Da buon democristiano Mario Abbruzzese è in silenzio da giorni sull’iniziativa del coordinatore regionale Claudio Fazzone di recarsi a Frosinone (o convocare tutti a Roma) per cercare di mettere ordine. Ha voluto vedere quanti e chi erano i ribelli. Alla fine sempre gli stessi: Alessia Savo, Antonello Iannarilli, Marco Valeri. Per Adriano Piacentini è diverso, lui rivendica un maggior “peso” per Frosinone, ma non attacca Mario Abbruzzese.
Nessuna polemica invece da parte di Silvio Ferraguti e di Nicola Ottaviani. Dunque, Mario Abbruzzese sa che la situazione non è cambiata e che i numeri sono largamente favorevoli a lui in sede di direttivo.
Il problema vero è rappresentato dalle prossime elezioni comunali. In caso di tracollo a Cassino, Sora e Alatri sarà difficile anche per un democristiano come Abbruzzese continuare a “reggere” Pasquale Ciacciarelli.
Resta però da vedere se, quando e come avverrà il confronto tra Claudio Fazzone e Mario Abbruzzese. Perché proprio stamattina il quotidiano Il Giornale riporta un’intervista a Silvio Berlusconi, che annuncia una sorta di grande mobilitazione. Il Cavaliere saprà ancora fare la differenza? Nel 2018 (anno delle elezioni) avrà 82 anni. Sarà ancora lui il candidato del centrodestra? Pare di sì a leggere l’intervista. E stando così le cose, tutti hanno bisogno di tutti: Claudio Fazzone di Mario Abbruzzese e viceversa.
Alla fine l’unico a poter essere “sacrificato” potrebbe essere Pasquale Ciacciarelli.