Il deserto delle banche in Ciociaria

I numeri della desertificazione bancaria in Ciociaria. Dal 2018 al 2022 si contano 26 sportelli in meno e 87 posti di lavoro saltati. Altri 7 Comuni sono rimasti senza sportello bancario. I numeri del lazio. L'eccezione della Banca Popolare del Cassinate

La fotografia è chiara: alla fine del 2022 in provincia di Frosinone erano operativi 140 sportelli bancari, presenti in 41 località cioè meno della metà dei Comuni ciociari, impiegando 945 dipendenti. Un’istantanea opaca se confrontata a quella scattata appena quattro anni prima. Infatti, nel 2018 gli sportelli bancari attivi sul territorio erano ben 166, dislocati in 48 Comuni con 1032 dipendenti.

In pochi anni sono spariti 26 sportelli ed 87 posti di lavoro, 7 paesi sono rimasti senza banca. Si chiama “desertificazione bancaria” ed emerge in tutta la sua drammaticità dall’iniziativa “Chiusura filiali, no Grazie” promossa dalla Uilca, il sindacato Uil per i settori Credito, Esattorie, Assicurazioni e Autorità.

Non è solo colpa di Internet

I numeri dicono che quasi 89mila ciociari vivono senza una banca nel proprio Comune, praticamente il 16,9% della popolazione residente nella provincia di Frosinone. La seconda percentuale regionale più alta dopo Roma e il suo hinterland.

Allargando lo sguardo ai confini regionali sono 250mila le persone del Lazio senza una filiale nel proprio Comune, quattro milioni in tutta Italia.

Uilca ha sondato l’impatto del fenomeno sui cittadini e le fasce più fragili della popolazione. I risultati – anche se ancora non definitivi – parlano di una insoddisfazione generalizzata per la chiusura delle banche: Il 60% ha dichiarato di andare in una filiale almeno una volta al mese e oltre il 70% ha percepito questa riduzione come ulteriore prova di abbandono dei territori.

Le ragioni della desertificazione? Sono più di una ma il report Uilca punta l’attenzione su due in particolare: le aggregazioni bancarie e la digitalizzazione. Cioè: le banche si comprano e fondono tra loro, Internet ha portato sul computer lo sportello bancario evitando attese e code. Ma sebbene l’internet banking sia cresciuto passando negli ultimi anni dal 33,8% al 48,3%, il sindacato punta l’attenzione sui piani industriali sostenendo che dovrebbero avere un orizzonte di lungo periodo, non miope, non incentrato soltanto sul taglio del costo del lavoro.

La mia banca è differente

Vincenzo Formisano

Ci sono poche e rare eccezioni. Su tutte la Banca Popolare del Cassinate che nello stesso periodo in cui le altre chiudevano gli sportelli, realizzava invece 5 aperture: a Ponza, Alvito, Gaeta, Roccadevandro e ora anche Roma. In dieci anni BpC ha raddoppiato la sua rete aprendo oltre 25 punti. “La nostra è stata una scelta strategica – spiega il presidente Vincenzo Formisanosiamo convinti che accanto ad un efficace servizio di home banking sia indispensabile un contatto umano, soprattutto per le generazioni meno abituate all’uso della tecnologia. I numeri stanno confermando la nostra visione: il cliente vuole ancora il rapporto personale, rappresenta un valore aggiunto in termini di fiducia.

Sotto questo aspetto l’analisi del Centro Studi Uilca è chiara: le innovazioni tecnologiche, quando supportate da corrette politiche commerciali, ridisegnano le abitudini economiche. Vle per le imprese e vale per i consumatori. “Le filiali rappresentano un presidio per lo sviluppo dell’economia locale – spiega la Segretaria provinciale Uil Anita Tarquini – Come sostiene la Uilca, un buon sistema del credito può contribuire a creare un buon sistema economico e a dare vita a una nuova e buona occupazione“.

(Foto di copertina © DepositPhotos.com)