Aiuto, papà facocero ha scoperto ‘Perle di cocco’ (Mamma Ciociara)

© Can Stock Photo / sinnawin

Il mistero di shampoo e bagnoschiuma spariti alla velocità della luce. Inutile rimproverare i bambini: giurano di non essere loro a usarli per giocarci con bambole o soldatini. E allora, dopo lunghe indagini, si scopre che...

Il diario di Mamma Ciociara

Diario settimanale, molto poco ordinario, di una mamma ciociara in una famiglia ciociara molto poco ordinaria

C’è qualcosa che non va nel reparto casalinghi a casa ciociara. Troppo shampoo e bagnoschiuma viene risucchiato da qualche entità e non c’è profumo o capello pulito che giustifichi questo consumo.

Mamma Ciociara ha deciso di iniziare a monitorare i livelli di sapone convinta che la colpa sia della prole. Forse il sapone va a finire in bagno di pupazzi e nello scarico del bidet.

Inutile ogni tentativo dei minori di tirarsi via dalla storia, anzi la grande insistenza ha fatto alzare le antenne della mamma ancora di più. “Se pizzico quelle pesti stavolta ci pigliano. Il mio shampoo è finito prima ancora che lo iniziassi e non so neanche come è finito la dentro“.

 

È qui, sul silenzio di papà facocero, che Mamma avrebbe dovuto immaginare una qualche corresponsabilità. Ma la mamma è troppo convinta della sua tesi per poter snasare la puzza…anzi il profumo di setola ungulata.

Dopo un paio di settimane di controlli a campione la pazienza inizia a finire anche perché il consumo di prodotti per l’infanzia, quelli più costosi, è notevolmente aumentato. Poi una mattina si intrufola nel bagno mentre facocero si sta lavando. Sente un odore familiare e con grande teatralità apre lo sportello della doccia. Papà ciociaro, nel pieno delle sue facoltà e consapevole del furto, si sta beatamente lavando i capelli con lo shampoo no lacrime della prole, il balsamo al cocco è della mamma e il flacone di shampoo “Perle di lucentezza” che galleggia nel piatto doccia parla chiaro.

«Allora sei tu il ladro!?».

 

«Ma quale ladro?! Sta roba sta qua dentro o al massimo nel mobiletto. Semmai è colpa tua! Perché se tu mi facessi trovare il mio shampoo e il mio bagnoschiuma io non userei i vostri!».

La mamma inizia con l’aprire l’acqua del rubinetto punendo il facocero con un raggio di acqua gelante poi si avvicina e indica il secondo ripiano del porta tutto in doccia «Vedi quelli? Quelli sono i tuoi! Quelli da uomo. Non le cose da femmina e i prodotti dei bambini!».

«Eccerto – commenta papà facocero – a voi le cose delicate e profumate a me quelle che puzzano di vetiver! Se permetti io uso il meglio….ho la pelle delicata».

 

Mamma vorrebbe ucciderlo proprio come in Psyco ma senza cadavere su sedia a dondolo. E mentre osserva con disappunto l’indifferenza del cinghiale di macchia che uscendo allaga il pavimento del bagno spostando col “piedino di fata” le mutande abbandonate in terra viene uccisa dal colpo finale.

Papà le ruba l’asciugamano, il telo da bagno gelosamente conservato finisce sul deretano di facocero.

 

«Ora perché stai usando il mio asciugamano?».

«Mica è tuo, sta appeso qua, è di chi lo usa».

«Ma se tu hai il tuo perché ogni volta che metto un asciugamano pulito tu lo usi e molli quello umido che lasci arrotolato a impuzzolirsi ovunque?».

«E non ho capito! Tu puoi avere asciugamani puliti e io non ne ho diritto?».

Inutile, una battaglia persa, anzi decisamente uno sfacelo quando quell’uomo là riesce anche a sfilare il deodorante no macchia della mamma «Inutile che guardi male. Il mio lascia segni sulla camicia, lo faccio per te, per evitare che ti tocchi fare prelavaggio!».

 

La mamma per poco non ha un infarto… Lui non sa neanche chiudere l’oblò della lavatrice e parla di prelavaggi.

Ci rinuncia… Lo vede uscire profumato come una zocc… e con la chioma lucente alle perle di cocco.