I candidati del M5S, fuori Marcelli e dentro Fontana

Ammessi ed esclusi dalle liste per le Parlamentarie del M5S. Ascesa, tramonto e rinnovamento di un Movimento. Che cinque anni fa fu la prima forza nel Parlamento italiano

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Esclusioni eccellenti, conferme di primo piano. Il Movimento 5 Stelle si prepara a selezionare i suoi candidati alla Camera ed al Senato per le elezioni del 25 settembre prossimo. Lo faranno gli iscritti al M5S, attraverso i clic sulla piattaforma SkyVote che ha preso il posto di Rousseau.

Nelle ore scorse sono state esaminate le autocandidature. E ci sono state esclusioni clamorose. Come quella del Capogruppo in Regione Lazio Loreto Marcelli. Conferme di prestigio come quella del sottosegretario alla Transizione Ecologica Ilaria Fontana.

Il Movimento che si presenta alle Parlamentarie è profondamente diverso da quello che mandò a Palazzo Madama un evanescente senatore Marino Mastrangeli. Ma anche da quello che cinque anni fa è entrato in Parlamento per aprirlo come una scatoletta di tonno ed invece ne è uscito dopo essersi inventato i banchi a rotelle e l’abolizione della povertà. Che si è trasformata nell’abolizione della ricerca di un lavoro.

Un’ascesa ed una trasformazione che è avvenuta in parallelo, sia nella provincia di Frosinone che in quella di Latina.

L’ascesa pontina

Gaia Pernarella

Il primo consigliere provinciale e cinque candidati alle “parlamentarie” per il M5S. A Latina, per anni, i candidati del Movimento 5 Stelle non avevano goduto di buona salute politica. Né a livello di elezioni Comunali né a livello di elezioni Politiche, nonostante ci fossero stati gli exploit del 2013 e soprattutto del 2018 a Camera e Senato. Una situazione simile a quella vissuta dal MoVimento in provincia di Frosinone: zero sindaci eletti, presenza pressoché inesistente nelle Aule consiliari, tre deputati eletti di cui una sottosegretario. Oggi registra tre aspiranti candidati a Montecitorio e due a Palazzo Madama.

A livello amministrativo, e soprattutto nel capoluogo pontino, si sarebbero dovuti attendere tempi migliori, per vedere il Movimento Cinque Stelle guadagnare posizioni di rilievo nel panorama politico. Posizioni che ora, gradualmente, stanno arrivando.

A Latina non è stato facile. Nel 2013 sull’onda del successo nazionale sono arrivati in Parlamento i pontini Ivana Simeoni e Giuseppe Vacciano (a Palazzo Madama) e Christian Iannuzzi a Montecitorio; la terracinese Gaia Pernarella in Regione Lazio.

Il caos Comunali e l’esclusione del M5S

Damiano Coletta

I grillini nelle elezioni amministrative del 2016 a Latina erano attesi come una nuova forza. Che però implose su se stessa. All’epoca, nel movimento, vigeva il sistema dei meet up: gruppi di iscritti, impegnati nella società e con velleità politica, che ottenevano riconoscimento e simbolo dai livelli nazionali. Il problema fu che a Latina di meet up c’è n’erano anche troppi (da “I grilli e le cicale“, con una scissione, nascerà “Latina in Movimento” in seguito all’uscita di Iannuzzi, Simeoni, Vacciano dal M5S; successivamente nascerà “Olim Palus“, solo per citare i maggiori).

Ciascuno con il proprio alfiere-portavoce-candidato sindaco. L’un contro l’altro armati, il risultato fu che nel 2016 nessuno ottenne certificazione e simbolo. Così i grillini, a quelle amministrative, non ci furono, spianando la strada a Damiano Coletta e alla sua Lbc Latina bene Comune che raccolse molto di quel voto di protesta contro i Partiti classici.

Latina bene comune è nata dall’associazionismo di Rinascita civile, con costole, tra le altre, di ex Pd. In Lbc, nel 2016, viene eletta consigliera comunale, tra gli altri, Maria Grazia Ciolfi: sarà per 5 anni una delle colonne della maggioranza Coletta, fino al 27 maggio 2021, quando uscirà, con non poche critiche, per entrare nel gruppo misto. Alle amministrative di un anno fa, si candiderà nel M5S, prima non eletta della lista; come lei, medesimo percorso Lbc-Misto-candidatura M5S, ha compiuto anche Salvatore Antoci.

Nel 2021 il M5S è ufficialmente presente alle amministrative, con un proprio candidato sindaco, Gianluca Bono; al primo turno, il 4 ottobre, arriverà quinto, con 2.069 voti; al ballottaggio si apparenterà con Damiano Coletta. Coletta vince, Bono entra in Consiglio comunale, in maggioranza, e il capoluogo pontino avrà anche il suo primo assessore M5S in Adriana Calì, delegata ad Ambiente e Transizione ecologica.

Una storia che vede ora molti di quei protagonisti presenti alle Parlamentarie 2022.

