Il Palazzetto c’è, la pace in maggioranza no

Passa la convenzione per la ristrutturazione del Palazzetto Coni del Matusa. Con il sostegno anche della minoranza. Vedrà un recupero finanziato da fondi regionali. Ma la seduta conferma che l'amministrazione Mastrangeli naviga in acque increspate. Come ribadiscono le scintille con Cirillo e la nota di Scaccia

Antonella Iafrate

Se è scritto chiaro si capisce

Via libera. Anche con il sostegno della minoranza. Il centrodestra del sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli incassa il via libera alla ristrutturazione del Palazzetto Coni del Matusa, un’antica struttura che ha visto giorni di gloria negli anni ’60 e ’80 e che era diventato uno scoglio sul quale la maggioranza rischiava di impattare. (Leggi qui: L’ora della tregua è lontana per Mastrangeli).

Alla fine del consiglio Comunale riunito ieri sera l’approvazione della delibera c’è stata. Ma non tutto è filato liscio: il mare su cui naviga l’amministrazione Mastrangeli è ancora increspato. Non in burrasca. Nei prossimi giorni interverrà ancora per calmare le acque: con la consapevolezza che la situazione di Frosinone metterebbe in difficoltà anche Poseidone, il mitologico dio greco delle acque e delle tempeste. Come dimostra anche un antefatto: la nota inviata alla stampa dal vicesindaco Antonio Scaccia: una smentita al suo sindaco che serviva solo a ribadire le distanze tra loro.

La delibera approvata

La Palestra Coni

La Palestra Coni è stata un punto di riferimento negli anni del boom economico e lo è rimasta fino agli Anni 80. da allora ha subito un progressivo degrado e abbandono. La decisione di avviare il suo recupero è stata presa con 21 voti favorevoli, aprendo la strada alla riqualificazione dell’edificio grazie a fondi regionali che ammontano a oltre 543mila euro.

L’approvazione della delibera è arrivata anche con il sostegno anche della minoranza. Che si intesta una parte dell’operazione: perché nel 2020 fu grazie alle sollecitazioni fatte dal capogruppo pd Angelo Pizzutelli all’allora governatore Nicola Zingaretti che vennero previsti i fondi. Quel voto segna un cambio di passo nell’approccio del centrosinistra ai lavori d’Aula. Non più opposizione preconcetta ma mirata. E l’approvazione di punti insieme al governo cittadino affiderà più autorevolezza ai No che verranno pronunciati in futuro.

Il Palazzetto Coni del Matusa è chiuso dal 2016 dopo il fallimento di alcune società sportive e l’inaugurazione di nuove strutture. Sembrava destinato all’oblio. Tuttavia, la decisione presa ieri sera dal Consiglio comunale apre ora la strada a una nuova vita per questa palestra storica situata in piazza Martiri di Vallerotonda, adiacente al parco Matusa.

Lo schema di accordo

La delibera approva lo schema di accordo tra la Regione Lazio e la società Sport e Salute di proprietà del Coni, per la riqualificazione dell’edificio. Una volta completati i lavori, la struttura verrà affidata al Comune di Frosinone, che si impegna a coprire i costi di locazione. L’amministrazione ha già stanziato un fondo di riserva di 40mila euro per il pagamento delle rette annuali, con l’obiettivo di ottenere un canone di locazione vantaggioso.

La palestra, distribuita su tre livelli, è attualmente in condizioni pietose: con intonaco staccato, vetri rotti e totale abbandono degli spazi interni. Proprio per questo lo schema di convenzione prevede che oltre alla riqualificazione, il Comune si impegna anche per l’ordinaria manutenzione dell’edificio una volta che sarà sotto la sua gestione.

Il delegato allo Sport del Comune Francesco Pallone ha commentato positivamente la decisione del Consiglio comunale, definendola un risultato che consentirà di riportare in vita una struttura chiusa da otto anni e che è stata protagonista di importanti eventi sportivi nel passato.

Acque increspate

Riccardo Mastrangeli (Foto © Stefano Strani)

Tuttavia, non tutto è stato liscio durante il dibattito in Consiglio. Alcuni dissensi all’interno del centrodestra hanno portato altre tensioni, evidenziate dall’uscita anticipata del consigliere Pasquale Cirillo prima del voto. Cirillo ha espresso dubbi sul quadro economico dei lavori, creando attriti con esponenti della coalizione. La realtà è che l’ex assessore è tra i malpancisti della prima ora nei confronti di questa amministrazione, nonostante ne faccia parte. Rivendica una maggiore visibilità, si aspettava un assessorato.

Il livello di contrapposizione non si vede solo dalle scintille durante il Consiglio con il delegato allo Sport Francesco Pallone. E nemmeno dal fatto che sia dovuto intervenire l’assessore Adriano Piacentini per spegnere il principio d’incendio. Il termonetro che segna con chiarezza la temperatura sta nell’intenzione di Pasquale Cirillo di presentare un emendamento contro la maggioranza della quale fa parte. “Per tutelare l’amministrazione» dice. In realtà per allargare il solco.

Nonostante questo, la maggioranza ha ottenuto l’approvazione della delibera. In aggiunta alla riqualificazione del Palazzetto Coni del Matusa, il Consiglio ha approvato anche la destinazione di ulteriori fondi per il servizio di ristorazione scolastica e per le luminarie cittadine. Inoltre, la mozione di condanna del conflitto arabo-israeliano è stata votata: ha generato controversie e critiche da parte di diversi consiglieri. Se l’obiettivo era quello di aprire una crepa nella maggioranza è stato un buco nell’acqua. (Leggi qui: Gutierres scrive a Mastrangeli, De Angelis parla al Pd).

La nota di Scaccia

Antonio Scaccia. Foto © Stefano Strani

Che la situazione in maggioranza rimanga molto tesa lo conferma la nota inviata nelle ore scorse dal vicesindaco Antonio Scaccia. Con cui smentisce il sindaco Riccardo Mastrangeli. Scaccia e la sua storica lista civica sono stati in questi anni tra gli alleati più fedeli della lega che ha espresso il civico Mastrangeli. Dai giorni scorsi è chiara la fine di quel patto tacito: colpa della mancata candidatura alle Provinciali per Francesca Chiappini, la più votata alle scorse Comunali ed espressione della civica di Scaccia.

Ora arriva la nota del vicesindaco: che è un segnale in quanto non era indispensabile, se non l’avesse fatta nessuno avrebbe perso il sonno, se riteneva la questione così importante sarebbe bastata una telefonata privata tra lui ed il sindaco. Invece il disappunto è stato messo in piazza.

Il motivo del contendere? Se in occasione del Bike Day di domenica scorsa le società Caterpillar, Diaconia e Omron fossero sponsor oppure destinatari dell’applicativo dedicato alle attività del mobility manager per la redazione dei piani spostamento. Il sindaco ha detto una cosa, Scaccia dice l’opposto.