Tajani asfalta Toti, avverte Salvini e lancia Gasparri

Controffensiva politica a tutto campo del coordinatore nazionale di Forza Italia: “Toti e Brugnaro faranno la fine di Alfano e Verdini. Candidato civico a Roma. Solo se conosciuto, altrimenti c’è Gasparri. Con la Lega collaboriamo in Italia, in Europa la musica è diversa”.

A Giovanni Toti e Luigi Brugnaro ha augurato la stessa fine politica di Angelino Alfano e Denis Verdini, vale a dire l’irrilevanza più completa. Al leader della Lega Matteo Salvini ha detto che un conto è la collaborazione nell’ambito del centrodestra, altro discorso è la possibilità (pari allo zero) che il Ppe possa fare un gruppo con i sovranisti.

Il bastione di Tajani

Antonio Tajani

Antonio Tajani, oltre che coordinatore nazionale di Forza Italia è vicepresidente del gruppo dei Popolari Europei.
Al quotidiano La Repubblica ha detto, analizzando la situazione, che in Italia non ci sono spazi per alternative centriste a Forza Italia. Non se nate da scissioni. Però ha voluto pure ricordare che chi ha strappato con Silvio Berlusconi, non è andato da nessuna parte. Anzi, spesso è sparito dall’agone politico.

Come Angelino Alfano, al Governo con il centrosinistra guidato prima da Enrico Letta e poi da Matteo Renzi. Avrebbe voluto aggiungere altri nomi: per esempio Gianfranco Fini. O Raffaele Fitto. Non lo ha fatto, ma il messaggio politico è stato ugualmente forte e potente. Tajani ha voluto ricordare che Silvio Berlusconi sta meglio. E che al “centro” resterà il bastione di Forza Italia. Solo di Forza Italia. 

Ha detto con precisione Antonio Tajani: “Auguri a Coraggio Italia ma le divisioni nate nel Palazzo non hanno mai avuto successo. L’ala moderata del centrodestra senza Berlusconi non esiste e il presidente, che sta meglio, è saldo in sella.  La candidatura di Michetti a Roma? Sì ai civici, ma che siano conosciuti. Altrimenti c’è Gasparri”.

Altrimenti c’è Gasparri

Maurizio Gasparri (Foto: Carlo Lannutti / Imagoconomica)

Altrimenti c’è Gasparri. Altro segnale enorme. Il ragionamento è questo: stiamo dando agli alleati (Lega ma anche Fratelli d’Italia) tutto il tempo possibile per scegliere un candidato sindaco forte a Roma. Che però non arriva. A quel punto Forza Italia è pronta a fare il nome di Maurizio Gasparri. Senatore, responsabile nazionale degli enti locali, molto radicato a Roma.

Al Capitano della Lega Antonio Tajani ha inviato un segnale. Questo: “In Italia il centrodestra è unito, con la Lega di Matteo Salvini collaboriamo lealmente e con ottimi risultati che gli italiani conoscono perfettamente. Questo modello, però, non è al momento replicabile in Ue dal momento che nel gruppo Id siedono anche forze politiche come Afp e il Front national che sono apertamente anti europeiste”.  Aggiungendo: “Per il Ppe è impossibile fare un gruppo con loro. La collaborazione sui temi di cui parla Matteo Salvini è invece sempre possibile. L’accordo vincente contro la sinistra è quello che portò alla mia elezione a presidente del Parlamento europeo tra Ppe, Conservatori e Liberali”.

Maurizio batte un colpo

Non è un caso che a stretto giro, dopo le dichiarazioni di Antonio Tajani siano arrivate quelle di Maurizio Gasparri. per ribadire i due concetti politici. Uno: Forza Italia non è in smobilitazione né è subalterna. Due: se si vuole fare una scelta politica di centrodestra su Roma lui è disposto a scendere in campo.

Il professor Enrico Michetti (Foto: Stefano Carofei / Imagoeconomica)

Prende di mira il nome del professor Enrico Michetti che è stato ipotizzato come candidato sindaco per il centrodestra: ma nessuno tra Lega – Forza Italia – Fratelli d’Italia vuole intestarsi quella candidatura per non dover poi rinunciare ad altro nel tavolo che poi deve riequilibrare le aree di influenza. (Leggi qui Centrodestra , tutti i nomi dei papabili sindaci).

Michetti? Nessuno provi ad imporre sconosciuti è la sostanza del ragionmento fatto da gasparri. “Forza Italia è a favore di qualsiasi tipo di candidatura civica o politica, purché sia credibile. Il mio Partito ha fatto anche il mio nome che ricorre in tutte le elezioni conunali. Non c’è nessuna imposizione da parte nostra, purché valga anche il contrario: prendere sconosciuti e gettarli in questa impresa è un’ipotesi che noi guardiamo con grande prudenza e dovrebbe essere così per tutti“.

A chi gli domanda se ce l’abbia con Michetti, Gasparri risponde “Michetti? Mi riferisco a persone che potrebbero apparire non adeguate– ha aggiunto Gasparri- non giudico persone che non conosco. Ma Roma è Roma, e in quanto tale richiede soluzioni in cui la città possa riconoscersi“.

Insomma, in Europa è un’altra musica. Ed a Roma anche.