Il ballottaggio al centrodestra: ora rotta su Cassino

Il centrodestra vince tutti i ballottaggi nel Lazio. La luna di miele non è finita. Al centrosinistra manca un progetto. Ora parte la campagna per le Comunali 2024: la preda più grossa è Cassino. Dietro le quinte Ruspandini e Abbruzzese decidono che...

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Vince il centrodestra, in tutti i Comuni chiamati al turno di ballottaggio. Manda i soffitta la stagione del civismo. E con lui anche l’illusione di una luna di miele breve che il centrosinistra si augurava di far registrare agli avversari.

La vittoria invece è netta. Ad Anagni il centrodestra unito conferma per i prossimi cinque anni Daniele Natalia, alla guida di un centrodestra unito, contro un Alessandro Cardinali che seppur civico sempre da Fratelli d’Italia proviene. Ad Aprilia dopo 18 anni di governi civici torna la politica: Lanfranco Principi era sostenuto dal centrodestra e da una serie di liste civiche; sia lui che la sua avversaria Luana Caporaso venivano dalla giunta Civica di Tonino Terra. È il segno che quella stagione ha esaurito la sua spinta propulsiva.

Il vento del centrodestra ha soffiato talmente forte da far cambiare verso all’amministrazione di Velletri. Ascanio Cascella è il nuovo sindaco ha battuto il sindaco uscente Orlando Pocci che aveva messo insieme Pd e 5 Stelle. A Rocca di Papa Massimiliano Calcagni ha raggiunto il traguardo storico di diventare il primo sindaco di centrodestra, nella storia della città; ha vinto in maniera netta sul candidato di Pd e Italia viva Francesco De Santis.

Tutti i numeri

Foto: Sergio Oliverio © Imagoeconomica

Il saldo delle amministrative, considerando primo turno e ballottaggio nei Comuni sopra i 15mila abitanti, vede otto sindaci al centrodestra e quattro al centrosinistra.

Al ballottaggio ad Aprilia ha vinto col 46,8% Lanfranco Principi, sostenuto da una coalizione di centrodestra come Daniele Natalia che fa il bis ad Anagni col 40,3%. A Rocca di Papa sempre per il centrodestra col 42,5% viene eletto Massimilano Calcagni mentre a Velletri si impone col 44,3% Ascanio Cascella.

Nel primo round il centrodestra si era ripreso Latina, Fiumicino e Pomezia, già roccaforti di Pd e M5s. E anche, tra le città con meno di 15mila abitanti, Arpino e Segni, con le vittorie di candidati di spicco come il sottosegretario Vittorio Sgarbi ad Arpino e l’ex presidente della Provincia di Roma Silvano Moffa a Segni.

Anche a Terracina Francesco Giannetti per il centrodestra si era imposto col 64,29. Il centrosinistra aveva vinto a Santa Marinella, sul litorale romano, dove il veterano Pietro Tidei si era confermato sindaco sfiorando il 51%. E poi a Valmontone e San Cesareo con due donne, Veronica Bernabei e Alessandra Sabelli. Anche a Ferentino Piergianni Forletta era dello schieramento di centrosinistra.

L’ora della politica

Daniele Natalia

I numeri arrivati oggi dal Lazio dicono che la stagione del civismo cede il posto alla stagione della politica. Ma non c’è una formula univoca che possa essere presa a modello: il campo civico che va dal centrosinistra al centrodestra ha stravinto due settimane fa a Ferentino ma oggi non ha sfondato ad Anagni.

La realtà è che ogni elezione fa storia a se. Perché le Comunali sono la sintesi di storie territoriali, particolari, uniche e non replicabili. La costante è l’assenza di un progetto di centrosinistra: è come se l’unica proposta sul campo oggi fosse quella del centrodestra mentre l’avversario storico ha finito la sua fase, ha perso l’identità, non sa più chi è e chi rappresenta. Materiale per il Congresso regionale Pd.

Mario Abbruzzese e Massimo Ruspandini

Da oggi pomeriggio è partita la campagna elettorale per le Comunali del 2024. L’obiettivo più grande è Cassino. Le evidenze dicono che il Dem Enzo Salera non potrà sperare di avere l’unità del centrosinistra. Mezzo Pd non sarà con lui. Ed è il Pd che in provincia conta più di chiunque altro. È quell’area contro la quale proprio Salera è sceso in campo dichiarando guerra: non firmando per la candidatura di Francesco De Angelis alla Camera e pretendendo di avere un suo candidato al Senato (quando avrebbe potuto tranquillamente firmare per entrambi). Si è schierato contro alle Provinciali di dicembre che – se fosse passato il suo disegno – sarebbero state il sepolcro politico di De Angelis. Alle Regionali ha perso il suo principale alleato Antonio Pompeo ridotto ai minimi termini: ora è solo un consigliere di opposizione a Ferentino.

Chiaro che nessuno di Pensare Democratico starà con lui. È chiaro soprattutto per il centrodestra che a Cassino non esclude la possibilità di generare un modello Ferentino. Durante la pausa pubblicitaria della No Stop elettorale di Teleuniverso, Mario Abbruzzese e Massimo Ruspandini hanno individuato la piena sintonia politica su un punto. Il candidato da contrapporre a Salera verrà individuato dalle Primarie: in maniera unitaria e senza rotture.

Glielo ha detto il risultato dei ballottaggi di oggi.