Scheda bianca, il sistema funziona

Senza ricevuta di Ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Scheda bianca alla prima votazione per il Quirinale: significa che va tutto bene

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Il primo giorno di votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica registra un’ondata di voto con scheda bianca: questo ci dice che il nostro sistema è sano.

Non bisogna farsi trarre in inganno dalle discussioni e dai confronti in corso: è il sistema a funzionare in questo modo, il presidente della Repubblica – per Costituzione – rappresenta l’unità del Paese e non quella parte che ha più voti. Non è un caso che la sua carica duri 7 anni: proprio perché deve attraversare più governi e più elezioni. Ed il presidente deva garantire tutti

Chiaro, già da questo, perché non c’erano margini per una elezione di Berlusconi, così come non ce ne furono per Romano Prodi.

 Chiaro quindi che sia necessario discutere e trovare una sintesi tra le diverse sensibilità. Funziona così.

Mario Draghi? È diventato premier per abilità della politica: quella di formazione renziana, che ha approfittato dell’incapacità di trovare un premier da parte di una maggioranza innaturale. Anche lasciare tutti al palo e tirare fuori dal cilindro un Mario Draghi è abilità politica.

Ora, se Draghi verrà giudicato un garante da tutti ha delle possibilità; se verrà considerato uno che non fa toccare palla, nessuno è così matto da mettersi come presidente qualcuno che per 7 anni non lo fa giocare.

Il sistema funziona. Ma c’è una considerazione da fare: funziona perché furono abili i Padri Costituenti a scrivere così le regole. Chissà se immaginarono, già allora, che oggi ci saremmo ridotti così.

Senza Ricevuta di Ritorno.