Top e Flop, i protagonisti di sabato 2 dicembre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di sabato 2 dicembre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di sabato 2 dicembre 2023.

TOP

CHRIS E JESSICA FARONI

Chris e Jessica Faroni

Oltre. Oltre i confini, oltre il mondo conosciuto, oltre le convenzioni. Senza accontentarsi di quello che è già definito, sperimentato, accettato ed applicato. Era così Delfo Faroni: allievo prediletto del professor Nicola Pende che assistette nei suoi studi alla scoperta dell’Endocrinologia. Da lui imparò a sperimentare, osservare, innovare. Tanto quanto imparò dal professor Lucherini i segreti della Reumatologia. Sempre mettendo al centro il paziente: che per Delfo Faroni non era una parcella ma una persona alla quale alleviare le sofferenze.

Un principio che hanno fatto proprio anche Chris e Jessica, i figli che ne hanno ereditato la passione per la medicina. Confermando le scelte fatte dal papà. Compresa quella di scommettere sulla Ciociaria e su una struttura chiamata Ini Città Bianca. Lì hanno voluto un modernissimo acceleratore lineare per la Radioterapia.

È l’ultimo ritrovato nel campo della cura dei tumori: colpisce solo le cellule malate, concentra su di loro la sua azione, segue il respiro del paziente ed in base ai suoi movimenti sposta e calibra il fascio, evita di colpire i tessuti sani. Siamo nel campo della Radiochirurgia: efficace come un intervento chirurgico ma senza entrare in sala operatoria. Per i tumori alla prostata o al cervello si fa tutto in una giornata.

Un apparecchio messo a disposizione anche dei pazienti della Asl di Frosinone attraverso una convenzione. Che dimostra – ancora una volta – come la Sanità Pubblica e quella privata possano completarsi senza essere concorrenti.

Sarebbe piaciuto a papà Delfo.

TOMMASO MIELE

Tommaso Miele ritira il premio a Montecitorio

Scomodo. Per le sue posizioni non omologate. È stato tra i primi ad avere il coraggio di dire che la Giustizia deve mettere al centro il cittadino e non sé stessa. Criticando i Governi che creavano quelle che lui ha ritenuto zone d’ombra legalizzate. Ed i Parlamenti che licenziavano norme poco chiare e quindi difficili da applicare. È lui ad avere sostenuto che “Il Codice degli Appalti va modificato“, che “La paura della firma c’è” e “non si risolve come fatto dal Governo nel 2000“.

Il giudice Tommaso Miele, presidente aggiunto della Corte dei Conti nelle ore scorse è stato nel Palazzo di Montecitorio per ritirare il premio riservato alle cento eccellenze italiane: i cento protagonisti del Bel Paese che si sono contraddistinti nelle varie categorie, per il prezioso contributo dato da ciascuno di essi alla crescita dell’Italia.

Qualunque sia la motivazione, gli andava dato per ben altro. Ad esempio per avere puntato il dito contro i provvedimenti che potrebbero “creare sacche di impunità per chi è chiamato a gestire le risorse pubbliche alimentate con il sacrificio dei cittadini”; per avere denunciato che i tempi dei giudizi sono ancora troppo lunghi. E per avere ricordato ai suoi colleghi che un giudice è pur sempre un essere umano “e non deve giudicare con l’alterigia del migliore”. Non ha esitato a parlare di norme “complesse, poco coerenti, contraddittorie”. Ed ha ribadito il concetto nelle ore scorse: dicendosi favorevole ad un ruolo consultivo dei magistrati contabili per aiutare le Pubbliche Amministrazioni a realizzare le opere finanziate dal Pnrr.

Poi si domanda perché in tanti vorrebbero toglierlo di mezzo.

Vostro (grande) onore.

FLOP

MATTEO SALVINI

Matteo Salvini (Foto: Carlo Lannutti © Imagoeconomica)

Le agenzie di quotazione finanziaria internazionale hanno detto la loro poco meno di un mese fa e tra le novità (belle in punto di concetto e stato dell’economia) c’è che MPS sta benone. Ora, dire che Monte dei Paschi di Siena sia ben quotata come banca per gli italiani assume sempre un significato molto particolare.

Questo perché la banca in questione è legata a una serie di vicende che hanno segnato, e non sempre in positivo, la storia mainstream del paese e quella economica in purezza. L’Ad di MPS è Luigi Lovaglio. Il dato empirico è che Fitch Ratings ha migliorato i rating di Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS) con un rialzo di 2 notch. Al di là del latinorum da studiato col Sole 24 Ore sotto l’ascella il dato è che quella banca (non solo essa) è considerata affidabile. Tanto affidabile che il Lovaglio-team ha diffuso una nota di orgoglio.

Secondo la banca quell’upgrade, riflette il “successo del processo di ristrutturazione”, che ha consentito alla Banca di ricostituire in modo strutturale solidi buffer di capitale e di rafforzare la redditività operativa. Tutto bene, tanto bene che Matteo Salvini, uno che quando vede giostre colorate ci salta sopra senza neanche pagare il biglietto, ne ha scritto.

“Fitch Ratings migliora il rating di Monte dei Paschi di Siena”. Poteva mancare la chiosa alla Capitano coraggioso? “Orgoglioso di aver combattuto per difendere e rilanciare MPS mentre altri la volevano svendere. Ora lo stesso istituto può diventare protagonista della creazione di un terzo polo bancario, con una particolare attenzione per le piccole e medie imprese”.

Salvini sa benissimo però che la considerazione rosea su MPS è figlia anche dell’emendamento con cui MPS, e non solo, è stata prima invitata a pagare gli extraprofitti, e poi salvata da quella spada di Damocle. E salvini era stato quello che aveva voluto dare a tutti i costri l’annuncio della tassa poi spuntata dal suo stesso governo. Che per lui rappresentava un atto di giustizia.

Insomma, il leader del Carroccio, che si appresta alla tappa di Firenze con i campioni del sovranismo destrorso europeo, proprio non molla le sue ambigue abitudini. Ed oltre a saltare sui cavallucci balza anche in groppa alle pariglie.

Senza pudore.