l Collegio di Garanzia boccia il ricorso del club veneto e conferma l’esclusione dalla Serie B. Ma il patron Luca Campedelli non s’arrende e si rivolgerà al Tar del Lazio. Al posto dei veneti sarà riammesso il Cosenza. Ripescato il Latina che torna tra i professionisti dopo 4 stagioni.
Coni
Dalla fiducia rinnovata a Tajani alla lotta al Covid. Dalla stima per Draghi alla sfida con la Cina. Le difficoltà nel trovare i candidati sindaci e la nascita di Coraggio Italia. Silvio Berlusconi manda una serie di segnali. Forti. Per dire che c’è. E che detta ancora lui la linea
Senza Ricevuta di Ritorno. La ‘Raccomandata’ del direttore su un fatto del giorno. Nel Titanic si uccideva per una scialuppa o un salvagente. Qui per saltare la fila. Ma non stiamo affondando. È l’indole dei conigli
Conferenza stampa dell’opposizione che fa capo all’ex sindaco. Per giudicare l’amministrazione. E per invitarla all’inclusione amministrativa. Offrendo alla maggioranza l’esperienza di Evangelista
A livello nazionale naufraga sul nascere (per l’ennesima volta) la possibile intesa con Forza Italia. Nel Lazio la capogruppo penta stellata si ferma (come al solito) a metà percorso. Ma in questo modo il Partito Democratico resta imbrigliato senza poter assumere un’iniziativa definitiva.
Le dure prese di posizione del segretario del Pd e del leader di Forza Italia aprono uno scenario nuovo. E chissà che non rappresentino delle prove generali nel caso di una legge elettorale proporzionale.
Il leader di Forza Italia non è un negazionista, non ha nulla a che vedere con gli atteggiamenti di Bolsonaro, Trump, Salvini e Sgarbi. Ha contratto il Coronavirus, ma sta già pensando a come utilizzare questa situazione in campagna elettorale. Il ruolo discreto me potente di Antonio Tajani.
Sia a Pomigliano d’Arco (Comune simbolo per Luigi Di Maio) che a Corsico (centro strategico) Italia Viva sostiene i candidati di Forza Italia. Contro l’asse Pd-Cinque Stelle. Non si tratta di una coincidenza. Anzi.
Il numero due di Forza Italia sbarra la strada a ipotesi di governissimo e dice: “La prima regola dei vertici del M5S sembra essere: mantenere la poltrona. Stanno turlupinando i loro elettori”. A settembre il Cavaliere alla manifestazione di Gianfranco Rotondi, alla quale parteciperà anche Giuseppe Conte. Ma le prospettive sono diverse.
In un’intervista a Il Foglio l’Ingegnere “riabilita” parzialmente il Cavaliere e “randella” il premier, ma anche Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Aprendo la strada ad un Governo sostenuto da Pd e Forza Italia. Ma ora tocca a Zingaretti.
Antonio Tajani gela le aperture del Pd e chiarisce: “Prodi non sarà mai il nostro candidato al Colle”. Siluro di Licia Ronzulli sul possibile sostegno a Giuseppe Conte. Gli “azzurri” si riposizionano nel centrodestra sulla base dell’obiettivo di portare il Cavaliere alla presidenza della Repubblica.
Il segretario del Pd prepara lo strappo e forse la scalata a Palazzo Chigi, il premier liscia il pelo al leader di Forza Italia, il Capitano pensa ad un ritorno di fiamma con i Cinque Stelle. L’ex Cavaliere non si preclude scenari.
Il leader di Forza Italia chiude a ipotesi di confronto con il Governo e riporta il partito nell’alveo di centrodestra. Non ci sono spazi per ipotesi diverse, tanto vale provare a vincere con Salvini e la Meloni.
Il leader del Pd chiarissimo sul Mes: «Utilizziamolo senza se e senza ma». L’obiettivo politico è una convergenza (non un’alleanza) con Forza Italia per le grandi tematiche del rilancio. Perché vuole sfilare Berlusconi da Salvini e Meloni e impedire un Governo Draghi.
Il leader di Forza Italia prende definitivamente le distanze dal Governo, nomina una segreteria politica di fedelissimi e si riposiziona all’opposizione. Guardando alla scadenza naturale della legislatura.
Il fondatore di Forza Italia ha riunito in videoconferenza alcuni primi cittadini “azzurri”. Ma in realtà il messaggio è a tutte le Amministrazioni locali, che rischiano di rimanere schiacciate nella manovra del Governo giallorosso.
Alleati completamente spiazzati dall’immancabile fondatore di Forza Italia. I pentastellati provano ad esorcizzare la presenza degli “azzurri”. Ma Antonio Tajanii li gela: «Manlio di Stefano non ha alcun titolo per parlare male un signore che ha messo allo stesso tavolo Bush e Putin».
Il sondaggio di Ixé dà una lettura politica a quello che sta succedendo: Salvini e Meloni segnano il passo, Zingaretti e Di Maio riescono a rimanere fermi su rilevazioni importanti. Mentre Forza Italia e Italia Viva si aggrappano ai rispettivi leader.
Il fondatore di Forza Italia festeggia la Liberazione, dice no alla richiesta della Lega di firmare la mozione di sfiducia al ministro Gualtieri e prosegue nell’operazione di riposizionamento, che presto arriverà anche a livello locale.
L’eterno ritorno del fondatore e leader di Forza Italia, che si ritrova sulle stesse posizioni del sui grande avversario Romano Prodi. Ma che soprattutto ha messo all’angolo Matteo Salvini.