Caro Tiziano abbiamo scherzato: ritirato il patrocinio al Pride

Attaccata per le sue aperture, in imbarazzo politico sul tema dell'utero in affitto e perfino nel mirino dei "suoi". Sul Gay Pride di Latina la sindaca Celentano ingrana la retromarcia

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

«Troppe strumentalizzazioni» e il sindaco ci ripensa: ritirato il patrocinio del Comune di Latina al Pride previsto per l’8 luglio nelle strade del capoluogo pontino. Il sindaco Matilde Celentano ieri aveva aderito all’appello del cantante Tiziano Ferro e aveva concesso il patrocinio alla manifestazione. Subito però si erano accese le polemiche, dall’una e dall’altra parte. E poco fa la Celentano ha annunciato: patrocinio ritirato. Replica della scena già vista nelle settimane scorse con il Pride di Roma ed il ritiro del Patrocinio già dato dal Governatore del Lazio Francesco Rocca. (Leggi qui: La polpetta avvelenata sul Gay Pride che Rocca ha ingoiato).

Nella sua dichiarazione, la prima cittadina afferma di essere “amareggiata e offesa per quel che è accaduto. A una mia iniziale apertura al dialogo e al confronto con le associazioni, si è risposto con una inaccettabile strumentalizzazione. Non è possibile condividere l’impianto centrale del documento redatto dagli organizzatori del Pride.

“Pride si ma sono il sindaco di tutti”

Matilde Celentano

Prima fra tutte la pratica della maternità surrogata, in netto contrasto con la legislazione vigente. Con le coscienze di gran parte delle persone e, in particolare, delle donne più fragili. Io sono e vorrò essere il Sindaco di tutti ed è, quindi, mio preciso dovere rispettare le leggi dello Stato. Credevo che la disponibilità mostrata nel rispondere ad un artista di fama mondiale come il nostro concittadino Tiziano Ferro, costituisse un’apertura importante e inaugurasse un sereno e rinnovato dialogo”.

E ancora: “Al contrario, per tutta risposta, ho dovuto prendere atto degli attacchi verso la mia persona e verso la carica che ricopro, chiedendomi di violare la legge, da parte degli organizzatori. Posizione, peraltro, condivisa da una parte delle opposizioni. Lo stesso triste copione che ha costretto il Presidente Rocca a ritirare il patrocinio, inizialmente concesso al Lazio Pride. E che quindi mi costringe a non concedere il patrocinio“.

La sindaca si era blindata le spalle. Nel concedere il patrocinio del Comune era stata chiara: si «concederà il patrocinio al Lazio Pride, secondo le modalità e il programma della locandina protocollata in data 29 maggio, per la manifestazione che si terrà l’8 luglio a Latina». Quello. E non altro. Un modo per evitare quanto avvenuto dopo il patrocinio dato dalla Regione Lazio: che si era ritrovata poi a patrocinare una manifestazione in favore dell’utero in affitto. Indicando data e locandina, la sindaca aveva blindato e vincolato il suo placet. Quando le carte in tavola sono state cambiate ha subito ritirato l’appoggio.

Ma che diritti, “è strumentalizzazione”

Tiziano Ferro

La stessa cosa è accaduta ora a Latina. La sindaca attacca ora gli organizzatori: «Più che avere a cuore i diritti e il dialogo, gli organizzatori di questa manifestazione sembrano essere interessati alle strumentalizzazioni politiche, alla visibilità e al risalto mediatico. Con buona pace della tutela contro le discriminazioni, snaturando così il senso profondo di queste manifestazioni».

«Per il profondo rispetto che nutro nei riguardi delle persone, di tutte le persone, delle Istituzioni e della carica che ricopro, non posso e non sono disposta a derogare. A principi e valori inscritti nella mia coscienza ed a essere strumentalizzata per fini meramente politici ed interessi di parte». 

Nelle scorse ore, dopo avere concesso il patrocinio, la sindaca era finita nell’occhio del ciclone anche da parte di associazioni notoriamente contrarie a posizioni Lgbt. Come la Pro Vita e Famiglia. Per il portavoce, Jacopo Coghe “Il patrocinio al Lazio Pride concesso dal sindaco di Latina, Matilde Celentano, esponente di Fratelli d’Italia e sostenuta dal centrodestra, è un atto gravissimo. Un tradimento per tutti gli elettori. Una sconcertante sudditanza psicologica del sindaco, che ha ceduto ai ricatti morali di Tiziano Ferro, ma dovrebbe ricordarsi che è li per un mandato chiaro ricevuto dagli elettori alle scorse elezioni non per accontentare il cantante”.

La Celentano tra due fuochi

Matilde Celentano

«Che senso ha che Fratelli d’Italia e il centrodestra propongano a livello nazionale leggi contro l’utero in affitto? Questo se poi localmente gli stessi sindaci di Fratelli d’Italia tradiscono le linee di Partito? Il documento politico del Lazio Pride, infatti, apre chiaramente a identità di genere, aborto, procreazione medicalmente assistita, all’istituzione di una legge sull’omotransfobia. Ad adozioni per coppie dello stesso sesso e soprattutto alla maternità surrogata». Per questo, Coghe chiedeva addirittura «un immediato intervento di Fratelli d’Italia. Affinché il sindaco Celentano rispetti il mandato ricevuto dagli elettori che l’hanno scelta proprio per le linee politiche del suo partito e ritiri il patrocinio”.

Il Pride si terrà a Latina sabato 8 luglio a partire dalle 15.30. La sfilata prenderà le mosse dal parcheggio delle autolinee nuove in via Romagnoli. Questo per poi entrare verso il centro storico, toccando le principali piazze cittadine. E concludendosi in piazza del Popolo, sede del Comune. Ma senza patrocinio.