L’ascesa ciociara

I consiglieri comunali di Frosinone Bellincampi e Mastronardi

Percorso parallelo a quello vissuto dal M5S in provincia di Frosinone. Il 2013 vede l’elezione a Montecitorio di Luca Frusone giovane studente di Alatri alla sua prima esperienza politica. L’onda è forte e trascina in Consiglio comunale a Frosinone ben due Consiglieri: Christian Bellincampi che era candidato sindaco dal MoVimento e Marco Mastronardi il più votato. A Sora entra un Consigliere così come ad Anagni.

Con gli anni la pattuglia alla Camera triplica. Nel 2018 Luca Frusone viene confermato e con lui entrano anche le deputate Enrica Segneri ed Ilaria Fontana. Quest’ultima diviene sottosegretario alla Transizione Ecologica nel governo Draghi. In Regione Lazio viene eletto Loreto Marcelli che diventerà il capogruppo quando Roberta Lombardi entrerà in Giunta con Nicola Zingaretti.

Ma è un fuoco di paglia. In poco tempo i meet up spariscono, la base lamenta l’assenza di contatto con i suoi eletti. Non ci sono iniziative sul territorio. La delusione porta Mastronardi a lasciare il Movimento, seguito poi da Bellincampi che si candida al Consiglio Comunale con Fratelli d’Italia senza risultare rieletto.

Nel frattempo, a Cassino il M5S non riesce nemmeno ad agganciare il quorum necessario per eleggere un consigliere comunale. Circostanza che conferma come l’elezione di Ilaria Fontana alla Camera avvenuta poco prima, sia solo il frutto dei veti incrociati che hanno riversato i voti su di lei per boicottare le elezioni di Mario Abbruzzese (all’epoca Forza Italia) e Gianrico Ranaldi (socialista).

Luca Frusone ha lasciato il M5S ed ha seguito Luigi Di Maio, Enrica Segneri non si è ripresentata: su di lei ha pesato la posizione isolata nel voto sulle armi all’Ucraina. Ha lasciato il partito anche il Consigliere di Anagni mentre a Sora non è stata centrata l’elezione bis. (Leggi qui: Top e Flop, i protagonisti del giorno: martedì 9 agosto 2022).

I candidati ammessi

Aniello Prisco

Il 25 settembre ci saranno le elezioni politiche, e il Movimento, come sempre, affida ai suoi iscritti la scelta dei portavoce. A livello nazionale, il movimento ha effettuato il 15 agosto la scelta della rosa. Per la provincia di Latina: Anna Sacchetti e Angelo Orlandi sono in gara tra loro per il Senato; Gianluca Bono, Maria Grazia Ciolfi e Federica Lauretti per la Camera. Quasi tutti, furono candidati consiglieri comunali nel 2021 (Bono candidato sindaco).

In provincia di Frosinone il nome più in evidenza è quello di Ilaria Fontana, l’unica superstite della pattuglia eletta cinque anni fa. Il nome più conosciuto nell’ambiente grillino è quello di Aniello Prisco: è stato tra i fondatori dei primi meet up in provincia di Frosinone, c’è lui dietro i risultati ottenuti negli anni scorsi come ad esempio la doppia elezione al Comune di Frosinone. Tra i candidati alle Parlamentarie, per la Camera c’è l’ingegner Marco Varone: laurea con 110 e lode ed esperienza sui processi qualitativi nelle infrastrutture.

Al Senato concorrono Claudio D’Angeli di Ferentino e Paola Indigeno di isola del Liri che la volta scorsa sfiorò la designazione alle Regionali del Lazio. Manca il nome del Capogruppo in regione Lazio Loreto Marcelli: una diversa interpretazione del Regolamento lo ha escluso dal lotto dei candidabili. In pratica gli è stato contestato di essere ancora in carica come Consigliere Regionale. Per decisione diretta ed inappellabile del Presidente è stato escluso il nome di un imprenditore di Cassino.

Il nuovo vento del M5S

Ilaria Fontana (Foto Alessia Mastropietro © Imagoeconomica)

Ma l’ascesa del M5S, in queste ore, è anche in via Costa, sede della Provincia di Latina. “Grazie”, se si vuole, alle indagini sull’amministrazione di Terracina. Lui, Elio Sarracino, è il primo M5S in consiglio provinciale della storia della Provincia di Latina. Entra in aula venerdì scorso, in qualità di consigliere comunale di Cisterna di Latina, dove è consigliere delegato del sindaco, Valentino Marini, che gli ha affidato le responsabilità su Polizia locale e Sviluppo e recupero delle periferie. In Provincia, a dicembre, si candidò nella lista delle Civiche pontine.

E un “grazie”, se vogliamo, lo deve alle inchieste che hanno portato alla caduta dell’amministrazione di Terracina, alle dimissioni dei consiglieri comunali di quella amministrazione: entra in aula, infatti, surrogando Barbara Carinci.