Vincenzo, l’hacker che non ci farà più sfottere da You Porn

Senza Ricevuta di Ritorno. La ‘Raccomandata’ del direttore su un fatto del giorno. Quando l'Inps decide di prendersi in casa 'il nemico'.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Ci presero in giro pure YouPorn e PornHub, i colossi dei video hard in rete.

Era lo scorso mese di aprile e gli italiani corsero in massa a chiedere on line il bonus Covid. Il sistema collassò. La pernacchia più grossa arrivò dai gestori dei siti a luci rosse: se volete, vi prestiamo i nostri server.

Inps disse che la colpa del collasso non era sua ma degli hacker. In parte era vero.

Negli Stati Uniti quando il nuovo sistema sanitario aperto a tutti da Barack Obama collassò, lui non se la prese con gli hacker: ma li chiamò alla Casa Bianca, lanciando l’operazione Impeto e Tempesta. E loro, in poco tempo, gli misero in piedi il sistema.

L’Inps italiana per una volta ha fatto una cosa fatta bene. Ha chiamato al capezzale del suo sistema uno degli uomini che più di tutti aveva criticato il suo fallimento. In maniera costruttiva: con un post descrisse nel dettaglio mezzo miliardo di euro buttati al gabinetto per una piattaforma che non funzionava, era collassata, aveva reso pubblici i dati degli italiani.

Quell’uomo è un 40enne del Teramano, smanetta sui computer con successo al punto che ha venduto ad Amazon il suo sistema di pagamento tramite smartphone. Poi ha creato la startup per la compravendita di bitcoin, la criptovaluta digitale. Vincenzo Di Nicola è il nuovo responsabile per l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale di Inps.

Al destino il senso dell’ironia non manca: dissero che gli hacker avevano buttato giù l’Inps. Di certo un hacker è stato chiamato per rimetterla su. E chissà che tra un paio d’anni non siamo noi a prestare i server ai colossi dell’hard on line.

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