La crisi in maggioranza: i motivi fasulli e quelli veri

Nonostante la crisi in atto, nessuno vuole la fine anticipata della Consiliatura a Frosinone. Ed è comprensibile, considerati i veri motivi dello scontro. Non quelli di facciata

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Cominciamo dalla fine. E rendiamola premessa: nessuno ha intenzione di determinare la fine anticipata dell’amministrazione Mastrangeli a Frosinone, sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Quello che sta accadendo all’interno della maggioranza ha nulla di veramente politico. (Leggi qui: Le dimissioni dell’assessore Sardellitti come il vaso di Pandora).

Lo ha capito benissimo anche il sindaco Riccardo Mastrangeli. Non a caso, nel suo comunicato diffuso sabato immediatamente dopo le dimissioni dell’assessore Alessandra Sardellitti ha detto “il programma di governo non può subire rallentamenti o difficoltà di sorta per mancanza di maturità di alcuni amministratori”. Più chiaro di cosi non è possibile.

Verità e menzogne

La narrazione che si prova a veicolare all’esterno è che il problema principale nella maggioranza sarebbe legato al disaccordo su alcuni determinati interventi per il Capoluogo. E questa circostanza è senz’altro vera. Possano essere quelli per l’Ambiente, per la Viabilità, per le Zone km/30, per la gestione degli impianti sportivi, per il forno crematorio, per il contenimento dell’inquinamento… Praticamente tutte quelle tematiche per le quali in questi mesi di Governo Mastrangeli, alcuni consiglieri di centrodestra a turno, non sono stati d’accordo con le decisioni del Sindaco. Nulla hanno fatto per nasconderlo. Anzi.

Questa però è solo la foglia di fico. E’ la motivazione di facciata. Quella che comunemente si usa per fare delle rivendicazioni apparentemente di alto profilo. Ma i cui scopi veri in realtà sono piuttosto piccoli. La dimostrazione sta in una circostanza: chi si è candidato a Consigliere comunale con Riccardo Mastrangeli ed è stato eletto ha sottoscritto un programma di governo cittadino. Ergo lo ha accettato. Strano che solo oggi alcuni si stiano rendendo conto che quanto sottoscritto in quel documento non vada più bene. Dopo nemmeno due anni di consiliatura. Cambiare idea è più che legittimo ma sono le circostanze ed i tempi a lasciare perplessi e dubbiosi.

C’è una seconda circostanza a confermare che siamo in presenza d’una foglia di fico. Quali sono state le proposte alternative emerse fino ad oggi da parte di chi è contrario a qualche intervento programmatico? Quali correzioni ha sottoposto al sindaco, alla Giunta ed ai colleghi d’Aula?

Unanimità non è unanimismo

Unanimità e unanimismo sono due concetti ben distinti. Per questo il dialogo ed il confronto di idee anche all’interno della maggioranza consiliare sono sempre stati interpretati in maniera positiva. Molto più che ai tempi delle amministrazioni Ottaviani. Dire “Caro Sindaco, faccio parte della tua maggioranza ma invece che adottare la soluzione A proviamo a pensare anche alla soluzione B per l’intervento C” non sarebbe blasfemia. Anzi, sarebbe un modo responsabile di interpretare il ruolo del Consigliere comunale. Ma questo non accade. Non è accaduto. O accade molto raramente.

I temi certamente importanti vengono però utilizzati per fare pressioni sul sindaco, insieme alle assenze in Aula o in Commissione o nelle riunioni di maggioranza (quando si fanno). Un metodo per tentare di logorare Riccardo Mastrangeli ormai stanco di questa situazione.

Il piano personale

La verità vera è che da un lato si sono incancreniti e lacerati i rapporti personali. Tra determinati consiglieri di maggioranza e assessori ma anche tra alcuni Consiglieri e addirittura all’interno di uno stesso Gruppo consiliare di centrodestra. Chi lo nega, mente sapendo di mentire. Evidentemente, solo pochi hanno fatto propria la celebre frase pronunciata da Pietro Nenni “la politica non si fa con i sentimenti, figuriamoci con i risentimenti”.

L’altro causa, la più rilevante, che ha determinato la crisi della maggioranza Mastrangeli, è oggettivamente imputabile alla spasmodica ed angosciosa voglia di fare l’assessore, con il relativo importante appannaggio (la vera ciccia)  da parte di qualcuno.

Questi sono i motivi di sostanza che stanno alla base di questi mesi segnati dalle fibrillazioni continue nella maggioranza consiliare. Anche le elezioni Europee di giugno stanno comunque dando un contributo alla precarietà. Tutto il resto è fuffa. Sicuramente ben confenzionata e veicolata. Ma sempre fuffa è. 

Quello che c’è dietro il sipario comunale lo si vedrà molto presto. Sia sulla votazione del Bilancio, che ovviamente sarà approvato ed anche con numeri significativi. Nessuno metterà a rischio la fine della consiliatura. Sarebbe da irresponsabili. E difficile da spiegare ad un elettorato che – tranne rare eccezioni – ha sempre punito la caduta anticipata di un’amministrazione. Specialmente dopo tutti i sacrifici fatti per uscire dal piano di rientro finanziario del debito. La cui ufficialità dovrebbe arrivare a breve.

Sia quando verranno alla luce le reali strategie dei vari “Milziade” di turno. Il famoso generale ateniese che con il suo genio militare conseguì la vittoria a Maratona.