Guerra a Scalia: la posizione chiave è il capolista alla Camera

Non vogliono il congresso unitario, sono certi di ottenere il 70% e, a quel punto, di poter mettere il senatore Francesco Scalia all’angolo. Ma quest’ultimo sta preparando le contromosse.
Il segretario del Pd Simone Costanzo vuole rendere ancora più forte l’asse che lo lega a Francesco De Angelis-Mauro Buschini e a Sara Battisti. Per questo cercherà di convincere il responsabile regionale Fabio Melilli ad accelerare. Lo incontrerà dopo il 19 ottobre. Quindi, l’assemblea dei Democrat dovrebbe e potrebbe tenersi a novembre. Se le regole per il voto si baseranno su elenchi di elettori già pronti e definiti nel passato. Altrimenti slitterà a febbraio, se si dovrà attendere il nuovo tesseramento.
Lo schema è stato studiato a tavolo: Francesco De Angelis si candida alla Camera con il sostegno di Buschini naturalmente, ma anche di Costanzo e Battisti.

Identica soluzione per Sara Battisti, che sarà in quota rosa: in corsa a Montecitorio con l’appoggio di Costanzo, Buschini e De Angelis.

Simone Costanzo, da segretario, potrebbe candidarsi al Senato passando per il consiglio regionale, se le votazioni non entreranno in contrasto tra loro. Altrimenti, quando sarà il momento, sarà lui il candidato all’Europarlamento. Da segretario provinciale, con De Angelis, Buschini e Battisti schierati al suo fianco.

Mauro Buschini naturalmente cercherà il “bis” alla Regione Lazio e intanto sta lavorando per passare di grado: assessore della giunta Zingaretti o capogruppo dei Democrat.

L’intero assetto disegnato a tavolino, però, parte da una premessa: Francesco Scalia non sarà capolista. Se questo punto, però, dovesse “saltare”, allora il senatore scatenerebbe la vendetta politica. E’ per questo che sta a Roma giorno e notte, parlando con Lorenzo Guerini, Luca Lotti e Maria Elena Boschi. Sa che il “cerchio magico” di Renzi deciderà chi saranno i capilista. Se ci riesce, non avendo più la pressione di trovare i voti sul territorio, passerebbe al contrattacco. A quel punto potrebbe sostenere la candidatura di Antonio Pompeo alle regionali in chiave anti-Buschini, proverebbe a far commissariare la federazione provinciale, scatenando l’attacco a Simone Costanzo. Provando anche a mettere in crisi la Saf, il Cosilam e l’Asi, teatri di tre sconfitte brucianti.

La lotta nel Pd continua.