Vittori: «Non ci sono le condizioni per la pace con Pompeo»

Nessuna possibilità di tregua con l'area Pd di Antonio Pompeo. Non ci sono condizioni per il dialogo, mette in chiaro Luigi Vittori. Schietroma in maggioranza? "Non credo”. Gargani in giunta "Proprio no”

Emiliano Papillo

Ipsa sua melior fama

I tamburi di guerra hanno smesso di rullare a Ferentino. Ma le colombe della pace non si sono ancora alzate in volo. Non ci sono le condizioni per una ricomposizione tra le due anime del Partito Democratico: una al governo sotto la bandiera del sindaco Piergianni Fiorletta, una all’opposizione sotto quella dell’ex sindaco ed ex presidente della Provincia Antonio Pompeo.

A chiudere la porta ad ogni possibilità di dialogo è l’uomo intorno al quale quella lacerazione è maturata. Luigi Vittori è stato lo storico vicesindaco di Ferentino, lo è stato per anni anche al fianco di Antonio Pompeo. Poi la rottura, culminata con il ritiro della delega, le dimissioni, la divisione al momento di andare alle urne. Oggi Pompeo è in minoranza mentre Vittori è consigliere comunale nel centro ernico e da alcuni giorni a suon di voti ponderati è stato eletto al Consiglio provinciale. È lui a dire che non ci sono margini per ricomporre la frattura.

L’antefatto

Claudio Pizzotti, Antonio Pompeo e Piergianni Fiorletta

Per comprendere l’importanza politica di quel no vanno ricordati alcuni passaggi. Il primo: fin dalla nascita il Partito Democratico in provincia di Frosinone ha avuto due anime, quella socialista che proveniva dai Ds che si è riunita nella componente Pensare Democratico fondata da Francesco De Angelis e guidata da Sara Battisti. E quella di matrice cattolica che proveniva dagli ex Dc della Margherita, guidata dal senatore Francesco Scalia (già sindaco di ferentino) fino a quando è stato in politica e poi da Antonio Pompeo.

A Ferentino le due sensibilità hanno coabitato senza grossi problemi. Fino ad un paio di anni fa. Cioè quando l’allora sindaco Antonio Pompeo comunica a Luigi Vittori che è venuta meno la fiducia nei suoi confronti e gli revoca la delega di vicesindaco; a quel punto Vittori – che poteva restare assessore – si dimette ed esce dalla giunta ufficializzando la frattura netta tra la sua area e quella di Pompeo.

Alle scorse elezioni amministrative di Ferentino Vittori insieme al predecessore di Pompeo Piergianni Fiorletta dà vita alla coalizione Ferentino 2030 formata da civici che non si riconoscono nell’ area di Antonio Pompeo e da esponenti di spicco di centrodestra. Vittori pur non essendo iscritto al Pd è vicinissimo alla componente Pensare Democratico.

Nessuna pace

Il Congresso regionale del Partito Democratico ha superato le vecchie contrapposizioni e disegnato un nuovo sistema di equilibri. Sta cercando di ricostruire l’unità su tutti i fronti interni. Ma sul fronte di Ferentino non la pensa così Luigi Vittori. «Una ricomposizione con l’area di Antonio Pompeo a Ferentino? Assolutamente no, non ci sono le condizioni e non abbiamo alcuna necessità di doverla fare. Chi vuole un Campo Largo di centrosinistra lo facesse in altri Comuni non a Ferentino».

Il problema non è politico. Peggio. È umano e personale. «Ricordo che è stato Antonio Pompeo a cacciarmi da vicesindaco. Noi nel maggio scorso abbiamo scelto una coalizione diversa dalla sua, siamo molto compatti e dureremo cinque anni».

All’orizzonte si vedono segnali di riaggregazione del centrodestra. Lo scorso anno si è diviso al punto di non riuscire ad esprimere un candidato unitario da contrapporre a quelli Dem Piergianni Fiorletta e Alfonso Musa (sostenuto da Antonio Pompeo). Il centrodestra ha preferito frazionarsi, alzare la bandiera civica ed entrare nel progetto Fiorletta. Ed ora c’è chi sta tentando di riaggregarlo, proponendo un progetto identitario. Ma Luigi Vittori non è preoccupato.

Niente spallate

Luca zaccari e Luigi Vittori

«Non temiamo alcuna spallata del centrodestra perché non ci sarà. Abbiamo in comune la crescita ed il benessere della città di Ferentino. Il 2024 per noi sarà un anno cruciale essendo il nostro primo bilancio. Abbiamo tanti progetti in cantiere tra i quali il nuovo Piano regolatore, con la coalizione compatta siamo certi di poterli portare a termine».

C’è un dato politico a confermare la tesi di Luigi Vittori. Nei giorni scorsi, quando Alessioporcu.it ha svelato il progetto di riaggregazione del centrodestra per avere un maggiore peso politico sull’amministrazione civica di Piergianni Fiorletta, lo storico esponente della Lega Luca Zaccari ha detto che non se ne parla nemmeno.

«Da qualche giorno – conferma Vittori – Ferentino ha due consiglieri provinciali, unico comune in ciociaria. È un grande traguardo. Con Luca Zaccari eletto nelle file della Lega c’è grande sintonia sono certo che otterremo grandi risultati. Il mio risultato di secondo degli eletti alle Provinciali nella lista vicina al Pd è un grande risultato frutto di un lavoro di squadra. Proprio la squadra è il segreto dei nostri successi».

Una giunta poco Angelica

Angelica Schietroma

In questi giorni si sta parlando molto a Ferentino del possibile ingresso in maggioranza di Angelica Schietroma eletta in minoranza per Fare Futuro. E se ci dovesse essere un mini rimpasto in giunta il nome più accreditato è quello di Massimo Gargani da sempre vicino a Luigi Vittori.

«Angelica in maggioranza? Non credo che avvenga almeno nel breve periodo. Tutto può accadere, la politica cambia in ogni minuto ma ad oggi non c’è questa possibilità. Poi sarebbe una sua scelta».

«Massimo Gargani che torna assessore? Credo proprio di no – conclude Vittori – Massimo è impegnato e sarà impegnato in altri ruoli. Ora aspettiamo le deleghe Provinciali che potrebbero essere molto utili per Ferentino».