Non è una Serie A mangiallenatori ma c’è stata la “fuga” dei vincenti

Sarà un campionato nel segno della continuità con 17 tecnici confermati. I 3 cambi hanno un denominatore comune: sono arrivati dopo un successo per scelta dei mister: Spalletti, Grosso e Baroni

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Sopra la panca il tecnico campa. Più a lungo del passato. Non è più una Serie A mangiallenatori. A 2 mesi dall’inizio del campionato ed a poche settimane dai primi raduni, la mappa dei mister è quasi fatta. Solo 3 i cambi (Napoli, Frosinone e Lecce) che potrebbero diventare 4 se il Verona deciderà di liquidare il duo Zaffaroni-Bocchetti. Insomma una Serie A nel segno della continuità, nessuna rivoluzione come invece spesso è accaduto negli anni precedenti.

Evidentemente i presidenti sono più attenti: prediligono lavorare su progetti a lunga scadenza con un surplus di equilibrio. Inoltre la crisi economica morde e nessuno può permettersi a cuor leggero d’iscrivere a bilancio professionisti per farli stare a casa. E poi bisogna considerare le proprietà straniere (sono il 35%) che s’ispirano ad una programmazione da sport business che non ammette troppe giravolte. E c’è da precisare che Napoli, Frosinone e Lecce hanno cambiato più per necessità che per scelta: Luciano Spalletti, Fabio Grosso e Marco Baroni non sono stati esonerati ma hanno deciso loro di andare via dopo aver conquistato risultati importanti.

Fuga per la vittoria

Luciano Spalletti ha lasciato il Napoli dopo lo scudetto

I 3 cambi di panchina hanno un denominatore comune. Sono arrivati dopo un successo e per decisione degli stessi tecnici. E così Luciano Spalletti ha lasciato il Napoli all’indomani della conquista dello scudetto, un trionfo storico per il club azzurro. Al suo posto è arrivato il francese Rudi Garcia, ex della Roma tra le altre. Il Lecce proprio in queste ore ha perso Marco Baroni che ha guidato i salentini ad una straordinaria salvezza. Il tecnico toscano non ha accettato il rinnovo (voleva un biennale) e salutato tutti. Per lui potrebbero aprirsi le porte del Verona o dello Spezia. In pole per sostituirlo Roberto D’Aversa.

Fabio Grosso

E poi c’è Fabio Grosso che non ha voluto continuare dopo la promozione in Serie A ed il primo posto. E’ vicino alla Sampdoria. Il Frosinone sarà allenato da Eusebio Di Francesco. A tal proposito non ha trovato conferme la voce di un inserimento dello Spezia (in verità un sondaggio c’era stato il 14 giugno): DiFra è stato blindato dal club giallazzurro e firmerà il 1 luglio dopo essersi liberato dal Verona. Ma perché 3 allenatori che hanno compiuto un capolavoro hanno preferito congedarsi? Difficile dirlo ma al di là dei dettagli alla base c’è sicuramente una visione diversa con le società.

Le grandi nel segno della continuità

Massimiliano Allegri (Foto: Sergio Oliverio / Imagoeconomica)

Napoli a parte, le prime 7 del campionato non hanno voluto cambiare panchina ed hanno sposato la linea della continuità con tecnici minimo alla terza stagione. Progetti finalmente a medio-lunga scadenza che consentono agli allenatori di lavorare con calma e sviluppare i loro principi di gioco. Progetti che pagano moneta pesante. Non a caso questi club hanno brillato anche in Europa con le finali di Inter in Champions, Roma in Europa League e Fiorentina in Conference e le semifinali di Juve (Europa League) e Milan (Champions).

Josè Mourinho

La “reginetta” Lazio andrà avanti con Maurizio Sarri che ha effettuato finora un ottimo lavoro. Idem l’Inter con Simone Inzaghi e il Milan che s’affiderà ancora a Stefano Pioli. L’Atalanta è riuscita a trattenere ancora una volta Gian Piero Gasperini (il più longevo della Serie A con 7 anni di militanza). Josè Mourinho sarà al timone della Roma per il terzo anno di fila. Come pure Max Allegri alla Juve malgrado le polemiche e alcuni obiettivi falliti. Vincenzo Italiano ha tentennato a causa della corte del Napoli ma alla fine è rimasto alla Fiorentina.

Conferme anche per le altre 10 sorelle

Claudio Ranieri

Continuità in panchina pure per le rimanenti squadre. A partire dalle altre 2 neo promosse: il Genoa con Alberto Gilardino ed il Cagliari con Claudio Ranieri. In ordine di classifica il Bologna sarà allenato ancora da Thiago Motta nonostante qualche fibrillazione. Stesso discorso per il Toro con Ivan Juric e per il Monza che è riuscito a blindare Raffaele Palladino, tecnico rivelazione dell’ultima Serie A.

Udinese, Sassuolo ed Empoli si presenteranno ai nastri di partenza con gli allenatori della scorsa stagione: Andrea Sottil, Alessio Dionisi e Paolo Zanetti. A Salerno Paulo Sousa è stato in dubbio a causa delle sirene provenienti da Napoli. Ma a questo punto il portoghese dovrebbe restare salvo colpi di scena. In dubbio invece la permanenza a Verona del duo Zaffaroni-Bocchetti. Come detto c’è l’ipotesi Baroni.

Sopra la panca il tecnico campa.