Ora basta, è il momento di reagire (di N. Zingaretti)

Nicola Zingaretti fissa la data. Scende in campo. E dice: Ora basta, bisogna reagire. Senza paura, ci rimettiamo in cammino. Hanno trasformato il governo in un’agenzia del dilettantismo e del rancore. Dobbiamo offrire una speranza. Appuntamento il 6-7 ottobre a Roma

Nicola Zingaretti

Segretario Nazionale del Partito Democratico

Ora basta. Possiamo continuare a lamentarci, dividerci, isolarci fino alla disillusione e all’irrilevanza, oppure possiamo decidere di guardare all’avvenire come al territorio della speranza, della solidarietà, delle opportunità per tutti.

Questo a me sembra il cuore del problema: come reagire, cambiare tutto, offrire una speranza all’Italia, all’Europa, al futuro.

Hanno trasformato il governo di un grande Paese in un’agenzia del dilettantismo e del rancore. Parlano una lingua gonfia di odio e di isterismo, che dice per poi negare di aver detto, che inganna i cittadini, disprezza gli avversari politici, irride la scienza. Indicano capri espiatori per sottrarsi sistematicamente alle loro responsabilità. Con loro l’Italia sarebbe destinata a un ruolo marginale e a un declino inarrestabile.

 

Noi lo impediremo

Questo non accadrà perché noi lo impediremo. Il primo passo sarà tornare a incontrarci, in tanti per cercare e trovare insieme le soluzioni e soprattutto le ragioni profonde del nostro stare insieme e del nostro immaginare insieme il futuro.

C’è un proverbio pellerossa che mi pare le dica, queste ragioni, con una sintesi formidabile ed emozionante: “Non abbiamo ereditato il mondo dai nostri padri, lo abbiamo ricevuto in prestito dai nostri figli. Ed è a loro che dovremo restituirlo“.

È quello che vogliamo fare. Consegnare ai nostri figli questo Paese e questo mondo migliori, più ricchi di risorse e di umanità. Ma per farlo dobbiamo finalmente affrontare senza reticenze le ragioni delle sconfitte degli ultimi anni e offrire noi soluzioni adeguate, una nostra visione.

 

Tanti vogliono reagire

In queste settimane ho incontrato, visto, ascoltato tantissime persone che vogliono reagire, che rifiutano l’idea di arrendersi, che pensano che la rassegnazione sia un errore e soprattutto un atteggiamento immorale.

L’unica cosa di cui aver paura è la paura stessa, disse Roosevelt nel proporre al suo paese piegato da una terribile crisi un nuovo patto per la solidarietà e il futuro.

Noi non abbiamo paura, voltiamo pagina e ci rimettiamo in cammino.

 

La sfida del 6 e 7 ottobre

Venite tutti il 6 e il 7 ottobre a Roma: faremo un grande incontro, un momento di serietà, impegno e di allegria per ricominciare a inventare il futuro. Incontriamoci come ci si incontra in una grande piazza dei nostri bellissimi comuni quando si ha bisogno di parlare, discutere, mobilitarsi. Poi continueremo con incontri in tutto il Paese.

L’Italia in questi anni ha superato una crisi drammatica ma non siamo riusciti a tenere insieme una società coesa e solidale. Questo fa esplodere la rabbia. Sfruttare ai propri fini questa rabbia è immorale, assumere questo come il problema da risolvere è la nostra missione. Non saranno i partiti dell’egoismo e del rancore a ridare una prospettiva a questo grande Paese.

 

Un nuovo patto con gli italiani

Serve un nuovo patto per tornare a crescere garantendo l’equità, la giustizia sociale e il senso di umanità. Serve un nuovo patto per ridurre le disuguaglianze e restituire il futuro alle giovani generazioni.

Venite tutti. Portate passione, idee, fiducia nell’altro, creatività, voglia di lottare. Portate allegria perché sarà indispensabile per affrontare questa sfida complessa, difficile ed entusiasmante. C’è un immenso bisogno di nuovi protagonisti, di una dimensione collettiva della politica e di leader che sappiano guidare una comunità producendo sintesi tra diversità e poi decidere.

 

Il tempo per provarci è adesso, perché il domani appartiene a chi ha il coraggio di inventarlo.