Zingaretti: «Lega e M5S hanno tradito la voglia di riscatto degli italiani»

L'analisi di Zingaretti sui risultati in Sardegna. "C'è un popolo di Centrosinistra, ancora vivo". Lega e M5S "Hanno tradito le attese degli italiani". Il ritorno al bipolarismo

Lega e Movimento 5 Stelle “hanno catturato una voglia di riscatto degli italiani ma ora la stanno tradendo“. Ne è convinto Nicola Zingaretti, governatore del Lazio e candidato alla segreteria del Pd, oggi impegnato a Napoli per incontrare i maestri di strada e partecipare alla presentazione del libro di Mario Tronti “Il popolo perduto. Per una critica della sinistra“.

Con loro ha commentato i risultati elettorali che arrivavano dalla Sardegna. Il Centrodestra ha vinto, il centrosinistra non si è dissolto, i 5 Stelle si sono spenti, il risultato del Pd è superiore alle aspettative. Tutti segni, per Zingaretti, che i risultati del governo giallo verde “dal punto di vista economico e sociale cominciano a mostrare un volto molto preoccupante“. Perché? Sostiene il presidente della regione Lazio”quando c’é la crescita che cala e si ferma il Pil, quando il fatturato delle aziende crolla, quando la produzione industriale crolla, vuol dire che siamo alla vigilia di un nuovo rischio di catastrofe sociale e quindi dovremmo porre noi l’agenda“.

Cosa mettere in agenda. Al primo punto Nicola Zingaretti mette «il lavoro e la ripresa di una stagione di sviluppo del Paese che questo governo non garantisce. Si immaginava che le politiche economiche di questo governo avrebbero risollevato le sorti dell’Italia e invece sta succedendo l’opposto».

SI TORNA AI DUE POLI

Il risultato nelle elezioni regionali in Sardegna “disegna un bipolarismo che vede uno scontro tra centro-destra e centro-sinistra. Solo qualche mese fa si era tutti convinti che il bipolarismo fosse tra Lega e 5 Stelle“.

Il segnale più importante intercettato da Nicola Zingaretti è che c’è ancora un popolo del centrosinistra «che non è scomparso, ha avuto poca fiducia nella possibilità di avere una una forte rappresentanza che Zedda ha risvegliato, che Legnini ha risvegliato, che con tante vicende locali si può risvegliare».

Il candidato governatore ha sollecitato una cultura dell’inclusione per il nuovo Pd.

PD È MALATO MA SARÀ BARICENTRO ALTERNATIVA

Nicola Zingaretti sa benissimo di avere davanti un Pd ridotto male. Ma accetta la sfida di curarlo. Per trasformarlo e riportarlo su quella che è la sua strada più naturale. “Io lo so che il Pd è malato, lo so che è un partito anche ridotto male. Ma è anche vera un’altra cosa: non esiste nessuna altra possibilità, dal Nord al Sud, per ricostruire un’alternativa e affidarne il baricentro questo partito nuovo che dobbiamo costruire“.

L’Italia ha mille volti, mille campanili, milioni di sensibilità. Quella dei maestri di strada è una delle sfaccettature che il Pd non vuole più lasciare indietro. Ecco il motivo dell’incontro con i maestri di strada con Marco Rossi Doria. E poi la presentazione del libro di Mario Tronti “Il popolo perduto.
Per una critica della sinistra” con Antonio Bassolino.

“Quest’esperienza dei maestri di strada – ha evidenziato Nicola Zingaretti – è molto utile in un’Italia che ha tassi di dispersione scolastica inaccettabili per un Paese civile”.

Ai giornalisti che gli chiedevano un giudizio sull’appoggio del governatore campano, Vincenzo De Luca, al suo sfidante, Maurizio Martina, Zingaretti ha risposto che “l’importante e’ andare ai gazebo a votare. Dico di votare “per chi vi pare” ma di votare per cambiare, per voltare pagina. E poi, dopo il 3 marzo, tutti a combattere per salvare l’Italia“.