PIERFEDERICO PERNARELLA per IL MESSAGGERO ED.FROSINONE
Se la Camera dei Deputati dovesse concedere l’autorizzazione a procedere nei confronti dell’onorevole Pasquale Maietta, al suo posto, sullo scranno di Montecitorio, potrebbe essere nominato l’avvocato Fulvio De Santis, l’ex assessore all’ambiente del Comune di Frosinone, attualmente a processo per tentata corruzione per le vicende legate all’appalto per raccolta rifiuti aggiudicato alla Sangalli.
Nei confronti di Maietta, ex assessore al bilancio del Comune di Latina e presidente della società di calcio del capoluogo pontino, pende una richiesta di arresto emessa dal gip del Tribunale di Latina. Maietta, nell’ambito dell’inchiesta che sta facendo tremare Latina, è accusato di aver utilizzato il Comune per i propri interessi, legati soprattutto alla società del Latina Calcio, contro la quale proprio ieri si è aperto un altro fronte giudiziario per reati di tipo finanziario con il sequestro di 2 milioni di euro di quote societarie e perquisizioni.
L’iter per la richiesta di autorizzazione a procedere è iniziato ieri. Il presidente della giunta, Ignazio La Russa, dello stesso partito di Maietta, ha informato gli altri 20 componenti dell’esistenza della richiesta da parte del gip. Nei prossimi giorni la pratica sarà affidata a uno dei deputati che fanno parte della giunta, quindi si dovrà verificare se sussistono le esigenze cautelari così come indicate dal giudice. Poi eventualmente si passerà al voto della Camera.
Nel caso di un voto favorevole all’arresto, subentrerebbe appunto De Santis che nella lista di Fratelli d’Italia, alle elezioni politichce del 2013, era appunto il quarto, dopo Giorgia Meloni, Fabio Rampelli e Maietta.
«Si è vero, c’è questa ipotesi», dichiara l’ex assessore all’ambiente, il quale non intende fare commenti sulla vicenda di Maietta. «Dico solo che io mi dimisi lo stesso giorno, senza alcun indugio. Ad oggi per me non c’è alcun impedimento rispetto ad un mio eventuale ingresso alla Camera». E il processo? «Sono un cittadino libero in attesa di giudizio. Il processo sta andando verso la conclusione. Sono due anni che sto in silenzio. Ho deciso di non parlare delle mie vicende perché nutro rispetto per la giustizia e continuerò a non farlo: a parlare dovranno essere le aule di tribunale».