Presentazioni a Roma e Milano per cercare compratori per Vdc

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da L’INCHIESTA QUOTIDIANO

Presidente De Angelis: la reindustrializzazione dell’area ex Videocon è ancora una possibilità o è stata solamente un miraggio com’è stato per Amazon?
«Deve diventare un’opportunità ed un’occasione importante. E’ un progetto pilota anche per il presidente Zingaretti. Un progetto che consente di aprire una fase nuova di sviluppo, di crescita e soprattutto di lavoro, attraverso la reidustrializzazione e la ripresa dell’attività produttiva. Stiamo correndo e, tempo due o tre mesi, uscirà il bando e procederemo alla vendita del sito».

Si odono “rumors” che parlano di almeno due realtà imprenditoriali già interessate: conferma?
«In questi mesi c’è chi viene a prendere notizie e informazioni ma siamo ancora ai preliminari. Sento comunque che c’è attenzione. In questo processo coinvolgeremo organizzazioni di categoria, i sindacati, pensavo di fare un passaggio insieme a Confindustria. L’idea è di realizzare una serie di presentazioni del progetto ex Videocon a Roma, Milano e anche Napoli. Metteremo in campo iniziative e strumenti per raggiungere i risultati sperati».

Amazon occasione persa, non ha autocritiche da fare?
«Qui non s’è persa alcuna occasione, perché Frosinone non stava in partita. C’era Rieti e poi è successo che, subito dopo la mia elezione all’Asi, ho voluto presentare l’opportunità costituita dal nostro territorio. Ma quando siamo entrati in partita era già iniziata: è come se tu giochi e perdi 2 a 0 e vuoi vincere 3 a 2 ma mancano dieci minuti al termine. Rieti stava un pezzo avanti. Lì l’operazione l’hanno iniziata due anni fa, noi ci siamo appassionati solo negli ultimi mesi. L’area industriale è stata considerata interessante ed anche appetibile, grazie anche e non da ultimo alle infrastrutture come ferrovia, autostrada e banda larga. In fatto di fibra ottica siamo i secondi in Italia. Ma è sbagliato parlare di Amazon visto che in questa fase, anche a Rieti, si sono mossi solo gli sviluppatori dell’insediamento. Insomma non la considero un’occasione persa. Certo, poteva esserci il miracolo. Ma non c’è stato. Poi c’era da capire la scelta strategica: se la multinazionale decide di investire oltre Roma Nord, Frosinone non può avere chance. Sulla scelta nord/sud ci sono logiche industriali e la politica non ci azzecca nulla. Non c’è colpa. La nostra area resta di primo piano e di grande interesse; rappresentiamo un’opportunità. Anzi dal punto di vista dei servizi, infrastrutture e fibra se non i primi siamo i secondi».

Le buche dell’area industriale di Anagni sono da ultimi, altroché.
«Anche nell’ultimo cda ha detto che occorre trovare le risorse per la viabilità. Ad esempio se va bene la reindustrializzazione Vdc dobbiamo investire quei fondi sulle strade e quindi sulla bellezza delle nostre aree industriali. Il consorzio non deve fare business. Su Anagni un tratto è stato asfaltato dalla Regione, tocca a noi intervenire sul resto. Anche su Frosinone e Sora – Isola abbiamo bisogno di mettere in campo risorse. Anche attraverso contributi e finanziamenti regionali da destinare in questa direzione».

Veniamo all’accordo di programma: quando partiranno investimenti e assunzioni di Sanofi ed Acs Dobfar? C’è chi suggerisce di verificare la possibilità di un secondo ‘Accordo di programma’ che recuperi le risorse non spese; altri pensano ad altre forme di incentivazione come le Zone ad Economia Speciale: cosa ne pensa?
«Bisogna far partire l’Adp perché implica investimenti importanti in un settore strategico come il farmaceutico. Porterà altro sviluppo e occupazione. So che la Regione si sta muovendo e penso che i problemi anche tecnici e burocratici siano in parte superati. Quanto alle altre iniziative, ritengo che la reindustrializzazione dell’area ex Videocon debba essere legata ad una premialità che riguardi il lavoro, quindi la ricollocazione dei lavoratori espulsi dai processi produttivi ma anche nuova occupazione».

