Il Frosinone è vivo e lotta insieme a noi

Il punto col Genoa muove la classifica (agganciato l’Empoli) ma soprattutto regala morale e lancia un avviso ai naviganti della zona retrocessione. Per la salvezza le altre pericolanti dovranno fare i conti con la squadra giallazzurra che darà battaglia fino alla fine

Alessandro Salines

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Una rondine non fa primavera ma il punto al “Ferraris” contro il Genoa restituisce fiducia, convinzione nei propri mezzi e muove la classifica. Della serie il Frosinone è vivo, lotta e resterà aggrappato alla Serie A fino alla fine di un campionato che in coda si sta rivelando molto più duro di quanto si potesse immaginare fino a qualche settimana fa. L’1-1 col Genoa è inoltre un avviso ai naviganti della zona retrocessione: per la salvezza si dovranno fare i conti con i giallazzurri. Se qualcuno ha pensato che la formazione del tecnico Di Francesco avesse abdicato o quasi si è sbagliato di brutto. Pareggiare in rimonta e giocare con personalità al “Ferraris” non è facile per nessuno ed è un buon segnale.

Ma è chiaro che ora servirà continuità e qualche vittoria pesante. Altrimenti il punto sarà proprio la classica rondine che non fa primavera. Già a Marassi ad esempio il Frosinone avrebbe potuto vincere approfittando tra l’altro di un Genoa falcidiato dagli infortuni in corso d’opera e sicuramente non al massimo (“Troppi giocatori in nazionale, non era facile preparare la gara”, ha ammesso Gilardino). E’ mancato molto probabilmente il mestiere che un gruppo giovane come quello di Di Francesco non possiede per definizione.

Agganciato l’Empoli, lo spauracchio Bologna

Sulemana, autore dell’1-1 col Verona, e Nandez del Cagliari (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Il punto non è ovviamente una scossa per la classifica ma intanto serve per lasciarsi alle spalle le ultime 2 sconfitte (Sassuolo e Lazio) e poi consente di tornare a fare risultato in trasferta a distanza di oltre 2 mesi (1-1 a Verona il 28 gennaio). E cosa più importante permette di agganciare l’Empoli (ko con l’Inter) a 25. Aspettando la gara di ritorno al “Castellani”, il Frosinone sarebbe quart’ultimo tenendo presente la vittoria allo “Stirpe”.

Per il resto la 30^ giornata ha confermato il grande equilibrio in coda. Solo la Salernitana, battuta a Bologna, sembra ormai spacciata. Tutte le altre in corsa. Sette squadre in 5 punti (dal Sassuolo a 24 al Lecce a 29). Pari i 2 scontri diretti Sassuolo-Udinese e Cagliari-Verona e Lecce-Roma. Distanze quindi immutate in una volata-salvezza che sarà tiratissima e molto probabilmente si deciderà sul fotofinish con un occhio alla classifica avulsa e perché no ad un eventuale spareggio.

Zirkzee, stella del Bologna (Foto: Serena Campanini © Ansa)

Archiviato il pari col Genoa, il Frosinone domenica prossima sarà impegnato nel lunch-match delle 12.30 allo “Stirpe” contro l’avversaria peggiore del momento. Stiamo parlando del Bologna, quarto a 2 punti dalla Juve (terza) e lanciatissimo verso la qualificazione in Champions League. Sarà una partita difficilissima, quasi proibitiva, ma i giallazzurri hanno dimostrato più volte di poter giocare alla pari con tutte le avversarie del campionato.       

Una reazione d’orgoglio

Il gol di Reinier al “Ferraris” (Foto © Ansa / Stringer)

Quando Gudmundsson ha segnato il rigore dell’1-0 sembrava ripetersi il solito cliché. In tanti hanno sicuramente pensato: la solita storia, il Frosinone ora si scioglierà come è capitato tante altre volte. Ed invece stavolta la squadra giallazzurra non si è disunita. Ha mostrato carattere e cuore, raggiungendo il pareggio al termine di un’azione da manuale. Insomma Soulé e compagni potevano crollare dal punto di vista nervoso, considerando il momento negativo. Ma hanno saputo reagire 2 volte: al gol del Genoa ed al periodo storto che li attanaglia da mesi. Mostrando una crescita mentale che si spera possa continuare.

Una crescita che dovrebbe riguardare l’intera rosa. In questa fase infatti il tecnico Di Francesco sta ricevendo poco dalla panchina. I cambi non incidono più. Nel calcio moderno invece si gioca in 16. Certo è risaputo che l’organico abbia delle carenze ma nella prima parte della stagione Di Francesco era riuscito a coinvolgere l’intero gruppo e spesso le sostituzioni sono state decisive.

Il cambio di modulo

Eusebio Di Francesco

Il passaggio dal 4-3-3 al 3-4-2-1 (già visto a Torino) ha offerto buone sensazioni. Il Frosinone è apparso più solido, compatto e sicuro dei propri mezzi. Ha rischiato pochissimo al netto dell’errore commesso sul rigore. Rispetto a tante altre partite ha difeso bene pure negli ultimi 20 metri quando il Genoa è riuscito a superare la linea di pressing sempre alto e spesso efficace nel recupero palla.

Anche dal punto di vista offensivo la squadra di Di Francesco non si è snaturata continuando a costruire gioco ed occasioni. Anzi la presenza tra le linee di un trequartista qual è Reinier ha regalato il gol del pari ma anche imprevedibilità, nuove soluzioni di gioco e qualità tecnica. Insomma Di Francesco potrebbe aver trovato la chiave di volta per la volata finale. Un punto di ripartenza anche dal punto di vista tattico. Sperando che non sia troppo tardi.

Ma al di là del modulo hanno colpito l’applicazione e l’attenzione messe in campo dal Frosinone. Serviva una prova di squadra e così è stato. La formazione ciociara è riuscita ad essere compatta per tutta la gara. “Abbiamo tenuto benissimo dal punto di vista mentale – ha confermato il tecnico Eusebio Di Francesco – Un aspetto sul quale abbiamo lavorato tantissimo durante la sosta”.

Il Frosinone è vivo.