L’indiscreto (del 23 VII 2015)

Non strepita più, non gesticola, grida di meno, dimentica solo una parte degli appuntamenti: il presidente della Camera di Commercio di Frosinone, Marcello Pigliacelli, si sta accreditato come tessitore delle strategie politiche. All’Asi come al Cosilam, così come già fu in Confindustria ed in Camera di commercio, in Anita ed in Unioncamere. Perché è diventato così ‘istituzionale’? È l’aria del nuovo incarico nazionale appena centrato o sta fiutando l’aria per una possibile candidatura al prossimo giro delle Regionali? Il suo sogno non è la Pisana ma l’Eur, nell’ufficio di ministro regionale delle Attività Produttive.

 

Il Santo Padre ha detto ‘ni’. Sua Eccellenza monsignor Fabio Bernando D’Onorio, già 190° abate di Montecassino e membro della Congregazione per le Cause dei Santi, dovrà rassegnarsi a lasciare a fine estate la prestigiosa sede arcivescovile di Gaeta, l’unica nel Lazio al di fuori delle mura di Roma.

L’arcivescovo nativo di Veroli aveva chiesto una breve proroga dell’incarico. Papa Francesco l’ha concessa ma sarà brevissima: solo poche settimane. E solo per ultimare le incombenze di carattere amministrativo.

Entro la fine di agosto la Sala Stampa della Santa Sede potrebbe annunciare il nome del suo successore. Tra i più gettonati c’è Sua Eccellenza Reverendissima Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini per grazia di Dio e della Sede Apostolica. Nativo di Bassiano, già vescovo di Anagni – Alatri, verrebbe promosso arcivescovo ed avvicinato a Roma dove è membro del Consiglio Episcopale permanente e Presidente della Commissione CEI per il Clero e per la Vita Consacrata.

Molto meno casti invece i pensieri degli ospiti che l’altra sera hanno affollato Villa Vigna San Sebastiano, sull’Appia Antica a Roma. Riuniti nel verde del giardino archeologico per celebrare il compleanno di Nicola Guida.

A turbare i loro pensieri è stato il Senatore della Repubblica Maria Spilabotte, intervenuta con una mise castigata e molto parlamentare, che però lasciava scoperto il ginocchio e parte del relativo stacco di coscia, più un generoso decolleté che ha provocato innalzamenti di temperature a molti degli invitati. Nulla, rispetto a ben altri tagli sartoriali che Maria, ancora non parlamentare, ha indossato in occasione di cerimonie importanti rischiando di provocare collassi cardicircolatori agli invitati.