Case Popolari gratis ai cittadini, Fiorito condannato a risarcire gli affitti

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Fecero un piacere agli inquilini della Case Popolari comunali di via Tofe Pistone ad Anagni: trattennero in un cassetto la delibera numero 134 del 14 aprile 2005. In questo modo ne tardarono la pubblicazione sull’albo pretorio e fecero slittare di qualche mese la sanatoria con cui i 35 ‘senza casa’ sistemati provvisoriamente in quegli appartamenti ne diventavano assegnatari in modo definitivo. Tardando l’affissione della delibera, slittava pure la regolarizzazione della loro posizione e quindi l’avvio del pagamento degli affitti. E di lì a poco ci sarebbero state le elezioni comunali. Per questi motivi, la Corte dei Conti ha condannato l’allora sindaco di Anagni Franco Fiorito , il suo vice-sindaco Carlo Noto (poi diventato sindaco), l’allora responsabile dell’ufficio patrimonio Antonio S..

Dovranno restituire al Comune un totale di 400mila euro: a carico di Fiorito è stato disposto un risarcimento di 350mila euro, a carico di Noto 40mila euro, a carico del dirigente diecimila euro.

La corte ha riconosciuto che non si siano appropriati di nulla. Ma ha ritenuto che con quel comportamento omissivo avrebbero procurato un danno alle casse comunali pari a 443.769 euro, come quantificato dal sostituto procuratore Tammaro Maiello.

Ha già preannunciato appello Carlo Noto tramite l’avvocato Massimo Cocco: ha fatto rilevare nel momento in cui è diventato sindaco ha avviato la procedura di transazione con gli inquilini e proprio in base a quell’accordo stanno pagando anche gli affitti arretrati; fino ad oggi, in base alla transazione, sono già stati recuperati circa centomila euro di vecchi canoni. «Il risarcimento chiesto al mio cliente – ha sostenuto l’avvocato Cocco – a questo punto rappresenterebbe un illecito arricchimento per il Comune, dal momento che i soldi degli affitti li sta già riscuotendo»