Frosinone, antenne dritte: il “rumore dei nemici” è sempre più forte

Ennesima partita segnata dalla malasorte e dagli episodi ma la fortuna va anche cercata. Errori e leggerezze devono essere eliminate. La squadra di Di Francesco ormai risucchiata in piena bagarre-salvezza

Alessandro Salines

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Napoleone diceva che preferiva i generali fortunati a quelli bravi. E la stessa cosa l’avrà pensata Eusebio Di Francesco quando alla fine della partita pareggiata col Lecce si è sfogato: “Voglio giocare male e vincere magari con un tiro rimpallato dal portiere come è capitato al Lecce”. Ed in effetti il tecnico non ha grossi torti. Al Frosinone di questi tempi gira veramente male malgrado Mazzitelli e soci costruiscano gioco ed occasioni (65% possesso palla, 7 tiri in porta, 15 totali, 12 corner). Le sliding doors del match di domenica scorsa dicono tutto sul momento: l’infortunio di Harroui dopo 2’ che ha complicato i piani di DiFra e tolto al Frosinone un centrocampista tuttofare e capace di spaccare la partita; e poi il rigore parato da Cerofolini, ripetuto e segnato dopo un flipper tra palo e schiena del portiere.

Insomma tanta sfortuna e negatività che bisogna cercare di scrollarsi di dosso. Forse basterebbe una vittoria per svoltare. Ma limitarsi ad imprecare contro la jella sarebbe riduttivo. Lo stesso Napoleone sosteneva che la fortuna è una qualità e va cercata.

Mea culpa

Seck in azione (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Il Frosinone continua a farsi male da solo. La leggerezza di Zortea pesa come un macigno al pari degli errori sotto porta soprattutto nel finale di gara. In alcuni momenti i giallazzurri abbassano la tensione, non percepiscono il pericolo e per dirla alla Mourinho non avvertono il “rumore dei nemici”. E così arrivano le disattenzioni e di conseguenza i gol degli avversari: la difesa resta la più perforata (56 reti subite) del torneo.

Nel girone di ritorno Di Francesco probabilmente sta pagando oltre misura la gioventù e l’inesperienza di un gruppo che comincia a subire la pressione della classifica (la zona retrocessione è distante solo 1 punto). La spensieratezza e la freschezza, tra le armi migliori dell’andata, non sono più le stesse.

Ora è bagarre vera

Un confronto Dossena-Cheddira (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Il pari col Lecce è servito solo a spezzare la serie negativa di 4 ko di fila ma il Frosinone ormai è stato risucchiato nelle sabbie mobili della zona retrocessione. Il +1 sul terz’ultimo posto è un refolo di vento rispetto all’ampio margine avuto fino a qualche settimana fa. Le vittorie di Cagliari e Verona hanno ribaltato il tavolo ed accorciato la classifica. Anche l’Empoli a quota 25 è ripiombato nella paura perdendo lo scontro diretto col mai domo Cagliari di Claudio Ranieri.

Considerando che la Salernitana sembra spacciata a quota 14, ci sono 6 squadre racchiuse in 5 punti. Dal Sassuolo a 20 alla coppia Empoli-Lecce a 25. Insomma un’autentica bagarre, una tonnara. Si profilano 11 giornate al cardiopalma, una corsa senza esclusione di colpi per evitare gli altri 2 posti.

Gli scontri diretti fondamentali come lo sono stati nell’ultimo turno. Tra sabato e domenica ci potranno essere altri scossoni e ribaltoni dopo Sassuolo-Frosinone e Lecce-Verona, Cagliari-Salernitana. Mentre l’Udinese giocherà a Roma contro la Lazio e l’Empoli sarà di scena a San Siro col Milan.

Bivio-Sassuolo

Eusebio Di Francesco, uno degli ex del Sassuolo

Se contro il Lecce la posta in palio valeva doppio, sabato a Reggio Emilia sarà una sfida ancora più importante. Un crocevia per entrambe. Il Sassuolo, dopo il ko col Verona, si giocherà tanto senza il suo asso Berardi di nuovo infortunato. Nel 2024 non ha ancora vinto racimolando 1 punto in 8 gare. Il neo tecnico Davide Ballardini deve vincere per rientrare in piena corsa altrimenti diventerebbe molto difficile la rincorsa alla salvezza.

Ma anche il Frosinone non può permettersi di perdere. Anzi servirà una scossa, una vittoria che sarebbe ossigeno puro. I canarini non vincono da 6 giornate e nel ritorno hanno conquistato 5 punti in 8 gare con un successo e 2 pareggi. In trasferta non si sono mai imposti (3 punti in 13 partite) e quindi potrebbe essere la volta buona.

Boloca, centrocampista del Sassuolo ed ex del Frosinone

E per non farsi mancare niente al “Mapei Stadium” si consumerà una vera saga degli ex a partire dal tecnico Eusebio Di Francesco e dal direttore Guido Angelozzi. Marchizza ed Harroui sono infortunati ma ci saranno Turati, Mazzitelli e Lirola. Nello staff ciociaro il collaboratore tecnico Stefano Romano è un altro degli ex. Dall’altra parte Boloca, Mulattieri, Pinamonti ed il responsabile della comunicazione Jacopo Gismondi. Della serie calcio, cuore e salvezza.