Salvini si gioca tutto, possibile cambio di strategia sulla Gregoretti

La Lega potrebbe astenersi o uscire dall’aula quando si voterà l’autorizzazione a procedere. La coalizione giallorossa ha la maggioranza al Senato per mandare il Capitano sotto processo. Riflettori su Renzi. Mentre Meloni e Berlusconi voteranno no.

Per Matteo Salvini sono giorni cruciali, che influiranno molto sui profili politici della Lega e dell’intero centrodestra. Il caso è sempre quello della nave Gregoretti. Alla vigilia delle elezioni regionali in Emilia Romagna, furono gli stessi esponenti del Carroccio a votare per l’autorizzazione a procedere. Adesso però è diverso e stanno emergendo linee alternative.

Nave Gregoretti ormeggiata Foto © Imagoeconomica / Alessia Mastropietro

Le spiega il Corriere della Sera: “Si osserva, infatti, che un via libera al processo anche da parte del Partito dell’accusato potrebbe costituire una implicita ammissione di colpa in sede giudiziaria. Ecco perché si sta valutando come muoversi esattamente in Aula e le opzioni a questo punto sono due: o astenersi oppure abbandonare l’emiciclo e non partecipare al voto.

Tattica parlamentare a parte, Salvini continua a sostenere di essere più che pronto a sottoporsi al giudizio. Lo ha detto anche nel colloquio con l’inviato del New York Times: «Non ho nulla da temere». E a riprova fa filtrare attraverso i suoi canali i capisaldi della sua linea difensiva. Il punto di partenza è racchiuso in una affermazione: «La Gregoretti ha salvato gli immigrati col parere favorevole di Salvini, intervenendo in acque maltesi. È quindi inverosimile immaginare che un ministro voglia salvare delle persone per poi sequestrarle». Cioè, il ministro non può essere stato così machiavellico da correre in soccorso di chi rischiava la vita per poi prenderlo in ostaggio a fini politici. Il Tribunale dei ministri di Catania, invece, ritiene che i comportamenti tenuti dall’allora responsabile del Viminale in quei giorni abbiano integrato l’ipotesi di reato di sequestro di persona”.

Ma è sempre l’aspetto politico ad essere prevalente. Intanto perché a Palazzo Madama Cinque Stelle, Pd, Italia Viva e Leu hanno i numeri per votare l’autorizzazione a procedere nei confronti del leader leghista. Un voto del genere, lontano da ogni tipo di elezione, potrebbe far emergere chiaramente le posizioni di vari protagonisti.

Matteo Renzi

Per esempio di Matteo Renzi, da sempre poco giustizialista. Nel centrodestra Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e Silvio Berlusconi (Forza Italia) non avrebbero alternative che quella di votare per il no.

In realtà Salvini sa che il via libera all’autorizzazione a procedere potrebbe indebolire politicamente la sua posizione, anche nel centrodestra. Con le elezioni politiche lontanissime ci sarebbe il tempo per tutto. Sia per il rafforzamento della maggioranza che per un eventuale cambio di leadership nel centrodestra.