Lo strano caso dei troppi leghisti in giro per la Ciociaria

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Il caso rischia di arrivare sul tavolo del segretario generale delle Nazioni Unite. Al palazzo di vetro di New York, il presidente Ban Ki-moon ha già detto di non volerne sapere e che se dovesse presentarsi un corriere diplomatico dalla Ciociaria di dire che lui è fuori stanza.

Il problema è che a Frosinone ci sono ben due movimenti ispirati alle esigenze della Padania: ‘Noi con Salvini‘ rappresentato dalla diarchia Gabriele PicanoAntonio Occhiuto, cui si aggiunge la Lega Nord di Borghezio che è rappresentata sul territorio della provincia di Frosinone da Pietro Rotondi di Boville Ernica in tandem con Bernardino Lancia da Arce, ai quali l’incarico è stato affidato “previa presentazione del certificato penale rilasciato dal Casellare Giudiziario” come essi stessi tengono a sottolineare.

I primi due si muovono sulla ruspa mentre i secondi due sul carroccio. E fin qui non c’è problema. Ma semmai dovessero incontrarsi mentre vanno a tenere un comizio a Terelle? Oppure a Colle San Magno? Si rischia l’incidente: chi passa per primo? Chi è più lùmbard? A chi tocca la precedenza?

Per ora il problema non si pone: entrambi i movimenti vengono dalla Padania ma vanno in direzioni diverse lungo le strade della provincia di Frosinone. Ad esempio Gabriele Antonio Picano Occhiuto dice che non c’è nessun accordo in chiave elettorale con Forza Italia. Pietro Bernardino Rotondi Lancia invece ha già raggiunto l’intesa politico – programmatica su Cassino, Sora e Alatri con il suo collega coordinatore provinciale di Forza Italia Pasquale Ciacciarelli. Il quale si è presentato alle trattative da solo ed una volta rientrato con l’accordo firmato ha protestato con Mario AbbruzzeseMa che figura mi hai fatto fare? Hai visto che i milanesi si muovono sempre in coppia? Voglio una diarchia pure io“. Il fatto è che una vice coordinatrice ce l’avrebbe pure, ma lei è poco disposta a fare diarchia con Ciacciarelli.

Misteri dei principi federalisti.

Ma il vero problema è che Umberto Bossi, rinfrancato dalle acque del dio Pò, pare abbia preso rinnovato vigore politico e dalle valli di Pontida abbia gridato che bisogna riunirsi e parlarsi perché “solo uniti si può liberare la Padania dalla schiavitù di Roma“. Già, ma in Ciociaria ma dove ci si riunisce? A Boville dove ha il suo quartier generale con tanto di armatura e spada l’emulo di Alberto da Giussano? Ad Anagni dove ha la sede il Salvini Nord oppure a Caira dove risiede il Salvini Sud?

Trafelati, dal palazzo di vetro hanno chiesto lumi a Roberto Calderoli. Che ha telefonato a Matteo Salvini, il quale ha girato la pratica ai diarchi di Ciociaria, che però erano impegnati a fare accordi politici e quindi al telefono ha risposto il console leghista di Arce, Marcello Marzilli. Il quale ha chiesto aiuto alla moglie che è professoressa alle scuole medie. E come sempre, sono le donne a risolvere le questioni: “Si fa ad Anagni, senza se e senza ma – ha sentenziato la professoressa Lancia in Marzilli – fu lì che nel 1159 Papa Adriano IV, al fine di concretizzare un’azione decisiva nei confronti del sempre più invadente imperatore svevo Federico III Barbarossa convocò i legati dei comuni lombardi di Milano, Brescia, Cremona, Piacenza e Mantova creando così la Lega Lombarda“. Clic.

Sconforto in Padania. Mentre da New York Ban Ki-moon ringrazia.