Iannarilli boccia Abbruzzese: gestione fallimentare

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Dice la sua su tutto. Senza filtri. Candidatura ad Alatri, rapporti con Mario Abbruzzese e Nicola Ottaviani, sanità. Antonello Iannarilli a tutto campo. E conferma che la battaglia politica continuerà a farla dall’interno di Forza Italia. «Sto lì da ventuno anni», sottolinea. Ricordando che lui è uno dei fondatori del partito di Silvio Berlusconi in Ciociaria. Lo abbiamo intervistato.

 

 

Allora Iannarilli, si candiderà o no a sindaco di Alatri? Rompiamo gli indugi?

«Ad oggi è prematuro parlare di questo mentre l’attenzione, prima di parlare di candidatura, deve essere rivolta alla costruzione di una squadra coesa intorno alle idee, ai valori, come la coerenza politica, l’onestà nella Pubblica Amministrazione! Certo non avallerò inciuci di alcun genere, tesi alla sete di potere e non all’ amore per la nostra città. Comunque non staro in panchina».

Il consigliere regionale Mario Abbruzzese ha detto che Forza Italia ha intenzione di effettuare le primarie per scegliere i candidati a Cassino, Sora e Alatri.

«Visti i risultati delle sue posizioni, delle sue scelte e della sua attività amministrativa, arrivata perfino in cronaca nazionale, quello che dice il consigliere, non fa testo. È una contraddizione continua: fa finta di attaccare il governo regionale di centrosinistra, senza fare mai vera opposizione, poi in provincia li sostiene per far tagliare i nastri ai consiglieri di Forza Italia. Dice che per vincere bisogna che il centrodestra sia unito e dentro Forza Italia regna il caos. Vedi le sconfitte di Veroli e Anagni, alle quali è seguita l’assurdità di Ceccano, dove Forza Italia è stata cancellata. A Sora già da tempo ha rotto con l’Ncd, a Cassino regna la confusione totale e la sua ultima gestione è stata un disastro politico che tutti non dobbiamo dimenticare. Ricordo che con la mia gestione a Cassino, abbiamo vinto tre volte e mi fermo qui! Ad Alatri gli consiglio di non metterci piede politicamente. Io non faccio il sardo, quando capirà che il partito non è di sua proprietà e coinvolgerà tutte le componenti alle scelte da intraprendere, capirà che la sua gestione è un disastro, forse possiamo anche parlarne. Una cosa è certa, io la mia battaglia la faccio dentro il partito anche perché sono l’unico che sta lì da ventuno anni».

Con l’Italicum e la riforma del Senato e delle Province si pone il tema di una crisi di rappresentanza politica di questo territorio?

«È normale: l’Italicum è uno dei peggiori sistemi elettorali, il capolista sarà romano e gli altri si dovranno “ammazzare” alla ricerca di una preferenza, non avendo nessuna certezza di essere eletti. Ne vedremo delle belle».

Sulla sanità ha tenuto un profilo basso. Perché?

«Come mio solito rispetto i ruoli! Dopo che la conferenza dei sindaci con a capo il primo cittadino del capoluogo, ha votato a favore dell’Atto aziendale, c’è poco da fare o dire! Se la sinistra non è stata capace di nominare ai vertici dell’Azienda un dirigente della provincia, è la conferma che hanno abbandonato un territorio! Il Partito Democratico deve assumersi la responsabilità di questo drammatico caos».

Se Abbruzzese dovesse candidarsi alla Camera lei entrerebbe in consiglio regionale. Tentazioni di intesa?

«Al momento non ce nessuna intesa e credo nemmeno ci sarà. Chi vivrà vedrà. Non vivo per una poltrona, per cui mai un’intesa si baserà su questo».

Con il senno di poi non crede che le dimissioni da presidente della Provincia siano state un errore politico imperdonabile?

«Assolutamente no. Ripeto che la coerenza per me è un valore importante. Avevo sempre detto che se andava avanti la scandalosa riforma sulle Province io avrei lasciato. E così ho fatto! Aggiungiamo anche la situazione in Provincia in quel preciso momento: una battaglia continua con la mia maggioranza per portare avanti battaglie come il servizio idrico, la Cosap , la riorganizzazione dell’ente. Con più trasparenza, voluta solo dal sottoscritto. A quel punto ho deciso di lasciare, a testa alta come sempre».

È vero che a Frosinone non sosterrà più Ottaviani?

«Confermo. Come potrei sostenere un sindaco che non rispetta i patti, estromette assessori che sono consiglieri storici e seri di Forza Italia, con quasi cinquecento voti? Ottaviani ha votato l’Atto aziendale della Asl, la cui gestione è un disastro, sull’acqua vota a favore del gestore. Inoltre sta tartassando i cittadini di Frosinone con tributi sempre più gravosi, cambia partito in continuazione, ha fatto diventare perni della maggioranza persone che nulla hanno a che fare con la politica, rimediando una brutta figura con l’opinione pubblica. E per il momento basta così. Non starò dalla sua parte, non lo sosterrò, sono rimasto deluso».