L’area aeroportuale e l’area interporto liberano terreni e ci lasciano un capannone vuoto: quale la prospettiva oltre i due fallimenti?
«Intanto noi abbiamo liberato le aree dai vincoli e già questo significa favorire lo sviluppo. Per l’aeroporto le aree sono tornate alla destinazione originaria: industriale e agricola. Per l’interporto è stata revocata l’assegnazione e liberate le aree per potenziali investitori e nuove attività. In queste due situazioni non bisogna restare fermi a due progetti che non hanno più ragione di esistere. Dobbiamo favorire altre occasioni: penso alla green economy, al Sin della Valle del Sacco, al lavoro che garantisce la salvaguardia ambientale. Stiamo lavorando al progetto Apea (Aree produttive ecologicamente attrezzate) e posso anticipare che presenteremo il nostro progetto che ridefinirà anche la mission con impianti di energia a servizio delle imprese. Non più solo deputazione. E poi anche attenzione alla bellezza degli agglomerati industriali, con la loro valorizzazione e promozione».

Intanto alla Regione si studia una riforma dei consorzi industriali che potrebbe portare ad accorpamenti e unificazioni. Cosa auspica? Punta davvero a inglobare il Cosilam?
«Se ci saranno ben vengano processi di riforma anche dal punto di vista della mission purché siano fortemente innovativi e all’altezza delle sfide del mondo di oggi. Chi resta fermo è perduto: favorire processi di aggregazione, com’è nell’intento dei provvedimenti del ministro Madia, penso serva a dare maggiore forza al sistema. Sarà la Regione a decidere: di sicuro a me le riforme non spaventano se sono coraggiose e innovative. Voglio prendermi il Cosilam, come sostiene qualcuno? Non è questo l’obiettivo, non ci penso proprio. Il tema non è De Angelis ma il futuro dei consorzi. Comunque, se si aprisse un processo aggregativo, sarebbe paritetico sia dal punto di vista provinciale che regionale. Insomma non c’è qualcuno che si prende qualcosa. Ma la creazione di una realtà che sia maggiormente utile ai cittadini, alle imprese, al territorio».

I 300 lavoratori ex Videocon che a giugno perderanno anche la mobilità sono al centro di altre iniziative e dibattiti: il consigliere Daniela Bianchi ha rilanciato il reddito di cittadinanza, mentre i sindaci della provincia lavorano ad un documento da presentare al tavolo regionale sull’emergenza lavoro, dietro stimolo del comitato Vertenza Frusinate. Cosa pensa si possa fare concretamente e rapidamente?
«L’obiettivo vero deve essere di costruire le condizioni di una ricollocazione nel mondo del lavoro».

“Costruire le condizioni” è espressione generica e dai tempi incerti, ma ora c’è l’emergenza…
«I lavoratori hanno ragione l’assistenza non deve venire meno. Ma non dobbiamo fermarci all’assistenza: si corra velocemente per mettere in campo progetti che consentano il ritorno al lavoro ed all’occupazione di queste persone che sono state espulse dai processi produttivi. Devono tornare a lavorare ma per farlo servono progetti, idee e risorse: i tempi non sono rapidi e veloci. Nell’attesa non deve venire meno una forma di assistenza e solidarietà. Non bisogna lasciarli soli. In Europa feci approvare il fondo per i lavoratori Videocon. Spero e auspico che anche la partita della reindustrializza-zione del sito Vdc sia occasione per favorire sviluppo e lavoro. Sto accelerando i tempi, l’ho detto, per vedere entro 2 e 3 il bando. Poi spero che il mercato trovi appetibile il sito e favorisca le condizioni di ripresa dell’attività produttiva. Protocolli d’intesa con Regione e Comune di Anagni potranno snellire le procedure e consentire anche ai possibili nuovi acquirenti lo sviluppo di più attività nei 100mila metri quadrati disponibili in un sorta di condominio che favorisca anche l’aggregazione delle Pmi. Nel bando ci saranno due ipotesi: la vendita e l’affitto con riscatto, con previsione di premialità per l’occupazione che sarà creata».

Sulla crisi senza fine e, soprattutto, senza idee per uscirne fuori s’è innescata una polemica aspra. La senatrice Spilabotte ha puntato l’indice sull’intera classe dirigente provinciale, includendo gli imprenditori. L’industriale Ferraguti ha replicato parlando di politica arrogante capace sono di partorire fallimenti…
«Non è il tempo delle colpe ma del fare. Piuttosto che stare a polemizzare, lavoriamo insieme tutti, è necessario fare sistema. Dalle Apea, alla reindustrializzazione Videocon c’è spazio per il dialogo e la concertazione con sindacati, forze economiche e pro-duttive. L’ex Vdc è la prima tappa: ce ne saranno altre se funziona. Recuperare siti dismessi e farli tornare a produrre è la vera nuova politica industriale».

 

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