Pessimi segnali dal Cantiere Aperto di Salera

Assemblea Pd Cassino: pochi alla riunione. Il segnale del Pd a Volante: è nella commissione di garanzia regionale del Partito. Costa aumenta le distanze E chiede una purga. Il monito di Grossi: "Ragionare sugli errori fatti, dobbiamo essere accoglienti e andare al voto uniti"

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Più che un’assemblea aperta per ragionare sull’esito delle Primarie del Congresso regionale e per costruire un cammino verso le comunali di Cassino del 2024, è stata una riunione tra pochi intimi. Eppure il segretario del circolo del Pd Romeo Fionda si era premurato di far arrivare l’invito a tutti: Direttivo, Consiglieri comunali, iscritti, anche simpatizzanti senza tessera.

All’appello hanno risposto poco più di una decina di persone. Di Consiglieri comunali iscritti al Pd, neanche l’ombra. Solo verso la fine si è fatto vedere  il capogruppo Gino Ranaldi. Il tempo di incrociare il presidente del Consiglio comunale Barbara Di Rollo, che ha lasciato la sede del “Cantiere” anzitempo senza proferire parola. Si è presentata insieme all’ex assessore Arianna Volante che venne estromessa dalla Giunta nel momento più duro della tensione tra le due aree del Pd: quella del sindaco Salera e quella che a livello provinciale fa riferimento a Francesco De Angelis, nella quale Di Rollo e Volante si riconoscono.

Il segnale del Pd ad Arianna

Barbara Di Rollo e Arianna Volante

Un guerra interna che nell’ultimo anno ha visto Salera negare la sua firma sotto la candidatura di De Angelis a Montecitorio, schierare i suoi voti su un candidato presidente della Provincia diverso da quello sostenuto da De Angelis, puntare in una direzione diversa anche alle Regionali. Battaglie tutte perdute da Salera. Ma Arianna Volante s’è trovata schiacciata in questo meccanismo.

Lei e Barbara Di Rollo sono andata via dalla riunione: senza dialogo alcuno con il sindaco e con gli altri presenti.

Il Pd manda un segnale. Chiaro. Dal Pd del Lazio hanno comunicato che l’ex assessore Arianna Volante entra a far parte del Comitato di garanzia regionale del Partito Democratico. Un riconoscimento pubblico del suo valore e delle sue capacità messe in discussione dal sindaco togliendola dalla Giunta. Barbara Di Rollo sottolinea l’importanza della nomina: “Viene oggi premiato l’impegno di Arianna che ha iniziato il suo percorso nei Giovani Democratici. Come presidente del Consiglio di Cassino sono molto contenta della nomina che va ad una esponente della grande famiglia di Pensare Democratico“. Poi le due si allontanano. Insieme. 

La traduzione? Il Pd riconosce ad Arianna Volante quel valore che Enzo Salera ha messo in dubbio per il modo in cui è avvenuto l’avvicendamento. E riconosce l’attaccamento al Partito: l’ex assessore avrebbe tranquillamente potuto salutare il Pd dopo essere stata messa fuori dalla Giunta, invece è rimasta, senza reclamare, senza fare dichiarazioni con cui incendiare il clima nel centrosinistra.

Il cerino di Costa e l’abbonamento di Di Rollo

Romeo Fionda

il Segretario di circolo Romeo Fionda si è congratulato con l’ex assessore. È un passo in avanti: per comprenderlo bisogna ricordare che a Barbara Di Rollo appena diventata Consigliere Regionale del Lazio nessuno fece gli auguri.

Ma a riportare tutti con i piedi per terra arrivano le parole di Mario Costa, storico dirigente del Pci – Pds – Ds e oggi nel Pd sulla sponda di Enzo Salera del quale è il portavoce. Voce che nelle ore scorse non ha aiutato a distendere il clima. Con implicito riferimento proprio al presidente del Consiglio Comunale, Costa ha evidenziato: “Il Pd non è un bus metropolitano dove si sale e si scende a piacimento“.

Se le parole erano indirizzate alla presidente d’Aula, Barbara Di Rollo fa sapere che lei è ancora nel Pd e da ex consigliera regionale si sta impegnando anche per costruire la lista del Pd. Alla lista del Pd sta lavorando però anche il sindaco Salera, che però la presidente non intende minimamente sostenere allo stato attuale, bisognerà quindi capire la lista Dem in quale coalizione si collocherà.

La purga di Costa

Mario Costa

Intanto all’interno del cantiere, la discussione continua. È sempre Mario Costa, rivolgendosi al segretario Romeo Fionda a lanciare un ultimatum: “La prima cosa da verificare è chi partecipa e chi no alla vita del Partito, altrimenti meglio sfoltire. Ci avviamo ad impegni molto importanti e noi abbiamo bisogno di ritrovare il contatto diretto con la gente  e ricercare il consenso sul campo“. Chiaro il riferimento ai tanti assenti tra i membri del Direttivo e del Consiglio comunale.

Si scatena poi un botta e risposta tra il professor Fausto Pellecchia e l’ex dirigente dei Ds fondatore del Pd a Cassino Ernesto Polselli. Il sindaco ascolta senza prendere parola: si concentra in un fitto dialogo con Sarah Grieco, parlando probabilmente di questioni comunali.

A riportare la discussione sui binari delle amministrative del 2024 è l’assessore alla Cultura, esponente della Direzione nazionale Danilo Grossi, che lancia un monito che sembra indirizzato al suo sindaco, prima di ogni altro. 

Il monito di Grossi

Danilo Grossi

Prima stoccata: “Bisogna ragionare sugli errori fatti”. Ma è solo l’antipasto. “Noi dobbiamo essere accoglienti. Certamente orgogliosi di quanto fatto, ma non avere la presunzione di dire che siccome abbiamo governato bene rivinciamo. Questa è una città moderata dove siamo riusciti a vincere grazie alla legge elettorale ed al ballottaggio. Avessimo avuto la legge con la quale si vota alle Regionali, il Centrosinistra non avrebbe mai vinto. Il messaggio è chiaramente indirizzato anzitutto all’amministrazione comunale, e quindi al sindaco.

Ed ecco il terzo, importante messaggio: “Se andiamo divisi al primo turno si alza il livello dello scontro e poi nei 15 giorni che avremo fino al ballottaggio difficilmente si recupereranno i rapporti“. È il ragionamento più lucido che si sia ascoltato negli ultimi mesi. Un monito all’amministrazione comunale, al Pd e a tutto il Centrosinistra per evitare fratture che potrebbero essere deleterie.

Siamo rimasti tra i pochi grandi comuni del Lazio ad avere una solida maggioranza di Centrosinistra, nel 2024 i riflettori regionali saranno puntati su di noi. Ma – conclude Grossi – per vincere questa sfida dobbiamo remare tutti nella stessa direzione“. Al momento è un’utopia.