Pd, chi fa il terno al… Lotti ?

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Francesco Scalia e Nazzareno Pilozzi hanno le idee chiare: sono pronti ad intestarsi le eventuali vittorie di Giuseppe Golini Petrarcone ed Ernesto Tersigni, a Cassino e Sora. L’incontro con il potentissimo Luca Lotti (vero braccio destro del premier Matteo Renzi) aveva e ha un valore mediatico. Tutto dipenderà dal referendum costituzionale, sul quale l’inquilino di Palazzo Chigi punta tutto.

Scalia e Pilozzi fanno l’impossibile in provincia di Frosinone, non soltanto organizzando comitati ma andando, come ha detto il presidente del consiglio, casa per casa a spiegare i vantaggi della riforma. Uno su tutti: la riduzione dei parlamentari con la parziale abolizione del Senato.

Naturalmente l’obiettivo prioritario è rappresentato dalle candidature alla Camera: entrambi (Scalia e Pilozzi) contano di poter essere designati come capolista. L’altro sarà candidato nella lista delle preferenze, sulla base di un reciproco patto di ferro. Che potrebbe essere esteso, attraverso il meccanismo delle quote rosa, anche alla senatrice Maria Spilabotte.

Poi c’è Marino Fardelli: il passo indietro su Cassino gli consentirà di correre (in quota Scalia-Pilozzi) per le regionali. Andando a competere con l’assessore Mauro Buschini.

Francesco De Angelis potrebbe pensare di candidarsi alla Camera, magari con un tandem con Sara Battisti. A questo punto però le elezioni comunali del 5 giugno prossimo saranno importanti, anche se non determinanti.

C’è una mina vagante, però, che si chiama Antonio Pompeo, presidente della Provincia. Se il referendum dovesse essere approvato, le Province andrebbero verso l’abolizione. Antonio Pompeo fa parte dell’area di Scalia, Pilozzi e Alfieri. Verrebbe candidato alla Camera o alla Regione? Ma, soprattutto, al posto di chi?