Motori accesi verso il ballottaggio

Prime riunioni nei fronti Cardinali e Natalia per arrivare al voto bis. Tutti negano di voler fare accordi. Ma le diplomazie sono all'opera

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Barra a dritta e motori avanti tutta: non hanno perso tempo gli esponenti di SiAmo Anagni, la coalizione di Alessandro Cardinali arrivata seconda alla fine del primo turno delle elezioni comunali tenutesi ad Anagni domenica e lunedì scorsi. Martedì sera infatti si è tenuta la prima riunione organizzativa per definire la strategia da usare nelle due settimane da qui al ballottaggio.

Settimane che si annunciano già calde ed appassionanti, come ha riconosciuto lo stesso Cardinali.

Il punto sulla situazione

Alessandro Cardinali

La riunione è servita per fare il punto della situazione. Per assorbire, almeno in alcuni, la botta degli oltre 2000 voti di differenza con la coalizione del sindaco uscente Daniele Natalia arrivata prima e per stabilire il da farsi. Commettendo un errore strategico: perché non ci sono né 2mila né 1 solo voto da recuperare. Semplicemente perché il ballottaggio è una partita che parte da zero a zero. È un’altra elezione.

Ma non tutti lo hanno capito. Al punto chi c’era ha parlato di un incontro in cui non sono mancati toni anche aspri. Come quelli che sarebbero stati causati da chi, nella riunione, avrebbe pensato più a mettere in evidenza il proprio successo personale che non a guardare agli interessi di tutta la coalizione. Cosa che avrebbe provocato, tra i presenti, qualche pepato scambio di opinioni.

E non è mancato neanche chi, sempre all’interno della riunione, avrebbe ribadito la validità della decisione, precedentemente caldeggiata, di una fusione con il gruppo di Anagni Futura, lo schieramento di Danilo Tuffi. Sostenendo che, se ci fosse stata, quella fusione avrebbe quantomeno limitato i danni, se non rovesciato direttamente le parti per quanto riguarda il ballottaggio. Altro errore di visione del campo: perché primo o secondo, al ballottaggio non conta ma conta solo prendere un voto in più del terzo.

La dottrina del 60%

Danilo Tuffi

Al di là di queste asprezze, probabilmente momentanee, legate soltanto alla delusione successiva al primo turno, sono stati sviluppati i suggerimenti di carattere operativo. L’obiettivo è quello di essere molto più presenti tra i cittadini nei prossimi giorni, sottolineando con più forza incongruenze e criticità dell’amministrazione Natalia.

Per il resto, sono stati esclusi movimenti tesi ad apparentamenti ufficiali, come era stato già chiaramente messo in evidenza dallo stesso Cardinali poche ore dopo il primo turno. Anche perché pure gli altri due contendenti, Tuffi e Santovincenzo, hanno escluso ufficialmente ogni collegamento.

Questo ovviamente non vuol dire che non ci siano stati, che non ci siano e che non ci saranno ancora contatti per cercare di arrivare ad una forma di collaborazione. Nelle file del Partito Democratico, a far spenti pare che sia sceso in campo Francesco De Angelis per ricomporre la lacerazione Dem. E portare su Cardinali anche l’altra parte di Pd, quella che con il simbolo ha appoggiato Santovincenzo.

Lo schema che verrà utilizzato sarà quello già espresso dallo stesso Cardinali nel comunicato ufficiale: il fatto che Natalia abbia avuto il 40%  dei voti complessivi vuol dire anche che il 60% della città non lo ha voluto. È su quel 60% che bisognerà puntare.

La strategia di Natalia

Daniele Natalia e Francesco Rocca

Dall’altra parte invece prevale la soddisfazione. Il sindaco Daniele Natalia, nelle ore successive al turno elettorale, ha ribadito, come era stato già ampiamente previsto, la volontà di portare avanti nel ballottaggio la stessa strategia di una campagna elettorale dimostratasi evidentemente vincente. E cioè puntare sul lavoro che va ancora completato; con le inaugurazioni non fatte che andranno sicuramente o quasi fatte nei prossimi giorni o nelle prossime ore.

C’è un asso che Daniele Natalia può ancora giocare, in una partita al continuo rialzo. Portare di nuovo in città il governatore della Regione, Francesco Rocca e questa volta per un evento dalla durata più lunga. Sfidando insomma a viso aperto tutti quelli che in questi giorni hanno messo in dubbio il suo impegno sull’ospedale di Anagni. Esibendo i documenti, spiegando i progetti, convincendo che con lui (e Natalia) le cose cambieranno.

Hanno fatto invece discutere, durante le ore calde dello spoglio, i toni che alcuni esponenti della maggioranza, all’interno del comitato elettorale, hanno utilizzato nei confronti dei propri avversari. Toni di rivalsa che non andrebbero utilizzati. Nemmeno in momenti così caldi. Perché è sempre bene saper vincere: anche e soprattutto quando si ha il conforto dei numeri. Ma forse questo qualcuno, in maggioranza e non solo, non lo ha ancora imparato.