Top e Flop, i protagonisti di mercoledì 3 gennaio gennaio 2024

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 3 gennaio 2024.

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 3 gennaio 2024.

ADOLFO URSO

Foto: Paolo Cerroni © Imagoeconomica

Incentivi per le auto elettriche. Partono da 6mila euro e arrivano a 13mila 750 euro se si rottama un’auto Euro2 e si ha un Isee sotto i 30mila euro. L’aiuto per l’acquisto di una vettura ibrida va da 4mila a 10mila euro e quello per un’auto a basse emissioni dai 1.500 ai 3.000 euro. Sono alcune delle ipotesi contenute nella bozza di lavoro per il rinnovo degli incentivi auto sui quali il Governo punta ad utilizzare risorse per 930 milioni di euro. È la cura che il ministro Adolfo Urso intende applicare ad un sistema Automotive messo di fronte al concreto rischio di collassare. (Leggi qui: Stellantis i lavori a Cassino e le vitamine del Governo).

Nulla di geniale, nessuna invenzione capace di stupire il mondo: ma dove sta scritto che bisognasse affrontare la questione Automotive a colpi di effetti speciali? Andava affrontata e risolta. E basta. E se una macchina elettrica costa dannatamente tanto che una famiglia media non potrà permettersela allora l’unico modo che hai per con sentirgli di comprarla è abbassare il prezzo.

L’Italia non ha le miniere in Africa che la Cina può vantare. Non ha il sistema di produzione delle batterie che la Francia e la Germania hanno già messo su. Siamo in ritardo. E peggio ancora nulla stiamo facendo per colmare questo gap. In queste condizioni, l’unica via percorribile era quella degli ecoincentivi. Invocati a gran voce dai concessionari: che sono poi quelli che le macchine devono venderle.

Adolfo Urso a febbraio presenterà quei bonus. Se funzioneranno, daranno la scossa produttiva anche allo stabilimento Stellantis di Cassino. Dove in questi giorni stanno montando le nuove linee Stla Large sulle quali nasceranno le vetture del segmento premium. Poi verrà il momento di pensare a soluzioni più strutturate. Magari prendendo atto di una realtà: in Italia non c’è più un colosso automobilistico ma ci sono alcuni stabilimenti di una multinazionale automobilistica francese. Ed è una cosa ben diversa.

Primum vivere deinde philosophari.

GINO RANALDI

Gino Ranaldi

Il cinismo della politica non consente molti spazi per i sentimentalismi. Anzi, più sono forti i sentimenti che calpesta per raggiungere il proprio bersaglio e più forte è il messaggio che manda. E non si commetta l’errore di guardare alle macerie: non ce ne sono che non possano essere ricostruite e più solide di prima. È la politica, bellezza. Il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale a Cassino Gino Ranaldi ha avuto il coraggio di recapitare il suo messaggio politico attraversando un terreno minato. Riuscendo ad andare a meta, senza saltare.

Premessa. I giovani sono da sempre, nel mainstream italiano, sono una specie di Victoria Cross. Una medaglia cioè, molto spesso di sola ugola e solo lessico, per indicare la “vera via”. Praticamente al mondo non esiste sistema complesso che non metta al centro della sua agenda o proclama i giovani come target definitivo. Soprattutto in un Paese dove, a prescindere dalla latitudine e dall’inflessione del dialetto, la sostanza resta sempre che ‘Ogni scarrafone è bello a mamma soja‘.

Ad di là di questi aspetti generali resta comunque un dato: quando, sia pur per motivi “validi”, non si agevola la partecipazione dei giovani al Grande Meccanismo della Società, è facile rischiare che il torto ti tracimi addosso. E da questo punto di vista il consigliere cassinate nonché provinciale Gino Ranaldi ha avuto il campo di lanciarsi nel campo minato per recapitare il suo messaggio politico al Partito alleato Demos ed al suo coordinatore provinciale Luigi Maccaro. Che è componente della maggioranza retta proprio da Ranaldi con il suo Gruppo.

