Quella nuova stangata in arrivo sulle bollette dell’acqua

CESIDIO VANO per LA PROVINCIA QUOTIDIANO
Dal primo gennaio scorso, la tariffa dell’acqua per gli utenti dell’Ato5 di Frosinone è aumentata del 9%. Si tratta di un rincaro “provvisorio”, dettato da un comma inserito nella delibera con cui l’Aeegsi (l’authority del settore idrico) ha stabilito le nuove norme per il secondo periodo regolatorio previsto dal metodo tariffario. In soldoni: in attesa che entro il 30 aprile prossimo i sindaci e il gestore idrico stabiliscano quanto il servizio debba costare, si applica un coefficiente pari a quello dell’anno passato che moltiplica appunto le tariffe incrementandole del 9%. A fine aprile, quando la Conferenza dei sindaci avrà valutato tutti i parametri per predisporre le tariffe definitive – la cui approvazione spetta all’Aeegsi – si saprà se l’aumento provvisorio è stato eccessivo (dando quindi luogo a un conguaglio a vantaggio degli utenti) o è stato comunque insufficiente (e in tal caso i consumi dovranno essere conguagliati a vantaggio di Acea Ato5, forse divenuta nel frattempo Ato 2.

Un aumento è per sempre
Molto probabilmente, però, il vero rischio è che l’aumento rimanga tale e quale, poiché rappresenta il valore massimo esprimibile dai sindaci, oltre il quale tocca all’Aeegsi avviare un’instruttoria per stabilire la tariffa definitiva. Esattamente quello che è già successo per gli aumenti decisi nel 2012-2013 e 2014-2015. Annualità per le quali – secondo i conti presentati dal gestore idrico Acea Ato5 – gli utenti dovrebbero versare ben altri 38 milioni di euro (stimati al 2014, quindi mancherebbe ancora il 2015) e si è ancora in attesa che l’authority emetta ‘sentenza’ al riguardo.

Il ‘regalo’ in bolletta
Ad ogni modo, il nuovo aumento del 9% scattato dal 1° gennaio scorso arriverà a casa degli utenti con la prossima bolletta (l’ultima fatturazione è in consegna proprio in questi giorni).
Nei numerosi fogli che compongono la ‘fattura’ dell’acqua ci sono due schemi che riepilogano le tariffe applicate: uno è relativo a quanto si paga per ogni metrocubo erogato dal 1° gennaio al 31 dicembre 2015; l’altro è relativo a quanto di paga dal 1° gennaio 2016 fino a decisione sulle nuove tariffe. La differenza salta all’occhio: gli incrementi ricadono – ovviamente – sia sull’articolazione tariffaria per i consumi divisi in fasce base e di eccedenza, sia sulle quote fisse per idrico, fogna e depurazione, sia sulla tariffa per la fognatura e depurazione.

La politica sa, ma non dice
La politica e i politici – molto attenti in questi giorni al tema dell’acqua e tutti pronti a promettere sui giornali che risolveranno il contratto con il gestore Acea Ato5 cui imputano ogni disservizio, disagio e mancanza – sulla vicenda o non sanno nulla o hanno mantenuto un inutile silenzio.
Eppure, lo scorso mese, Acea ha comunicato formalmente sia all’Authority che all’Ambito territoriale ottimale, guidato da Antonio Pompeo, che avrebbe applicato, a partire dal 1° gennaio, la normativa vigente che prevede, appunto, un moltiplicatore (il cosiddetto ‘theta’), uguale all’ultimo deliberato, che produce un rincaro del 9%.
La Consulta dei sindaci dovrebbe esserne al corrente. Ma il tema è rimasto tabù, anche nelle tante sedute consiliari promosse dagli stessi sindaci della Consulta per votare – più o meno senza se e senza ma – l’avvio della procedura di risoluzione contrattuale.

Trasparenti come l’acqua
Oggi, si dirà: “Ma lo prevede la norma transitoria, non è colpa di Acea e non è colpa dei sindaci!”. Verissimo. Ma diciamola chiaramente: dopo la richiesta del parere per la fusione tra Acea Ato5 e Acea Ato2 arrivata a dicembre e tenuta in sordina fino all’14 gennaio; dopo l’udienza al Consiglio di stato tenutasi il 19 gennaio e non comunicata in conferenza stampa due giorni dopo, né comunicata ai sindaci dell’Ato; dopo tutto questo, il silenzio durato un mese sulla nuova (per quanto provvisoria) stangata in bolletta, lascia capire che chiedere trasparenza ed informazione sulla vicenda idrica in provincia di Frosinone è peggio che parlare con i muli.

Prima gli aumenti, poi si vedrà
Una cosa, però, si è capita – visti i tempi dettati dagli stessi sindaci – ci saranno sicuramente gli aumenti e forse solo dopo si manderà a casa Acea. Forse. Perché una volta passate le elezioni, il sacro fuoco che agita molti contro il gestore, potrebbe tornare a chetarsi, come cheto era stato fino a prima di dicembre.

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Testata La Provincia