Plasta Rei pronta a produrre, tre vogliono rilevarla

"Volevamo arrivare alle Indie ma abbiamo scoperto le Americhe”: Plasta Rei annuncia altri due brevetti. A settembre le bottigliette in plastica green interamente riciclata da materiali fino ad oggi non recuperabili. Tre gruppi pronti ad entrare nel capitale. Il Prefetto: "Difendere i posti di lavoro e le professionalità sul territorio”. La Regione di impegna: "Autorizzazioni nei tempi di legge”

«Ci è capitata la stessa cosa che accadde a Cristoforo Colombo: partì per raggiungere le Indie ma in realtà scoprì le Americhe»: Francesco Borgomeo annuncia così la svolta per Plasta Rei, il gioiellino della chimica che Nalco aveva dismesso e che lui ha preso e tenuto in piedi. Per dargli un’occasione diversa dai solventi prodotti fino a quel momento per decenni: «Ma quando parti per cercare qualcosa di nuovo non sai mai quanto ci metterai né quanto spenderai». Il fatto è che ora ha capito di avere toccato terra: ci sono due brevetti per la plastica green «A settembre soffieremo la prima bottiglietta per l’acqua realizzata con plastiche che fino ad oggi finivano in discarica perché non si potevano riciclare». (Leggi qui: Plasta Rei brevetta la plastica come il vetro: riciclabile all’infinito).

Maurizio Falco (Foto: Stefano Carofei © Imagoeconomica)

Ma la notizia lanciata davanti al prefetto di Latina Maurizio Falco ed al vice presidente della regione Lazio Roberta Angelilli è un’altra. È quella della scoperta delle Americhe cercando l’India: «Abbiamo avviato la richiesta di brevetto per il riciclo di altri due materiali che fino ad oggi non si potevano recuperare, uno di questi è il polistirolo». È una scoperta così importante che tre grandi gruppi multinazionali hanno già chiesto una due diligence: l’esame dei conti per stabilire il prezzo ed entrare in società.

Il prefetto Falco non è di primo pelo: piazza gli occhi dritti in quelli di Borgomeo e gli dice «Questo è un esempio di riconversione industriale se resta qui sul territorio di Cisterna di Latina»: se arriva qualcuno, compra i brevetti e poi lascia tutti a piedi non lo è più. L’industriale che ha inventato i sampietrini fatti in fabbrica riciclando così anche le ceneri di altoforno che finora finivano in discarica, assicura: «Stiamo valutando il loro ingresso come soci, non la vendita. Ma dipende dalle istituzioni».

Quella richiesta maledetta

Cosa significa “dipende dalla istituzioni“? Quando mai s’è sentito che un privato decide se venderè o non vendere in base alle istituzioni? Per capirlo occorre fare qualche passo indietro. E tornare a quando comprò dal fallimento la Marazzi Sud: «Decisero di chiudere lo storico stabilimento di Anagni, convinti che le piastrelle non fossero più competitive. A distanza di anni noi siamo ancora lì e produciamo. Abbiamo dimostrato che per restare competitivi occorre fare ricerca. E noi l’abbiamo fatta scoprendo il sampietrino prodotto in fabbrica senza sventrare le montagne». Ma per avere le autorizzazioni a farlo ci sono voluti sette anni.

Per questo, quando avviò il salvataggio della ex Ideal Standard di Roccasecca convertita in fabbrica dove realizzare i prodotti in pietra – ceramica, mise una sola clausola al Ministero dello Sviluppo Economico: Le autorizzazioni rilasciate nei tempi di Legge. Non le ha avute.

Ora a Cisterna di Latina Francesco Borgomeo ha fatto la stessa richiesta a Roberta Angelilli: «Noi i nostri investimenti li abbiamo fatti, le nostre ricerche le abbiamo fatte e siamo pronti a produrre. Ci sono già i pre ordini. Ma chiediamo le autorizzazioni, senza sconti e senza privilegi, ma nei tempi di legge». Mettendo in luce un cambio di paradigma: «Con questo modello di riciclo finisce la contrapposizione storica tra Ambiente e Industria. Da oggi l’industria è al fianco dell’ambiente, non inquina e toglie dalle discariche tonnellate di plastiche che altrimenti avrebbero inquinato».

