Quella strana proposta a Pompeo

Cosa c'è dietro l'invito fatto nelle settimane scorse ad Antonio Pompeo di aderire a Forza Italia. Un progetto di centrodestra per riproporre in chiave inversa la formula vincente adottata dal sindaco Fiorletta: centrosinistra allargato al centrodestra civico. Qui si vorrebbe fare invece una formula a trazione centrodestra aperta ai Dem di Pompeo. Che dovrebbe guidarla.

Il messaggio politico era alla fine di un comunicato stampa, confinato nell’ultimo capoverso: quello dove difficilmente la pigrizia consente di arrivare a leggere. Strano. Molto strano. Perché la proposta era esplosiva: da titolo in prima pagina. In pratica il commissario cittadino di Forza Italia Pietro Stabile invitava l’ex sindaco ed ex presidente della Provincia ad aderire al Partito fondato da Silvio Berlusconi. Paradossale. Perché Antonio Pompeo è nel Pd fin dal suo inizio e c’è rimasto con coerenza anche quando Matteo Renzi è andato via: ha assunto la guida di Base Riformista la componente degli ex renziani. Coerente fino a sfiorare il masochismo politico, preferendo contarsi ed essere minoranza piuttosto che aggregarsi.

Allora perché quell’invito così paradossale? Buttato in fondo ad un Comunicato, lanciato in maniera quasi priva di senso… Invece un senso c’era.

Modello Piergianni ma al contrario

Piergianni Fiorletta

La proposta era serissima. Ed era un modo concreto per far misurare ad Antonio Pompeo quanto lo fosse. Per comprendere di cosa si tratta bisogna andare dietro le quinte e guardare la scena politica di Ferentino con distacco. La città è governata in maniera ininterrotta dal centrosinistra ormai dall’inizio degli Anni 90: prima per due mandati da Francesco Scalia, poi per due mandati da Piergianni Fiorletta, poi per altri due mandati da Antonio Pompeo. Dallo scorso anno è tornato alla guida della città Piergianni Fiorletta ma alla guida di una coalizione trasversale nella quale ci sono (seppure in forma civica) anche Fratelli d’Italia e Lega, mentre il Pd ufficiale di Pompeo è in minoranza. Quindi?

Dietro al messaggio lanciato da Pietro Stabile c’è un progetto di centrodestra di riproporre la formula Fiorletta ma affidandone la guida ad Antonio Pompeo. In pratica? Un progetto trasversale, costruito sulla stessa formula risultata vincente nelle recenti Comunali ma allo specchio. Cioè a trazione centrodestra allargato ai Dem di Antonio Pompeo.

Che sarebbe stato sondato per comprendere se fosse disponibile: dopotutto dopo due anni e mezzo viene a cadere il divieto di ricandidatura a sindaco. La risposta? Nè si né no ed ecco perché Stabile ha fatto l’ulteriore passo in avanti: come per dire noi facciamo sul serio. E noi non significa solo Forza Italia.

L’isolamento di Pompeo

Antonio Pompeo

Da un anno Antonio Pompeo vive in una sorta di bolla. È passato quasi un anno dalle Regionali vinte dal centrodestra e nelle quali ha preso 15mila voti senza centrare l’elezione, ottenuta invece da Sara Battisti leader della componete opposta Pensare Democratico. Ed è trascorso poco più di un anno dalle Provinciali nelle quali non ha vinto il suo candidato presidente ma Luca Di Stefano sostenuto, anche in questo caso, da Pensare Democratico.

Il Congresso Regionale del Pd ha delimitato i nuovi equilibri. E costruito quella bolla. Che fino a questo momento nessuno ha tentato di far scoppiare per ricostruire una sintonia. Nè dall’interno, né dall’esterno. È in questo solco che nasce la proposta fatta da Forza Italia. Ed è in questo solco che nasce la non risposta di Pompeo.