Tiero incorona Procaccini europeo, agli altri lascia le canzonette

La differenza tra credere di fare politica e farla veramente è andata in scena l'altra sera. Le coincidenze non esistono in politica. Soprattutto nella scelta delle date. E soprattutto senza dimenticare l'intuizione di Napoleone nel fare differenza tra incoronatore ed incoronato

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

La capa vota, vota, attuorno, attuorno, attuorno a tte! Sto core canta sempe nu taluorno. Sposammo, oi Nè! Jammo ‘ncoppa, jammo ja’, funiculì, funiculà! (Funiculì Funiculà – Testi: Giuseppe Turco. Musica: Luigi Denza)

In politica contano i simboli, le coincidenze non esistono, mentre c’è il non detto, il non verbale. Enrico Tiero, Consigliere regionale di Fratelli d’Italia (eletto, come non dimentica mai di dire, con 15.630 preferenze), azionista al 50% del tesseramento del Partito ha convocato i “patrioti” da lui. Lo ha fatto il 18 dicembre al Chaos.

Il 18 dicembre è compleanno di Latina e quello stesso giorno c’è la cerimonia ufficiale del Comune al Teatro comunale con il concerto di musica napoletana diel maestro Marco Picca. Mentre il sindaco e la giunta cantavano Funiculì funiculà, Tiero di là “candidava” Nicola Procaccini alle europee. Lo incoronava. Perché le coincidenze non esistono in politica. Ma contano i simboli.

L’incoronatore e l’incoronato

Sul palco del Chaos

Sapete, Napoleone decise di farsi imperatore e chiese al Papa di incoronarlo in Roma. Poi ci pensò su e… capì che se l’incoronato veniva incoronato era l’incoronatore ad avere più potere. Decise di incoronarsi da se medesimo e chiese al Papa di stare a guardare. La simbologia delle cerimonie. Mentre il potere “civile” gioiva di una teleferica ma a Napoli, Tieroprenotava la leadership.

E sul palco c’erano tutti:  il vice presidente della Regione Lazio Roberta Angelilli, gli assessori regionali al Bilancio e ai Rifiuti Giancarlo Righini e Fabrizio Ghera, il presidente del Consiglio regionale Antonello Aurigemma, il capogruppo di FdI al Consiglio regionale Daniele Sabatini, il senatore Nicola Calandrini e l’eurodeputato Nicola Procaccini. Precisando inoltre: solo un inconveniente familiare ha impedito al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, di poter essere presente all’evento.

Enrico Tiero ha anche ricordato il padre Erasmo Tiero detto  “Molazza” e il senatore Andrea Augello.

Il Molazzismo che regge

Ha presentato un programma che spazia su tutto lo spettro dei colori dell’amministrare ed ha sottolineato che… le parole hanno un senso anche nel senso della costruzione della frase “non mancherà il nostro apporto al segretario provinciale Nicola Calandrini”. È il molazzismo che regge per gentile concessione la Patria che manco è comune perché è un poco del reggitore.

Contavano i presenti sul palco, contavano i presenti in platea contava il messaggio: il 18 dicembre in tanti hanno scelto la democrazia di prossimità (il molazzismo) ai barocchismi amministrativi di Latina.

E come dicono a Bassiano (ma con toni diversi anche a Sora): ci sta chi urla San Rocco e chi si magna le ciammelle (per gli italiani: mentre c’era chi cantava funiculì, funiculà, c’era chi faceva politica).