Marino vs Marino, ad Anagni ce ne sono due, uno fa gaffes e l’altro i conti

Da assessore al Bilancio mette in riga quasi tutti sui conti, ma da titolare della Cultura "sbanda" sui temi ambientalisti

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Ad Anagni ce ne devono essere due. Due Carlo Marino. Uguali nel fisico e nell’immagine (bella, nulla da dire). Ma diversi nella testa. Soprattutto nella percezione dell’opportunità di dire (o non dire) certe cose. Altrimenti non si spiega. C’è un Carlo Marino assessore al Bilancio che, tutto sommato (vedi la ratifica della variazione di Bilancio approvata giusto ieri in consiglio), fa il suo. Ed un Carlo Marino assessore alla Cultura che invece, evidentemente, ha un talento invidiabile per la frase sbagliata al momento sbagliato. Con un evitabile (per lui) codazzo di polemiche.

Ad Anagni l’assessore alla Cultura ed al Bilancio è tornato di nuovo al centro delle polemiche. Ci è tornato a pochi giorni di distanza dalle indiscrezioni sul presunto rapporto non idilliaco dell’assessore con il referente al bilancio , il dottor Massimo Magnante. Stavolta però le polemiche fanno riferimento al suo ruolo di delegato dell’amministrazione. (Leggi qui: Il primo “guaio” di Natalia: l’asse Marino-Magnante scricchiola).

Galeotto fu “Le mani nel Sacco”

Alessio Marzilli con Alessio Porcu

Tutto nasce dal Festival Connessioni, che si è tenuto qualche giorno fa in città. Una settimana di eventi, libri, teatro, musica, fotografia, legati al tema della Valle del Sacco e del suo, purtroppo, degrado ambientale. Un festival che si è concluso qualche giorno fa con la presentazione del documentario “Le mani nel Sacco”, di Alessio Marzilli. E’ un documentarista noto soprattutto per la sua partecipazione al programma Propaganda Live. Da ciociaro ha realizzato un documentario che è un atto di accusa contro le conseguenze dell’industrializzazione selvaggia nella zona.

Un lavoro che è stato presentato all’interno della Casa della Cultura durante un evento. Evento a cui hanno partecipato, come rappresentanti del comune, il consigliere di Idea Anagni Antonio Necci e, appunto, l’assessore alla Cultura e al bilancio Carlo Marino.

Il quale, alla fine della proiezione, commentando il documentario, ha reso omaggio alla bravura di Alessio Marzilli e dei suoi collaboratori. Ma ha anche ritenuto opportuno criticare “l’ambientalismo ideologico” di certe posizioni presenti in sala, tipo Legambiente.

La frase al vetriolo e il putiferio

Carlo Marino

Non certo un’affermazione opportuna, diciamo. Che, legata a quella pronunciata pochi secondi dopo, quando sono arrivate le critiche (“facile prendere applausi e like dicendo certe cose”) ha scatenato un putiferio. Legato non tanto al merito delle affermazioni fatte ma al metodo.

Sull’Ambiente infatti si può e si deve discutere, ed è corretto che a confrontarsi siano posizioni diverse, sennò che confronto è? Al metodo e, soprattutto, all’opportunità. Perché se il tuo intervento scatena solo polemiche si finisce per perdere di vista l’oggetto. Mentre di Ambiente si può e si deve discutere.

“L’altro Marino” che fa centro sul Bilancio

Peccato. Perché nell’ultimo Consiglio comunale di lunedì scorso Marino aveva portato a casa l’approvazione quasi all’unanimità della variazione di Bilancio presentata da assessore al ramo. (Tranne Santovincenzo che si è astenuto).

Ed anche sull’altro tema di giornata (la creazione di una Commissione permanente sulla Sanità) la maggioranza ha ottenuto un assenso unanime. Sia pure tra le solite polemiche legate al rimpallo sulla colpa del degrado della Sanità locale.

Però tutto è passato in cavalleria per le affermazioni dell’assessore. Non nuovo, va detto, alle prese di posizione rivedibili. Spesso legate all’urgenza di dichiarare qualcosa senza fermarsi a controllare. Due anni fa, per dire, aveva fatto molto discutere e sorridere la sua dichiarazione sull’Immacolata concezione in prossimità del Natale. O quando aveva derubricato due colpi sparati su una saracinesca a “bravata” senza conseguenze.

Scatenando anche in quel caso, una marea di discussioni.

Eh sì. Non c’è altra spiegazione. Di Marino ce ne devono essere proprio due.