Gli inglesi hanno detto no all’Unione Europea. C’è da riflettere: i temi della campagna elettorale tra favorevoli e contrari alla Brexit sono stati gli stessi che a lungo sono stati proposti anche da noi in Italia: se esci l’economia va a picco, la tua valuta nazionale non vale più nulla, i tassi dei mutui schizzano alle stelle. Nonostante questa campagna hanno deciso di prendersi la loro economia sulle spalle e tornare da soli.
Una premessa va fatta. L’Unione Europea – a partire dalla Comunità per il Carbone e l’Acciaio, per passare al Mercato Comune Europeo, fino alla Comunità Economica Europea – sono stati il collante che ha unito per settanta anni gli interessi dei Paesi europei. Ha impedito che il vecchio continente tornasse ad essere uno scannatoio a causa dei diversi interessi economici. Ma è chiaro che qualcosa non ha funzionato, se c’è chi come gli inglesi decide di prendere il cappello ed andarsene.
Alcuni anni fa Bettino Craxi, poi fuggito di notte al confine tra la Prima e la Seconda Repubblica, durante un’importantissima riunione in Italia di quello che al tempo era il G7, vietò che i più grossi banchieri potessero assistere e avere incontri con i governanti. La politica da una parte. I banchieri dall’altra.
E esattamente questo, ciò che non ha funzionato: l’Europa che stiamo vivendo oggi è l’Europa delle banche e non quella dei Popoli. E’ l’Europa che strangola le economie nazionali, impone regole economiche che vanno a vantaggio della Germania e pochissimi altri. Arrivando a follie che non tengono conto del paese reale, quello fatto della signora Maria che comunque qualcosa nel piatto dei figli deve mettercela.
Gli inglesi ad un certo punto si sono domandati: ma perché devo favorire l’ingresso di un barbiere italiano e non posso dare il permesso di soggiorno ad un cardiologo pakistano, ad un matematico indiano o ad un ingegnere australiano con la sua famiglia, nonostante facciano parte di quello che un tempo erano i domìni di Sua Maesta?
Ecco. Fino a quando l’Europa partorirà le politiche a vantaggio dei banchieri e della grande economia, dimenticando la signora Maria ed il cardiologo pakistano, non meravigliamoci quando qualcuno arriva alla Brexit