È accaduto nell’ultimo Consiglio Comunale del 2023 ma le conseguenze si calcoleranno direttamente nel 2024. Gino Ranaldi è uscito dall’aula del Consiglio per non votare l’istituzione del consiglio comunale dei giovani. Punto che invece è stato votato “all’unanimità dei presenti anche dall’opposizione”. (Leggi qui: Salera incassa il Bilancio e lo stallo degli avversari).

Perché lo ha fatto? E perché se sapeva che nessun danno pratico avrebbe portato quella sua defezione? Perché, dal momento che poi il punto era chiaro sarebbe passato con il voto di tutti? Gino Ranaldi lo ha fatto proprio per quello: perché il suo doveva essere un segno politico sulla carrozzeria e non un buco con cui perforarla. Quale segnale?

Alle Provinciali di dicembre Demos non ha votato Gino Ranaldi. Ed i due voti del Partito di Maccaro sono come un’atomica all’interno dell’arsenale del voto ponderato con cui si giocano le Provinciali. Hanno rischiato di non rieleggere Ranaldi e lasciare Cassino senza un Consigliere provinciale. Alla fine il capogruppo Dem è riuscito lo stesso a centrare il mandato bis a Piazza Gramsci di Frosinone, anche senza i voti di Maccaro.

Non votando la proposta portata in Aula da Maccaro, Ranaldi gli ha ricordato che in un’alleanza ci si sta a prescindere e non soltanto quando conviene. Un gesto simbolico. Se avesse voluto, gli avrebbe fatto saltare la votazione o addirittura bocciato il punto. Sarebbe stato eccessivo. Ma il messaggio politico è chiaro. Un’alleanza si vede dalla lealtà nei momenti chiave. Come quello della rielezione di un Cassinate nell’Aula della Provincia. Risultato che Maccaro non può intestarsi.

I conti si pagano.

PIERROBERTO FOLGIERO

Pierroberto Folgiero

L’amministratore delegato di Fincantieri Pierroberto Folgiero “attacca” subito il 2024 alla giugulare: l’azienda ha infatti annunciato l’acquisizione da Advanced Technology Industrial Group del 100% delle azioni di Remazel Engineering. Di cosa parliamo? Di una società italiana con precise caratteristiche. Roba utile, sistemica ed importante.

La sede principale si trova a Chiuduno, nella Bergamasca, ma ci sono sedi operative a Trieste, in Cina e Brasile. Nel 2022 Remanzel ha fatto ricavi per oltre 100 milioni, ha più di 160 dipendenti altamente qualificati. Ed è una realtà produttiva “focalizzata in particolare nella progettazione e fornitura di sistemi ad alta complessità per la movimentazione, il sollevamento e l’ancoraggio.

Nonché a soluzioni di “lancio e recupero per mezzi underwater, particolarmente utilizzati nell’ambito dei settori coinvolti nell’Energy Transition del segmento Offshore”. L’affare quindi è grosso, grosso perfino per Fincantieri che è grossissima.

Una nota del gruppo a firma Folgiero spiega l’acquisizione. Il suo perfezionamento “sarà soggetto al verificarsi di alcune condizioni stabilite tra le parti. Con questa operazione Fincantieri intende accelerare la crescita delle proprie competenze tecnologiche, ingegneristiche e realizzative nei settori offshore e subsea.

E lo scopo è “acquisire capacità altamente specializzate nella progettazione e fornitura di top side equipment all’avanguardia”. Sì, ma nel concreto a cosa Punta Fincantieri? Ad accrescere il proprio ruolo di partner dei principali operatori internazionali nell’ambito del marine and subsea energy.

Cioè ad essere ancor più protagonista e in alcuni casi leader mondiale di un settore da cui il mondo dipenderà nei prossimi 30 anni. Nella nicchia prospettica cioè che il mondo lo cambierà.

Primo cantiere dell’anno.