Il leader di Forza Italia prende definitivamente le distanze dal Governo, nomina una segreteria politica di fedelissimi e si riposiziona all’opposizione. Guardando alla scadenza naturale della legislatura.
«Soddisfa le mie aspettative solo in minima parte e soprattutto troppo tardi. Temo che dei 55 miliardi ne verranno attivati soltanto un terzo. E soprattutto quando? Per agricoltura e turismo non è stato fatto nulla di ciò che avevamo chiesto». Con queste parole, pronunciate nel corso di un’intervista a Il Giornale, Silvio Berlusconi ha preso definitivamente le distanze dal Governo Conte. Mai si era ventilato neppure l’appoggio esterno, ma qualche abboccamento c’era stato.
Intanto Berlusconi ha varato il direttorio di Forza Italia, che agirà come una sorta di “segreteria politica”. Ci saranno Antonio Tajani, Maria Stella Gelmini, Anna Maria Bernini, Sestino Giacomoni, Jole Santelli, Marco Bestetti, Enrico Pianetta. E ancora Catia Polidori, Michaela Biancofiore, Renato Brunetta, Giorgio Mulè, Andrea Mandelli, Alessandro Cattaneo e Maurizio Gasparri.
Nella sostanza sono i “fedelissimi”, il che vuol dire che Forza Italia intravede uno spazio importante al “Centro” dello schieramento politico.
Sempre nell’intervista a Il Giornale Berlusconi ha detto: «Obiettivamente qualunque governo sarebbe in difficoltà nell’affrontare una tempesta come questa. Una recessione così grave, ogni chiusura, ogni fallimento, ne mette in moto altri. Significa meno occupati, meno consumi e meno fatturato per le aziende. Il rischio è anche per le attività che riescono a riaprire e che poi falliscono perché non hanno più clienti, perché le persone non hanno denaro da spendere o se ce l’hanno preferiscono non spenderlo. Per questo noi, da opposizione responsabile, abbiamo offerto la nostra collaborazione per fronteggiare una crisi che non ha precedenti in tempo di pace».
«Ci siamo astenuti da polemiche di parte perché non è questo quello di cui gli italiani hanno bisogno. Ma nessuno deve scambiare il nostro senso di responsabilità per remissività. Tantomeno per disponibilità a sostenere una maggioranza e un governo che sono palesemente inadeguati».
E poi: «Il prezzo fissato per le mascherine, a 50 centesimi, secondo il governo doveva servire ad evitare speculazioni su un bene diventato di prima necessità. Invece ha semplicemente fatto sparire le mascherine dalle farmacie. Questi del governo non conoscono neppure le regole fondamentali del mercato. Il mercato mondiale ha le sue regole e i produttori ovviamente non vendono più mascherine all’Italia, perché a quel prezzo non sarebbe conveniente produrle. Hanno altri Paesi che gliele comprano ad un prezzo più alto».
“Incompetenza e approssimazione”
«Avevamo detto dal principio che doveva essere lo Stato a comprare le mascherine ai prezzi del mercato o a farle produrre direttamente a qualche azienda italiana. Magari a distribuirle gratis, anche attraverso le farmacie, a chi ne ha bisogno. Non ci hanno ascoltato, come è successo purtroppo in tante altre cose. In questo governo, oltre ai pregiudizi ideologici, purtroppo incompetenza e approssimazione ormai sono costanti in tutti i settori».
Forza Italia resta all’opposizione, in modo diverso da Lega e Fratelli d’Italia. Silvio Berlusconi non crede che Mario Draghi possa mai accettare di guidare un Governo con questo Parlamento. Le sue parole significano che è concentrato sulla scadenza naturale di questa legislatura. Nel frattempo giocherà da battitore libero.