Roccasecca mise in ginocchio Roma obbligandola a tenersi i rifiuti

C'è un ricorso al Tar incardinato dal Comune di Roccasecca dietro la corsa della Regione Lazio e soprattutto di Roma Capitale per mettere mano al caos rifiuti. Tutto nasce da una richiesta presentata per la discarica provinciale di località Cerreto.

C’è la piccola Roccasecca dietro al grande caos dei rifiuti che sta costringendo a correre tutti. A partire da Roma Capitale per finire con la Regione Lazio.  (leggi qui Lo scontro sui rifiuti che sta per travolgere anche la Provincia di Frosinone).

Il dibattito in seduta straordinaria alla Pisana, il Movimento 5 Stelle che rivela patti segreti tra Zingaretti ed il Centrodestra, il Campidoglio che sembra una nave borbonica in vista del nemico e si impegna in un irrefrenabile “Facit’ ammuina“.

Perché tutti stanno correndo? Come mai lo fanno proprio adesso? Cosa vogliono evitare? Chi ha innescato tutto questo?

 

Quattro cose da sapere

Per capirlo bisogno sapere alcune cose. La prima: lo spazio nel quale interrare i rifiuti sta finendo: siamo tantissimi e se continuiamo a gestire così le immondizie ne finiremo sepolti. La seconda: in provincia di Frosinone siamo a ridosso del precipizio per colpa di Roma che non è stata capace di organizzarsi un ciclo dei rifiuti come invece hanno fatto le province (mettiamo in chiaro: Virginia raggi è solo l’ultima arrivata).

La terza cosa, più importante. È che per risolvere il problema è stato detto “Va bene, se non possiamo sotterrare allora facciamo le montagne di rifiuti”. La quarta ed ultima: hanno pensato di farle a Roccasecca dove già c’è dagli anni Novanta la discarica provinciale Mad (in regione c’era Francesco Storace, a Roccasecca il suo amico Antonio Abbate che da quel giorno nessuno ha più rieletto sindaco nonostante lui ci provi ogni volta).

 

La richiesta di Mad

È così che Mad, impresa sulla cui efficienza nessuno ha mai potuto contestare alcunché (né le inchieste del Noe, né gli accertamenti dell’Arpa, tantomeno le indagini dell’Antimafia e della Procura di Roma) presenta la domanda di soprelevazione.

Lo fa in Conferenza dei Servizi, il tavolo al quale sono presenti tutti gli enti con competenza su quel tema. Tra cui il Comune di Roccasecca. Il quale rileva un dato: la soprelevazione richiesta da Mad va ben oltre i fabbisogni della provincia di Frosinone.

Perché Mad chiede di poter elevare così tanti metri cubi? Roccasecca non ha dubbi: l’impresa non è governata da sciocchi, sanno bene che Roma non sarà capace nemmeno questa volta di organizzarsi e spediranno cetriolo e rifiuti ancora in provincia di Frosinone. Quindi si preparano e vogliono evitare di dover fare la corsa quando, con un paio di bocconi, la Capitale si sarà presa tutto lo spazio.

 

La mossa di Roccasecca

Roccasecca dice no. Soprattutto dice che Roma deve farsi gli impianti. Lo fa con una semplicissima carta bollata inviata al Ministero dell’Ambiente. In apparenza è una domandina banale: chiede se sia legittimo che la Regione Lazio rimanga inerte di fronte ad un’un’inadempienza del comune di Roma. Infatti la legge stabilisce che se un Comune del Lazio non fa la sua parte in tema di rifiuti è la Regione a doversi sostituire a lui.

Il Ministero risponde che è come dice Roccasecca. E che la Regione deve intervenire con i propri poteri sostitutivi.

Al che il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco prende un altro foglio di carta bollata. E deposita un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale: lo notifica alla Regione Lazio ed a Roma città Metropolitana. Chiede la nomina del commissario che si sostituisca alla Regione ed adotti i poteri sostitutivi andando ad individuare dove devono essere realizzati gli impianti per la lavorazione dei rifiuti che Roma si ostina a non realizzare.

 

Tutti di corsa

Tutto questo è accaduto 20 giorni fa. Il ricorso è iscritto a ruolo e pendente. C’è la  costituzione formale di Regione Lazio e Roma Città Metropolitana. E lì si è scatenata la bagarre. Perché entrante sanno che ora verrà nominato il commissario in base alla legge. E adesso tutti devono far vedere che la responsabilità non è la loro, che tutti si sono mossi per fare qualcosa.

La piccola Roccasecca obbligò Roma a tenersi i rifiuti.