Provinciali, flop annunciato e niente eletti

Alatri si prepara a giocare ancora una volta un ruolo di secondo piano alle elezioni Provinciali. Colpa delle divisioni. Che hanno condizionato il risultato sia nei dieci anni di centrosinistra e sia nelle prospettive future. Irrilevanti da quando c'è stata la riforma Delrio. O dai tempi di Iannarilli

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Niente accordi, niente strategie. In pratica, niente eletti. Il 18 dicembre ci sarà il rinnovo dei consiglieri Provinciali e la terza città della provincia di Frosinone va spedita verso una ennesima brutta figura. Resterà all’asciutto di propri rappresentanti all’ente Provinciale confermando il trend iniziato dopo l’era Iannarilli.

Nessuno sa se ci saranno candidati dell’ultima ora scelti tra i neo consiglieri comunali di Alatri: le indiscrezioni al momento dicono ‘forse si’; la Lega ha un nome che sta valutando; Forza Italia ha mobilitato tutti gli eletti compreso il suo consigliere di Alatri ma non è ancora sicura di presentare la lista. In entrambi i casi non c’è un’alleanza con i centri vicini che possa blindare quei nomi per garantirne l’elezione.

Antonello Iannarilli

A Palazzo iacobucci non entra un Consigliere eletto ad Alatri dai tempi di Antonello Iannarilli, l’ultimo presidente eletto dai cittadini. Poi è entrata in vigore la riforma Delrio che ha eliminato il voto dei cittadini assegnando il loro ruolo ai consiglieri comunali. Da allora Alatri non è stata altro che terra di conquista per i giochi imbastiti dai vertici provinciali e le varie correnti interne ai Partiti. In poche parole da città protagonista a mera portatrice di voti. Ma agli altri… Con ricadute sulla città che sono sotto gli occhi di tutti.

Dividi e impera

Il detto latino è eloquente ma non vale per Alatri. Infatti non c’è necessità di rompere nessun fronte alatrense per questo voto. Perché non c’è alcun fronte. La divisione è nel Dna della classe politica alatrense. Ma non lo è solo dal punto di vista politico. Lo è anche internamente.

Negli ultimi dieci anni ha governato il centrosinistra ma il risultato è sempre stato lo stesso, nonostante Alatri fosse stata un esempio virtuoso e un positivo laboratorio politico, vincente e “largo“: quello che oggi il Pd auspica per le comunali 2022 di Frosinone e che ha tentato blandamente di realizzare alle ultime comunali alatrensi di ottobre.

Mauro Buschini

Durante i dieci anni di governo Dem, Alatri ha sempre avuto le due anime del Partito l’una contrapposta all’altra: se Pensare Democratico esprimeva il sindaco Giuseppe Morini, alla Provincia doveva andare un esponente di Base Riformista; ma questo avrebbe rinforzato il presidente Antonio Pompeo (Base Riformista) mentre Alatri è la città del Segretario Provinciale Luca Fantini e dell’ex Presidente del Consiglio Regionale Mauro Buschini (Pensare Democratico).

Al dunque ognuno per conto suo. Con i consiglieri alatrensi a votare e gli eletti di altri comuni a festeggiare

L’attualità

Il sindaco Maurizio Cianfrocca

Oggi governa il centrodestra ma viste le avvisaglie dell’attuale maggioranza è facile pensare che anche stavolta la musica sarà la stessa. Gli indizi: non c’è un patto di maggioranza per concentrare ‘a martello’ i voti su un nome unitario, da patteggiare con i Comuni vicini in cambio dell’appoggio di Alatri su altre operazioni. Pertanto, alla fine, Alatri resterà all’asciutto e non eleggerà nessuno dei sedici consiglieri, di maggioranza e opposizione, che andranno al voto sapendo come andrà a finire.

Un peccato perché una città che ha espresso per decenni onorevoli, senatori, consiglieri regionali, rappresentanti in tutti gli enti, si renderà conto ancora una volta di aver perso un’occasione. Quella di tornare a contare, di tornare a far sentire la propria voce in ambiti extracomunali, di diventare un supporto per grandi battaglie del territorio.

Per non avere saputo fare sintesi politica.