Riservati, riservatissimi… forse troppo

Senza ricevuta di Ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Siamo diventati meno impiccioni, rispettiamo la privacy, riservati... Anche troppo

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Il mondo cambia. È la sua natura. Si modificano le abitudini, i modi di fare. Oggi nessuno allo cinque del pomeriggio tira fuori il servizio da the che fino a pochi decenni fa doveva essere in ogni casa per bene. Non si usa più fare le improvvisate ma ci si annuncia prima di andare a trovare qualcuno.

Non ci si mette sull’uscio di casa in estate a prendere il fresco e commentare i fatti del giorno. Con gli anni, a tenerci in casa ed evitare di farci comunicare sono arrivate la televisione con gli spettacoli serali, le partite di calcio in diretta. E poi internet. Oggi i ragazzi guardano i film in maniera condivisa commentandoli ognuno da casa sua come se si stesse insieme.

Si dirà che è un segno dei tempi. E che rimpiangere i ritmi del passato è solo nostalgia fuori luogo. 

Foto © Adam Jones

Siamo diventati più riservati, meno invadenti, abbiamo sviluppato il concetto di privacy, politically correct, non commentiamo per paura di fare body shaming. Siamo attentissimi a tutto nei nostri comportamenti.

La pandemia ha dato il colpo di grazia, insegnandoci a stare lontani anche fisicamente, complici le videocall e Whatsapp.

Forse però stiamo esagerando. Paolo e Antonilia sono stati trovati nelle ore scorse: lui 66 anni in soggiorno e lei 72 anni in camera da letto. Mummificati. La vegetazione ha invaso la loro abitazione. Morti da settembre: quasi certamente per una fuga di gas. 

In altri tempi, la vicina, se non alzavi le tapparelle al mattino dava l’allarme. Non dite che è nostalgia del passato.

Senza Ricevuta di Ritorno.