Palozzi assolto, non deve lasciare la Regione Lazio

Assoluzione per Adriano Palozzi: non abusò dei suoi poteri quando era presidente di Cotral SpA. Nel mirino una maxi indennità da quasi 600mila euro concessa ad un dirigente nel suo ultimo giorno alla presidenza della società

In caso di condanna oggi stesso sarebbe sospeso dalla carica di Consigliere Regionale del Lazio: l’ex presidente del Cotral ed ex vice presidente del Consiglio regionale Adriano Palozzi è stato assolto “perché il fatto non sussiste“.

Gli contestavano una super indennità aggiuntiva conferita ad un dirigente dell’azienda regionale che assicura con i suoi bus i trasporti tra i Comuni del Lazio.

Piazzale Cotral

Quell’indennità era finita al centro delle polemiche perché era stata concessa nell’ultimo giorno in cui Adriano Palozzi era presidente del Cotral. E soprattutto perché l’indennità – secondo l’ipotesi dell’accusa – era stata concessa tramite una lettera indirizzata al dirigente interessato e non attraverso una regolare delibera del CdA.

A beneficiare dell’abuso sarebbe stato il responsabile del Personale. La lettera di Palozzi prevedeva che la super indennità scattasse “in caso di risoluzione del suo rapporto di lavoro“.

Ora l’assoluzione ‘perché il fatto non sussiste‘.

Lettera senza alcun valore

Adriano Palozzi è stato assolto perché quella lettera era un pezzo di carta senza nessun valore, né legale né giuridico.

Il processo ha dimostrato che la lettera non era mai stata protocollata: infatti era stata trovata dentro un cassetto quando il presidente era andato via dall’azienda. Ed inviata alla magistratura.

Adriano Palozzi durante il procedimento ha spiegato che si trattava del rinnovo di una identica disposizione firmata dal suo predecessore. Una prassi consueta nelle aziende: si stabilisce a priori l’importo della buona uscita da accordare al dirigente che viene mandato via.

La linea della difesa è stata che quella lettera era ‘un mero intendimento e non un impegno giuridico. Diverso sarebbe stato se il presidente Palozzi avessi portato la lettera al CdA per farla diventare un atto esecutivo, efficace ad ogni effetto di legge. Cosa che invece non è avvenuta

Con tutto il rispetto per Cotral – ha detto Palozzi in udienza – ma se prendo la carta intestata dell’azienda e ci scrivo che sono il Papa, hai voglia che sta scritto: se i cardinali non mi votano io Papa non ci sono. Anche se sta scritto su una lettera”.

Rapido ed efficace. Il concetto è stato approvato. E Palozzi è stato assolto.

La soddisfazione di Palozzi

Adriano Palozzi

La soddisfazione del leader regionale di Cambiamo Adriano Palozzi sta nelle frasi dettate subito dopo la sentenza. “Il Tribunale Penale di Roma ha chiarito la mia posizione giudiziaria. Sono molto soddisfatto per questa sentenza, che riconosce e certifica, con la massima formula assolutoria, la mia totale estraneità ai fatti”.

Adriano Palozzi evidenzia che “In questi quattro anni di processo sono rimasto in rispettoso silenzio, nonostante la macchina del fango e il tritacarne mediatico si siano azionati sin dall’inizio senza nessuna riserva sulla possibilità, poi rivelatasi concreta e reale, di non colpevolezza. Questa sentenza che mi restituisce serenità”.