I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 27 settembre 2023
Top & Flop. I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 27 settembre 2023.
TOP
FRANCESCO ROCCA
È il primo, concreto, segnale di attenzione sul territorio ciociaro da quando è stato eletto Governatore del Lazio. Francesco Rocca verrà alla sessione introduttiva degli Stati generali convocati dal presidente della Provincia di Frosinone Luca Di Stefano. Per questo, l’appuntamento è stato spostato dal 28 settembre alla prima settimana di novembre. (Leggi qui: Stati Generali, Rocca ci sarà ma cambia la data)
È un segnale che ha una valenza politica molto forte. Perché apre una strada diretta tra il presidente della Regione ed i problemi del territorio provinciale. Fino ad oggi ci aveva messo piede solo per la campagna elettorale di Anagni, promettendo un reparto di Oncologia che ancora nessuno ha visto nonostante sia andato lui in persona “a scegliere i locali”. E – a dirla tutta – la Asl di Frosinone non ha ancora un direttore generale titolare.
La realtà dei fatti è seria: la imprese stanno scegliendo di andare via, gli investimenti sul territorio sono sempre più rari, chi scommette sulla crescita non lo fa nella provincia di Frosinone. E lo farà sempre meno. Perché tra poco Abruzzo, Campania e Molise (cioè le regioni con cui la Ciociaria confina) avranno i benefici riservati alle Zone ad Economia Speciale. Mentre Roma avrà le sovvenzioni legate ad Expo e Giubileo.
È con questo territorio che Francesco Rocca dovrà confrontarsi. È a questi problemi che dovrà dare il suo contributo per individuare una soluzione. Il fatto di accettare di metterci la faccia è un passo in avanti concreto.
E vi vengo ad ascoltare…
ENZO SALERA
Finalmente uno che lo dice. E che ha la faccia di dire le cose come stanno. Fare il sindaco impegna una giornata intera e toglie il sonno la notte. Non lasciando il tempo per fare molto altro. Per questo è giusto che i sindaci abbiano un’indennità con cui sostituire il lavoro che devono lasciare per guidare una città.
Soprattutto ha avuto il coraggio di dire che i soldi dati ai sindaci sono spicci. Perché una volta tolte le tasse e diviso per dodici mesi, in questi quattro anni Enzo Salera ha avuto un’indennità di circa 1.700 euro al mese. Roba molto lontana dallo stipendio di un capostazione o un direttore di una delle filiali della Banca Popolare del Cassinate. Che ad una certa ora staccano e possono portare la moglie a fare la spesa lasciando in ufficio i loro problemi.
Ma visto che c’era, Enzo Salera al Messaggero l’ha detta tutta: “Rispetto ad un parlamentare, che guadagna circa 15 mila euro al mese e non ha le responsabilità nostre, le nuove indennità dei sindaci a mio avviso sono appropriate”.
Perché il nervo scoperto è esattamente quello: gli stipendi variano sulla base delle responsabilità, delle competenze, dei risultati ottenuti. E se un grande manager di Stato ha uno stipendio da milioni di euro ma la sua azienda ha i conti in ordine, è competitiva, assume giovani… ben vengano. Il problema è lo stipendio di chi si imbosca, non si assume responsabilità e rinvia ogni decisione.
Non è il caso dei sindaci.
Pochi e sudati.
FLOP
FABIO TAGLIAFERRI
Che non fosse facile, lo sapeva. Nelle ore scorse ne ha avuto la dimostrazione. Il che non vuole dire che non porterà a casa anche questo obiettivo, pacificando tutte le mille anime del centrodestra di Cassino su un unico nome di candidato a sindaco. Ma ora ha avuto modo di comprendere quanto siano sottili le questioni di lana caprina che dividono il fronte che lo hanno mandato a pacificare.
Per la prima volta, ieri sera ha riunito i Civici che potrebbero sostenere il suo progetto unitario per le Comunali di Cassino 2024. E come nella migliore tradizione Cassinate tutti gli hanno detto che ha ragione e sono pronti a seguirlo sulla strada della guerra santa contro Enzo Salera.
Ma al momento di tracciare la rotta sono cominciati i distinguo. Tra chi vuole un candidato di sintesi e chi vuole che la sintesi la facciano le Primarie. Il dubbio e che se dovesse riuscire ad appianare la gibbosità, subito gliene porrebbero un’altra. Perché la partita delle Comunali di Cassino non è affatto sulla vittoria contro il centrosinistra e l’elezione d’un sindaco di centrodestra. La partita di Cassino è la stessa che si sta giocano a Palazzo Chigi, a Montecitorio ed a Palazzo Madama. E cioè: chi guida il centrodestra.
La Lega non ci sta ad abdicare: è una questione di sopravvivenza. Il vero nodo da affrontare è questo. Fino a quando Fabio tagliaferri non metterà in chiaro se la sua operazione è ostile nei confronti della Lega non otterrà mai una collaborazione vera e sincera. Ma solo tanti distinguo. Fatti dai civici che così non lasceranno impronte digitali.
Benvenuto al gioco degli specchi.
ANDREA CRIPPA
Le possibilità sono due. O dice quello che pensa o dice quello che pensa possa attirare l’attenzione e metterlo sotto i riflettori. Seppure facendo una figura poco edificante. Molto probabile la seconda ipotesi: confidando nel fatto che gli italiani non siano dotati del dono della memoria e dimentichino nel pomeriggio le fesserie ascoltate la mattina.
Andrea Crippa ha collezionato fischi e pernacchie di varia tonalità sollevando il caso inesistente sul direttore del Museo Egizio. Che mezzo mondo stesse commentando una non notizia l’ha dovuto spiegare all’Italia Il Foglio evidenziando che si discuteva di un’ipotesi impossibile non avendo il Governo alcuna competenza su quella nomina e quindi nemmeno sulla auspicata (da Crippa ) revoca.
Non sazio dello spernacchiamento ma famelico di altri titoli e visibilità il vicesegretario della Lega nelle ore scorse ha rispolverato addirittura la Germania nazista. Dicendo che “la Germania di oggi agisce come quella di 80 anni fa ma usa gli immigrati al posto dei soldati per invadere l’Europa“.
È evidente che il vice segretario di un Partito di Governo non abbia la minima capacità di lettura dello scenario. A meno di voler credere che l’abbia fatto scientemente per mettere in imbarazzo la premier di un Governo del quale la Lega fa parte. O forse per buttarla in caciara cercando di far dimenticare agli elettori che il governo più anti immigrazione degli ultimi anni stia registrando il record di sbarchi.
Ecco, Giorgia Meloni con ogni probabilità ha detto questo al presidente della Repubblica federale tedesca Steinmeier, venuto a portare gli omaggi a Giorgio Napolitano. Gli avrà spiegato che Crippa, pur di avere un titolo ed un po’ d’attenzione era pronto a sostenere la necessità di fare causa al Regno Unito per i bombardamenti in Italia.
Levategli i riflettori. E pure il vino.