A cosa servono maggioranza e opposizione al tempo degli accordi trasversali

[dfads params=’groups=105&limit=1&orderby=random&return_javascript=1′]

 

CORRADO TRENTO per L’INFILTRATO SPECIALE

Negli enti intermedi si può parlare ancora di maggioranza e opposizione? L’argomento si ripropone dopo che il consigliere provinciale Alessandro D’Ambrosio (Pd) ha rimesso le deleghe agli Affari Legali e al contenzioso. Spiegando che non era più sintonizzato politicamente e amministrativamente con la linea del presidente Antonio Pompeo. Ma aggiungendo che non si può parlare di opposizione.

Anche in enti come i Consorzi industriali è complicato ragionare in termini di maggioranza e minoranza. Gli stessi protagonisti, senza eccezioni, non fanno altro che sottolineare che la logica è quella dei consigli di amministrazione e che quindi vanno bene anche le alleanze tra il Partito Democratico e Forza Italia.

La domanda però è: perché allora quando si vota, tutti cercano intese, spesso trasversali, di tipo comunque politico? Alla Provincia Antonio Pompeo ha vinto sul candidato del Pd, Enrico Pittiglio. Dopo che nei mesi precedenti si era consumata la frattura tra Francesco Scalia e Francesco De Angelis.

Al Consorzio industriale di Frosinone i sindaci che facevano e fanno riferimento a Scalia non hanno sostenuto De Angelis, che alla fine ha avuto bisogno del sostegno (decisivo) del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, esponente di spicco di Forza Italia. Allora, perché in termini politici si può ragionare prima e non dopo? Perché mettere in campo più candidati e più liste se poi la distinzione non deve esserci. Il punto è che gli enti intermedi stanno diventando sempre più strategici nelle complesse dinamiche politiche. E sempre più spesso diventano il terreno di confronto per saggiare equilibri e rapporti di forza. E’ per questo che si fanno gli accordi trasversali, per mettere in difficoltà il concorrente all’interno dello stesso partito.

Alla fine i concetti di maggioranza e opposizione restano inalterati, anche se cambiano i confini politici. Interni più che esterni.