A poche ore dalla chiusura ufficiale della campagna elettorale per i ballottaggi, vediamo chi vince e chi perde relativamente alle ipotesi che potrebbero concretizzarsi.
La vittoria di Giuseppe Golini Petrarcone a Cassino vorrebbe dire il successo della linea del senatore Francesco Scalia e del deputato Nazzareno Pilozzi. Entrambi farebbero un passo avanti decisivo per la ricandidatura parlamentare. Anche il consigliere provinciale e presidente del Pd Domenico Alfieri segnerebbe un punto a favore, utile nella scalata alla presidenza della Provincia quando Antonio Pompeo si candiderà alle Regionali (anche se passa il referendum le Province resterebbero per un certo periodo). La conferma di Petrarcone metterebbe fine ad ogni ambizione di Francesco Mosillo all’interno del Partito e costringerebbe Francesco De Angelis e Mauro Buschini a non mettere piede a Cassino per in prossimi 5 anni. Il segretario provinciale Simone Costanzo e il vicesegretario Sara Battisti sarebbero messi in discussione. Se Petrarcone dovesse perdere, battuta d’arresto per tutti, ma è chiaro che De Angelis, Buschini e Costanzo dovrebbero spiegare a Matteo Renzi e Nicola Zingaretti il perché della doppia candidatura.
Se dovesse vincere Carlo Maria D’Alessandro, il consigliere regionale Mario Abbruzzese verrebbe acclamato dai suoi fedelissimi “Santo subito”. Nel Partito non avrebbe più rivali. La sconfitta politica del coordinatore regionale Claudio Fazzone, dell’europarlamentare Antonio Tajani, di Alessia Savo e di Antonello Iannarilli c’è già. Se D’Alessandro perde, invece, il successo di Abbruzzese subirebbe un ridimensionamento: ha comunque portato Forza Italia al ballottaggio a Cassino e Sora, ricompattato le fila in entrambe le città, i suoi candidati al Consiglio hanno fatto il pieno di preferenze ridimensionando le altre ‘anime’ azzurre. E poi le disfatte degli altri non ne mettono a rischio la leadership.
Ad Alatri la vittoria di Giuseppe Morini darebbe linfa a Mauro Buschini. La sconfitta metterebbe in grande difficoltà l’assessore regionale. Il suo ruolo sarebbe messo in discussione. Se ad Alatri vince Enrico Pavia, l’intero centrodestra provinciale dovrà genuflettersi e sottoporsi al… cilicio. Ma avrà mille attenuanti: la prima delle quali è il rifiuto opposto da Iannarilli alla richiesta di primarie con Pavia per scegliere il candidato unitario.
A Sora in gioco c’è l’alleanza Pd-Ncd, Scalia-De Angelis-Pallone. Se Ernesto Tersigni vince, nessun problema. Se perde, salta tutto. Nel caso la fascia tricolore dovesse indossarla Roberto De Donatis, nuovo punto per Abbruzzese (Forza Italia). Mentre Gianfranco Schietroma sarebbe incoronato zar di tutte le Russie. Roberto De Donatis è socialista.
Se il Pd piazza il “triplete” (Petrarcone, Morini, Tersigni), il prossimo candidato alla segreteria sarebbe Josè Mourinho. Ma in caso di triplo flop, Scalia, De Angelis, Costanzo, Battisti, Pilozzi, Pompeo e Pallone prenoterebbero il Cammino di Santiago. A piedi. Andata e ritorno. Per restare fuori provincia il più tempo possibile.