Cinque anni fa lo spettro della chiusura. Poi il know how e la sua capacità hanno portato la ex Mossi & Ghisolfi di Patrica nella Novamont, lanciata verso il ruolo di colosso mondiale delle plastiche biodegradabili. Ora il gruppo passa a Versalis, società Eni impegnata nella chimica sostenibile
Dalla chiusura alla rinascita e poi il balzo dentro alla società del colosso Eni che si occupa di chimica green e sostenibile. Viaggio all’inferno con partenza da Patrica e destinazione paradiso: Versalis da oggi possiede l’intero pacchetto azionario di Novamont di cui già deteneva il 36%.
La società di Eni impegnata nello sviluppo della chimica sostenibile ha completato oggi l’acquisizione del 64% di Novamont da Mater-Bi (società controllata da Investitori Associati II e NB Renaissance). Cosa c’entra Patrica?
Dall’inferno al paradiso
Mossi & Ghisolfi è un nome storico nella chimica italiana: si occupa di prodotti chimici rinnovabili derivati dalle biomasse. Ma il suo stabilimento di Patrica nel 2018 non era più strategico: capita in un mondo nel quale tutto è in costante evoluzione e gli equilibri si spostano nel giro di pochi anni. Da qui la decisione di dismettere l’impianto. La prospettiva di un inferno industriale in una Ciociaria che ha poco da offrire.
Invece quell’impianto ha al suo interno una risorsa fenomenale. È il know – how, cioè la competenza e la conoscenza dei suoi lavoratori: abilità che si costruiscono solo con anni di impegno. Non perde l’occasione il gruppo chimico Novamont: scende in campo con la sua società Mater–Biopolymer. Nel 2018 compra l’impianto di Patrica e salva tutti i posti di lavoro. Per fare cosa?
Per compiere quella che in quegli anni fu una rivoluzione: biopoliesteri ad alto grado di rinnovabilità. In pratica? Plastiche che si decompongono in modo naturale nell’ambiente senza inquinarlo, perché sono fatte con materie di origine vegetale. In pochi anni Patrica diventa una delle silenziose capitali nazionali della rivoluzione che fa sparire i sacchetti di plastica dai supermercati facendo entrare la spesa nelle nuove buste biodegradabili che non inquinano né terreno né acque.
Novamont passa a Versalis
Il passaggio di Novamont a Versalis era stato annunciato il 28 aprile scorso. Nei giorniu successivi si era acceso il semaforo verde dalle autorità di controllo. Sarà un passaggio indolore: lo dimostra la scelta di lasciare al timone della società come amministratore delegato Catia Bastioli.
È lei ad avere portato il gruppo a diventare il leader mondiale nella produzione di bioplastiche e nello sviluppo di biochemical e bioprodotti attraverso l’integrazione di chimica, ambiente e agricoltura. La società è certificata B Corporation. Cosa significa?
La B Corporation è una certificazione diffusa in 78 paesi e 155 settori diversi, rilasciata da un ente no profit statunitense. Per ottenerla le aziende devono raggiungere un punteggio prestabilito nelle proprie performance ambientali e sociali. Lo scopo è quello di misurare le performaces ambientali in maniera tanto solida quanto i risultati economici.
Non solo Patrica
Novamont ha 650 dipendenti, sede a Novara e stabilimenti produttivi a Terni, Bottrighe (Rovigo) e Patrica (Frosinone). I suoi laboratori di ricerca sono a Novara, Terni e Piana di Monte Verna (Caserta), oltre al sito Matrìca a Porto Torres (Sassari) in joint venture paritetica con Versalis. Con Coldiretti ha una società per lo sviluppo e la distribuzione di soluzioni per l’agricoltura. Detiene circa 1.500 tra brevetti e domande di brevetto.
È attiva all’estero con sedi in Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti e ha una rete di distributori in oltre 40 Paesi in tutto il mondo. A seguito dell’acquisizione di una società norvegese leader a livello mondiale nello sviluppo, produzione e commercializzazione di applicazioni biodegradabili e compostabili certificate ha anche uno stabilimento produttivo in Estonia.
“L’acquisizione di Novamont – ha dichiarato l’amministratore delegato di Versalis, Adriano Alfani – ci consentirà, attraverso l’integrazione dei due portafogli, di accelerare la nostra strategia, nella direzione della chimica da fonti rinnovabili. Oggi inizia il percorso di integrazione dei nostri business che ci porterà alla definizione di un piano industriale che farà leva su una piattaforma tecnologica unica. E su un portafoglio prodotti sempre più low-carbon, in linea con la strategia Versalis e con il percorso di transizione energetica Eni“.