Latina nel suo declino, ultima provincia del Lazio

La crisi d'identità di Latina che sta anni luce dietro ad una Frosinone in Serie A, che combatte la crisi industriale diversificando e convocando gli Stati Generali. Il declino nel silenzio

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Si stropiccia gli occhi, balla e cammina
e canta sotto il cielo di Latina,
grande città del Nord,
il Nero che ritmo, che rock e che roll!

Francesco De Gregori, Nero

La politica è arte difficile, arte complessa, arte sovrapposta. Latina sta attraversando una forte crisi identitaria. Ha ingaggiato un derby pericolosissimo con Gaeta sulla Capitale italiana della cultura 2026.

Ha pochi argomenti Latina e tanto bisogno di pellegrinaggio al Divino Amore per restare in gara.

Il declino di Latina

Lo stadio Stirpe di Frosinone (Foto: arch. Renzi)

Latina ha perso da tempo il confronto con Frosinone che ha uno stadio nuovo, una squadra in serie A davanti a Latina che chiude piscine e palazzetti. La maggiore onta? Andare a vedere da Latina la Juventus a Frosinone. Una volta si dava la colpa all’autostrada e all’Alta Velocità ferroviaria, alla Fiat, oggi si prenotano i biglietti per lo spettacolo.

Sono le piccole cose che cambiano la percezione di Latina. Certo qui c’è il mare ma arranca anche quello rispetto a Terracina che dei ciociari è il mare naturale. Freccia Rossa ferma nel capoluogo ciociaro e presto questa fermata diventerà hub del Lazio meridionale per il mondo. A Latina neanche hanno idea che possa esistere una “politica ferroviaria” sviluppando le potenzialità della linea tradizionale come accesso a Termini e all’intera rete.

Frosinone gestisce una crisi industriale non certo facile, convoca gli Stati Generali: le sue categorie produttive si confrontano e generano un documento nel quale, senza piagnistei, indicano a Regione e Governo la via semplice per uscire dal pantano. (Leggi qui: L’orgoglio di un territorio che non si arrende). E invece a Latina ormai manca anche “la crisi industriale” in un declino da day after per mancanza del senso di se stessa.

Una città al minimo

Siamo al dormitorio romano con servizi “alberghieri” minimi, guerre per i centri commerciali nell’era di Amazon. Il tutto condito da urbanistica a go go con progetti ipotetici nel mondo che torna al paesaggio e alla natura: qui facciamo case (senza avere più residenti)  al posto dei boschi e nel mondo fanno i boschi nelle case.

La pallanuoto è andata ad Anzio, la pallavolo a Cisterna, il basket in Ciociaria e così sia. Declino? Nella classifica del Sole 24 ore, Latina è 87esima, ultima nel Lazio e in questa gara peggiora di anno in anno ma con incredibile indifferenza. (Leggi qui: Qualità della Vita, sempre più in basso).

La punta di diamante della sua economia è l’industria farmaceutica ma non si accorge alcuno che le industrie farmaceutiche che “inscatolano” qui sono il residuo delle multinazionali che hanno ceduto gli impianti a contoterzisti. Che dopo averne esaurite le residue marginali sui costi fissi si trasferiranno in India. Il tutto nel silenzio assoluto dell’inevitabile davanti ai Ciociari che sul declino dell’automotive rilanciano con filiere nuove.

Crisi? Disastro. 

apri le tue ali e poi
senti che profumo c’è… da ora
sboccia primavera già a Latina
…Latina

Tiziano Ferro, Latina