Regionali, lo scambio Lazio – Lombardia crea il panico per un pomeriggio

Due passaggi del documento finale sul vertice Berlusconi - Salvini - Meloni fanno scattare il panico per le Regionali. Voci di uno scambio Lombardia - Lazio. Tutto pronto per lanciare Gasparri

Molto dipende da Bobo Maroni. Il governatore della Lombardia a mezzogiorno di domani annuncerà in una conferenza stampa cosa intende fare. Se vuole ricandidarsi alla guida del Pirellone oppure se intende farsi da parte. Magari con la prospettiva di tornare a fare il ministro nel prossimo governo di centrodestra.

Una volta fatto l’annuncio, a cascata ci saranno anche i nomi dei candidati del centrodestra nelle altre Regioni. Tra cui il Lazio.

 

IL GIOCO AD INCASTRI

Il gioco degli incastri è già definito. È stato ribadito nel pomeriggio durante  il vertice a Villa San Martino con Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini riuniti per fare il punto sul programma nazionale da presentare agli elettori.

Nel corso di quella riunione i leader di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia hanno parlato anche di regionali.

Sono due i punti chiave.

Il primo. La coalizione “conferma che si presenterà con candidati comuni e condivisi“. Niente eccezioni o fughe in avanti. In nessuna Regione.

Il secondo: “Per quanto riguarda la Lombardia, se davvero il presidente Maroni per “motivi personali” non confermasse la disponibilità alla sua candidatura, verrebbe messo in campo un profilo già comunemente individuato“.

 

 

LE VOCI INCONTROLLATE

Due dichiarazioni che hanno scatenato una serie di voci incontrollate. Per tutta la serata. Secondo le quali Silvio Berlusconi avrebbe provato a lanciare un’offerta per la Lombardia ipotizzando in cambio la candidatura nel Lazio.

Il nome proposto dal Cavaliere sarebbe quello della coordinatrice regionale di Forza Italia Maria Stella Gelmini.

Per cosa la Lega dovrebbe cedere la Lombardia? In cambio Forza Italia darebbe il via libera a Sergio Pirozzi nel Lazio incasellandolo in quota Lega – Fratelli d’Italia.

Per ore i cellulari dei potenziali candidati e degli addetti ai lavori hanno un intenso traffico di telefonate e messaggi alla ricerca di una conferma o di una smentita.

 

E QUELLE PIU’ CONTROLLATE

Voci più attendibili invece dicono che in caso di rinuncia dell’ex ministro del Welfare, al posto di Roberto Maroni la Lega candiderebbe l’ex sindaco di Varese, Attilio Fontana: maroniano più che Salviniano, leghista più di governo che di protesta, che nel passato ha dato prova di equilibrio governando l’aula del Consiglio regionale della Lombardia.

E che in quel caso, per il Lazio già martedì scatterebbe la candidatura di Maurizio Gasparri. Alla quale ora mancherebbe solo l’annuncio.

Nelle file di Forza Italia infatti viene data come molto in calo la possibilità che il manager Giancarlo Cremonesi possa riuscire a sistemare tutti gli impegni di lavoro che andrebbero parcheggiati prima di potersi lanciare in politica (leggi qui Regione, il centrodestra aspetta il si di Cremonesi) .