L’impegno della Regione

Roberta Angelilli (Foto: Alessia Mastropietro © Imagoeconomica)

Roberta Angelilli è assessore di lunghissimo corso. Viene da lontano. E soprattutto viene dall’Europa: è stata tra Bruxelles e Strasburgo ben 4 legislature, sa benissimo che i tempi sono fondamentali: «Perché se un finanziamento deve essere accreditato entro una certa data significa che l’impresa ne ha bisogno entro quel giorno, dargli anche tre volte tanto ma più tardi rischia di essere del tutto inutile».

Prende l’impegno: «La Regione rispetterà le sue scadenze». A fare da testimoni ci sono il prefetto Maurizio Falco, il sindaco Valentino Mantini, il consigliere regionale Vittorio Sambucci, l’assessore regionale all’Ambiente Elena Palazzo, la provincia di Latina è rappresentata dal consigliere Elio Sarracino, gli industriali dal presidente di Unindustria Latina Pierpaolo Pontecorvo.

Via ai pre ordini

Francesco Borgomeo

Nei mesi scorsi Plasta Rei aveva messo a punto gli ultimi passaggi per la produzione del nuovo polimero green riciclando la plastica finora non riciclabile. Dove sta la differenza? Produrre utilizzando plastica usata ha un costo, produrre impiegando quella finora non riciclabile significa avere la materia di partenza a costo zero. Abbassando così il costo della bottiglietta. In questi mesi è stata messa a punto la linea di produzione in scala: per settembre dovrebbe essere pronta quella capace di sfornare milioni di bottigliette. «Siamo già in fase di pre ordini» dice il presidente Plasta Rei Giuseppe Abbruzzesi. «Il potenziale è di milioni di tonnellate».

«La Nalco era un pezzo della storia di questa città – evidenzia il sindaco – accanto al campo di calcio c’era il carretto che veniva usato per trasportare i solventi alla stazione. Ora quella stagione è finita. Con questa riconversione la prospettiva è quella di dare un futuro lungo a questo stabilimento. Nel quale far lavorare anche la prossima generazione. Questo incontro rappresenta la sintesi della sinergia necessaria e indispensabile tra istituzioni e realtà produttive. Siamo riusciti ad arrivare fino qui perché abbiamo lavorato tutti insieme. Ora l’attenzione di questa amministrazione resta alta sulle infrastrutture che l’area industriale attende da quindici anni».

Fabio Mazzarella, amministratore delegato di Plasta Rei

Ma c’è una svolta epocale molto più importante: la mette in evidenza l’amministratore delegato Plasta Rei Fabio Mazzarella: «Plasta rei è un esempio di conversione industriale riuscita. Siamo partiti due anni fa con un obiettivo ben chiaro: dare nuova vita ai rifiuti ed in particolare quelli in plastica. Ed oggi abbiamo un primo prodotto già brevettato a livello internazionale, il Pet o poliestere, le famose montagne di plastica che si vedono accumulate o abbandonate nel mare; quel risultato siamo giù riusciti a scalarlo. Stiamo lavorando in laboratorio, con risultati già positivi, su altri due tipi di plastiche: il polistirolo e le polieffine».

Il risultato della ricerca è in stato avanzatissimo, al punto che – spiega l’Ad Fabio Mazzarella a settembre depositeremo la domanda di brevetto internazionale. Il 100% del packaging nel mondo è fatto da Pet, Polistirolo e Polieffine: Plasta Rei sarà la prima azienda al mondo in grado di riciclare tutti e tre i materiali, dandogli nuova vita e riportandoli ad essere packaging per gli alimenti».