Il rumoroso passo indietro di Anna Teresa

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Il passo indietro è stato compiuto in serata, pochi minuti dopo avere ricevuto la telefonata che annunciava lo schieramento ufficiale del ‘sistema imprese’ intorno al nome dell’industriale del marmo Pietro Zola. Ai politici più navigati non occorre tempo per fare un’analisi. E decidere. Ad Anna Teresa Formisano è stata sufficiente una manciata di secondi.

Ha imboccato la via d’uscita che (come ogni buon politico) si era assicurata di avere dal primo istante, subito dopo avere posato il tovagliolo al termine della cena a bordo piscina in Villa Scalia a Ferentino quando le è stato chiesto di candidarsi alla guida di quel Consorzio che lei aveva ideato e realizzato anni fa.

La via d’uscita era stata tracciata dalla frase immediatamente successiva alla parola accetto: “a condizione che il mio nome serva ad unire e non a dividere”. Poiché in ogni elezione che si rispetti (anche per individuare il caposcala in un condominio) i candidati devono essere almeno due, va da se che è il gioco democratico a prevedere che ci si divida tra due diversi modi di governare e su due diversi progetti strategici. Il rischio allora è che la traduzione di quella frase possa essere stata: ‘Se unisco al punto tale che gli altri si ritirano, bene. Se non ci sono i numeri ribalto il tavolo e denuncio gli intrighi’.

Se qualcuno sperava che la donna capace di dire a brutto muso ad un tale Pierferdinando Casini “Tu di politica non capisci niente, così ucciderai il Partito” (e dopo molto poco i fatti le hanno dato ragione), imboccasse la via d’uscita in punta di piedi, allora non ha capito niente. Il personaggio è così: cinico ma passionale, individualista ma capace di grandissimi slanci, silenzioso e dirompente. In più è donna (e con più attributi di tanti uomini). Il che amplifica il tutto. La parola ‘sconfitta’ hanno provato in tanti a spiegargliela senza rendersi conto che nel suo vocabolario non c’è. Piuttosto ribalta il tavolo. Come in questo caso.

Il passo indietro di Anna Teresa Formisano è di quelli rumorosi. Lasciando l’arena fa una serie di accuse: 1) “L’intento di alcuni non era quello di pensare al futuro del Consorzio ma solo continuare ed acuire la guerra tra gruppi che esiste in questa provincia. E non mi riferisco solo alla politica”. 2) “Resto perplessa dal comportamento di qualche socio del corsorzio, visto che quando si rappresenta un’istituzione all’interno di un ente e si esprime un voto in assemblea lo si dovrebbe fare a tutela dell’ente stesso e in rappresentanza dei soci” 3) Alle prossime elezioni amministrative sarò in vacanza. Non una parola su Pietro Zola, la sua figura di industriale, le motivazioni argomentate esposte dal sistema delle imprese nell’annunciare il sostegno alla sua candidatura.

Proprio per questo, prima del voto, chi sostiene Zola, ha il dovere di evitare ogni dubbio ed ogni sospetto: Pietro Zola è stato indicato per governare i processi del Cosilam o solo per sacrificare il suo curriculum di uomo specchiato sull’altare di una ‘guerra tra gruppi che esiste in questa provincia. E non mi riferisco solo alla politica”? I soci che hanno annunciato l’appoggio a Zola lo hanno fatto per strategie personali o “tutela dell’ente stesso e in rappresentanza dei soci” ?

Sul terzo punto, non c’è dubbio: alle prossime elezioni amministrative, Anna Teresa Formisano non sarà in vacanza.