Regionali, quei voti che condizionano per le Comunali

Come va letto il risultato delle elezioni regionali a Cassino. Quali prospettive crea per le Comunali del 2024. I segnali mandati al sindaco. le 24 ore di riflessione.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Oltre dieci candidati in campo tra Cassino e i Comuni del comprensorio: nessun eletto. Da oggi, mezza provincia di Frosinone non ha più un rappresentante espresso dal suo territorio in Consiglio Regionale per i prossimi 5 anni. Ma non tutti escono sconfitti. (Leggi qui: Regionali, tutti gli eletti nel Lazio: chi entra e chi resta a casa).

O almeno: non tutti allo stesso modo. Perché quella di Pasquale Ciacciarelli è stata una grande affermazione. Solo la sfortuna, un pugno di voti, meno di mezzo punto percentuale gli ha impedito la conferma. Accadde la stessa cosa a Mario Abruzzese nel 2018 quando mancò l’elezione a Montecitorio per poco più di nulla.

Centrodestra avanti

Pasquale Ciacciarelli

I risultati dimostrano che il Centrodestra a Cassino è ancora predominante. La coalizione del neo Governatore Francesco Rocca ha preso il 52,99% lasciando al centrosinistra di Alessio D’Amato il 34,87%.

Il Partito più votato è Fratelli d’Italia che in città schierava un nome storico: quello di Gabriele Picano, figlio dell’ex sottosegretario Angelo. Il Partito di Giorgia Meloni ha preso 2.519 voti (20,68%) mentre Forza Italia affidata alle mani della sub coordinatrice Rossella Chiusaroli ne ha presi 1.732 (14,22%). La Lega di Pasquale Ciacciarelli ne ha presi 1.703 (13,98%).

Ma l’orizzonte è del tutto diverso nel momento in cui si vanno a leggere le preferenze prese dai candidati. A Cassino città Pasquale Ciacciarelli ha ottenuto 1.459 preferenze: il candidato leghista alle sue spalle è Veronica Di Ruscio che di voti ne ha presi 85.

Ciacciarelli ha preso trecento in più rispetto a Gabriele Picano candidato nella lista di FdI dove ha ottenuto 1.186 preferenze personali; alle sue spalle Nadia Belli con 276.

In Forza Italia Rossella Chiusaroli è la più votata con 785 voti; qui c’è stata però la buona affermazione di Giuseppe Sacco che di voti ne ha presi 613, mentre Gianluca Quadrini è a quota 148.

Proiezione Comunale

Gabriele Picano

Quei numeri hanno anche una chiave di lettura Comunale. Perché Gabriele Picano ha potuto contare sul sostegno dell’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro; sulla carta, dovevano sostenerlo (in tutto o in parte) tre consiglieri comunali (Franco Evangelista, Michelina Bevilacqua e Francesca Calvani).

E Pasquale Ciacciarelli ha potuto contare sulla solida e collaudatissima macchina elettorale costruita in questi anni insieme a Mario Abbruzzese. Per lui si sono spesi amministratori in carica ed ex consiglieri: figure di spicco come l’ex vicesindaco Benedetto Leone.

Rossella Chiusaroli è andata al di là delle legittime aspettative ma i suoi numeri non sono quelli della Forza Italia dei giorni migliori.

Questo dice che al di là della mancata conquista del seggio regionale per ognuno dei tre candidati, va aperta una riflessione sulle strategie da attuare alle Comunali del 2024. L’assalto al centrosinistra di Enzo Salera ha la possibilità di realizzarsi solo se i tre Partiti maggiori della coalizione saranno in grado di costruire da subito un cammino comune. Individuando insieme un programma ed un candidato unitario.

Centrosinistra a bocca asciutta

Gino Ranaldi

A bocca asciutta resta anche il Centrosinistra. Nessun candidato eletto. E soprattutto restano i segni delle lacerazioni che quelle contrapposizioni hanno scavato nel corpo dell’amministrazione di Enzo Salera. Era un blocco granitico fino alla campagna per le Provinciali, lì sono emerse le diverse posizioni: accentuate dalle candidature alle Regionali.

L’amministrazione comunale si è contata su diversi candidati. Il sindaco Enzo Salera insieme al capogruppo del Pd Gino Ranaldi ed al capogruppo della lista ‘Salera sindacoEdilio Terranova ed altri amministratori hanno sostenuto Antonio Pompeo. Hanno contribuito ad un risultato assolutamente di primo piano. Delle quasi 15mila preferenze complessive che di poco hanno mancato l’elezione, da Cassino ne sono arrivate 639.

Il presidente del Consiglio comunale Barbara Di Rollo, l’assessore Arianna Volante ed altri esponenti del centrosinistra locale – tra cui la componente di Sarah Grieco e quella dei fratelli Luca e Marino Fardelli, si sono spesi per Sara Battisti. I numeri dicono che la vice Segretaria regionale Pd si è imposta anche a Cassino, ottenendo 730 voti contro i 639 di Antonio Pompeo.

Ma c’è da considerare che gran parte dell’amministrazione comunale si è spesa però anche per Jole Falese, capogruppo della civica di Alessio D’Amato. Che ha riportato 863 voti salendo così sul podio delle preferenze, dietro solo a Pasquale Ciacciarelli e a Gabriele Picano. Un risultato lusinghiero soprattutto se confrontato con quelli dei due assessori della giunta Salera: Barbara Alifuoco (candidata con Azione) in città ha riportato 279 voti; Luigi Maccaro (Demos) 439.

Fronde di ulivo

Luigi Maccaro

Cosa succede adesso? La verifica prevista inizialmente per il giorno di San Valentino è posticipata solo di 48 ore: Enzo Salera ha convocato un vertice di maggioranza per giovedì.

Con ogni probabilità sta ponderando i due importantissimi messaggi lanciati nel corso della No Stop elettorale andata in onda su Teleuniverso. Luigi Maccaro ha confermato il suo leale ed incondizionato appoggio ad Enzo Salera per la sua rielezione nel 2024. Altrettanto ha sostenuto Marco Delle Cese “ambasciatore” di pensare Democratico, la componente con la quale ci sono stati gli screzi maggiori.

Pare che il sindaco non abbia colto con troppo calore quelle due aperture. E sulle chat  di whatsapp i falchi continuano a chiedere un repulisti. Evidenziando che “Demos ha avuto un pessimo risultato. Jole Falese a Cassino ha preso più dei voti che Maccaro ha preso in tutta la provincia. Raccoglie i frutti della sua slealtà, come Renato De Sanctis, del resto”.

Il declino di Renato

Renato De Sanctis

L’esponente di ‘No Aceacandidato alle Regionali nella lista alleata del M5S ha ottenuto in città 419 voti. È un dato lontano, molto lontano dalle migliaia di voti con cui la sua lista era stata premiata nel 2019 consentendogli l’elezione in Consiglio.

Tra un paio di giorni si capirà la strategia del sindaco. Se coglierà i segnali mandati da Demos e da Pensare Democratico. Oppure se procedere con un rimpasto che metterebbe fuori dalla Giunta Maccaro, Volante e Alifuoco (che ha presentato le dimissioni oltre un mese fa).

Ma a quel punto, i ramoscelli d’ulivo potrebbero essere ritirati. Poi partirà la lunga campagna elettorale per le comunali del 2024.